Come utente della Rete e dei Social mi sono accorto di una grande lacuna, in termini di comportamento e presenza cristiana, da parte di molti di quelli che sono nelle mie liste di contatti e di amici. Non ho pretesa di essere un perfetto navigatore, ma la mia modesta formazione scolastica e l’esperienza editoriale acquisita in un ventennio, mi ha spinto da tempo a mettere le mie conoscenze a servizio della comunità cristiana. L’evoluzione telefonica e lo sviluppo di app sociali ha tratto nei meandri della comunicazione utenti di tutte le età e formazione. Ecco allora che siamo tutti avvolti, legati, connessi l’un l’altro nella Rete. Chi ne è ancora fuori? Per quel che mi riguarda, credo pochi. Non c’è attività o lavoro che non sia in qualche modo presente in internet. Prima di qualsiasi acquisto ognuno cerca conferme o proposte migliori tra le milioni di pagine presenti.
Il mio impegno ministeriale mi ha reso consapevole che non è possibile escludere dalla cura pastorale l’offrire indicazioni su come muoversi o comportarsi nel mondo dei Social. Non si deve commettere l’errore di vivere più vite. Il nostro vivere è uno, e deve essere coerente e “cristiano” ovunque e con chiunque siamo. In un certo senso, riconosco che una vocazione ministeriale si troverà anche a dover impartire un’educazione. Infatti, insegnare, istruire altro non è che educare. Per questo è nato un seminario (disponibile sul canale youtube), cui è seguita una pubblicazione sul tema. Considerato che ad oggi sono oltre 30 milioni gli utenti di Facebook e che tra questi ci sono quelli che condividono o tentano di comunicare la propria fede, sia in forma privata che in nome, o per conto, di comunità e gruppi vari, da ministro chiamato alla cura e all’insegnamento desidero porre un fondamento biblico, e mi appello all’apostolo Paolo: «Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da nulla» (1 Corinti 6:12). Un credente dovrebbe avere ai margini laterali della sua condotta questi due elementi: fare ciò che è utile e non lasciarsi dominare da nulla.
Se qualcuno pensa che i social, e Facebook in particolare, siano un terreno libero, estraneo alla netiquette, si sbaglia: le regole ci sono eccome e chi conosce il mondo virtuale lo sa e le rispetta. La regola aurea «Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro» (Matteo 7:12) trova anche in questo contesto la sua ragion d’essere, soprattutto considerato che il taglio di questo scritto è “cristiano”. Il testo biblico suggerisce a tutti di avere in quel che si fa (post o commento che sia) semplicemente un po’ di accortezza. Senza alcuna irriverenza alla Scrittura, ma da essa traendo spunto e ispirazione, ho pensato di attualizzare al contesto in esame le dieci parole date a Mosè sul Sinai. In questo modo, avrai a portata di mano la sintesi di quanto fin qui condiviso e ad esso potrai fare riferimento per esaminare la tua condotta cristiana.
- Io sono l’Eterno, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla Rete, dalla casa di schiavitù. Non avrai social network davanti a me.
2. Non ti farai seguace o autore di pagine che mi nascondano a te e a quelli attorno a te.
3. Non userai il nome dell’Eterno, il tuo Dio, per sostenere le tue idee o difendere la causa tua.
4. Ricordati di dedicarmi del tempo. Naviga pure e fa ogni tuo post, ma di tanto in tanto riposati come fece l’Eterno.
5. Onorerai tuo padre e tua madre, affinché il tuo abbonamento sia prolungato e il tuo profilo non sia bloccato.
6. Non farti giustizia con i tuoi post.
7. Non costruirai relazioni che compromettano il tuo matrimonio.
8. Non ruberai, ma condividerai.
9. Non scriverai falsità contro il tuo prossimo.
10. Non avere desideri che ti spingano ad appropriarti delle cose non tue.
Se desideri approfondire il tema puoi avvalerti del mio scritto, così da raccogliere alcune utili indicazioni per manifestare la tua fede nei Social. Chissà se adesso avrai anche la curiosità di verificare come gestisco i miei profili. Ti aspetto, allora.
Elpidio Pezzella | elpidiopezzella.org
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