La Chiesa che sopravvive

La Chiesa di Antiochia, nella Parola di Dio, viene descritta come una “buona” chiesa. Un’opera immersa in un terreno difficile, incontro di diverse culture e di idoli, ma anche fertile perché sospinto dallo Spirito Santo.

Il primo approccio della fede ebraica, (ATTI 11:19) relegò gli Ebrei ad una semplice fazione, con risultati molto limitati. Il secondo approccio, (ATTI 11:20), vide invece la nuova impresa di portare il vangelo a Greci e Gentili, cosa che prima non si era verificata. In Atti 13 si evince come il suo gruppo di anziani erano sia ebrei che Gentili, e ci assicura che attraverso la preghiera, la generosità e la dedizione, avevano fondata una chiesa missionaria. Quella chiesa partorì molte altre chiese. Paolo è morto da circa duemila anni. E così Barnaba, eppure l’opera di cui stiamo parlando non è mai morta, ma ha proliferato in lungo e in largo. La Chiesa originale di Antiochia oggi, non esiste più. I mongoli la misero al sacco nel 1200 circa. Ma esiste ancora l’opera di quei missionari che, anziché morire, si è espansa in lungo e in largo. Parimenti, cari nella grazia, non pensiamo mai che la Chiesa nella quale nasciamo sia e resti “l’unica” chiesa di riferimento. In questo caso staremo soltanto imbrigliando lo Spirito Santo a manifestare la Sua stessa potenza nel permettere agli uomini di fare discepoli. Sii fiero della Chiesa che frequenti, ma agisci come membro del corpo di Cristo e NON di una chiesa. Nel tempo, forse, quella stessa chiesa potrà sparire, ma si ritroverà in mille altre situazioni e sfaccettature.

E allora avrai la piena consapevolezza che sei stato usato da Dio per compiere la Sua missione.

Pastore Gabriele | Accademiajeshuaeuropa.it


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