Penso che parlare un pochino della questione della rabbia potrebbe servire (spero) ed essere d’aiuto a qualcuno (e probabilmente… a più di qualcuno)!
La rabbia è un sentimento che, nella stragrande maggioranza dei casi, è associato a qualcosa di negativo. Generalmente, infatti ed in effetti, si è portati a credere che la rabbia sia qualcosa di contrario all’autocontrollo. E siccome l’autocontrollo è buono (in quanto frutto dello Spirito – Galati 5: 22, 23 -) allora la rabbia non può che essere cattiva!
Ma è sempre così? Un tale pensiero è assolutamente vero?
“La rabbia è cattiva” (dicono in tanti). E allora questi tanti esortano coloro che potrebbero anche provare della rabbia a reprimerla e a dover riconoscere che dentro di loro deve esserci (per forza) qualcosa che…non va !
E, allora, molti forse soffrono (molti a cui per certe circostanze capita di arrabbiarsi, ma a cui contemporaneamente quasi tutti predicano che “…non bisogna arrabbiarsi”)!
La riflessione qui presente vuole prendere le difese di coloro che si arrabbiano…non sempre ingiustamente, anzi spesso giustamente.
Prendiamo a modello Gesù stesso, che si arrabbiò contro quelli che davanti al tempio vendevano merci varie e che inveì contro di loro, dicendo: “Portate via da qui queste cose; non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato” ! (Giovanni 2: 16).
Soltanto i suoi discepoli si resero conto che quella non era una semplice rabbia, una rabbia negativa; ma il frutto di uno zelo santo. Quindi una rabbia frutto dello Spirito Santo. Una rabbia…santa!
Ciò di cui vorrei parlare qui è proprio della possibilità che alle volte la rabbia non è sbagliata, ma frutto di una giusta rivendicazione.
Vorrei, insomma, parlare della ‘rabbia giusta’.
La ‘rabbia giusta’ (?) diranno alcuni ! Beh, se alcuni che si scandalizzano del fatto che possa esistere una rabbia giusta probabilmente tale “scandalo” potrebbe derivare da un certo bigottismo (ossia dal fatto che spesso chi è pronto a scandalizzarsi non è abituato a sapere andare un po’ più in là del proprio naso; o dal fatto che alcuni siccome hanno sentenziato e dogmatizzato che “la rabbia è sempre peccato” ora, per “coerenza” (o testardaggine) non ammettono che qualche volta la rabbia può anche essere giusta, santa e perfino onorevole).
Comunque io qui mi rivolgo a coloro che credono appunto che certe volte la rabbia non solo può essere giusta, ma anche doverosa. Mi rivolgo, insomma, a coloro che – come fecero i discepoli – sanno riconoscere quando una certa rabbia è santa ed è manifestazione di desiderio e zelo per le cose di Dio, per la giustizia.
Essendo appassionato di Counseling (in particolare Counseling cristiano) prendo spunto da un libro (di Counseling) riguardante il problema della ‘rabbia nei bambini’, nel quale ho appreso, appunto, di questo bisogno che abbiamo di riconoscere che certe volte la rabbia dei bambini potrebbe essere giusta. Vi sono casi in cui non dovrebbe essere il bambino ad essere corretto, ma i suoi genitori o chi, avendo a che fare con lui, ha provocato dentro il suo essere (sbagliando nei suoi confronti ) della rabbia. E se ci pensiamo bene questo corrisponde ad una precisa esortazione della Bibbia: quella in cui è scritto di non essere troppo intransigenti coi propri figli affinché questi non si avviliscano (ovvero si arrabbino) !
E poiché il Counseling in qualche maniera coincide con la cura pastorale e spirituale delle anime io ho a cuore che coloro che soffrono ingiustamente possano, invece, essere aiutati e curati (secondo una visione guidata dalla Grazia).
A volte, a causare la sofferenza, persino nei credenti, temo siano quei pregiudizi e quei giudizi di ‘guide’ certe volte non troppo illuminate, che dichiarano, appunto, che la rabbia non può che essere peccato !
Ma, come sto cercando di dire, vi potrebbero essere tanti casi in cui, invece, la rabbia potrebbe derivare da qualcosa di giusto e pertanto non dovrebbe essere né condannata né repressa, ma semmai capita (perché potrebbe essere o il ‘grido di aiuto’ di qualcuno che tramite essa sta dando un segnale di richiesta di aiuto o la ‘voce di condanna’ di qualcuno che, arrabbiandosi, sente di denunciare qualcosa che in effetti non dovrebbe essere tollerata).
Dicendo questo sono sicuro che tanti lettori e lettrici di questo utile Notiziario Cristiano si potranno identificare nella realtà che qui sto cercando di descrivere.
Infatti è a loro che ho sentito di rivolgere questo articolo, col quale spero di lanciare un segnale di aiuto, col dire che – se il Signore me lo concederà – vorrei fare qualcosa proprio per loro, per mezzo del Counseling cristiano (un servizio di relazione di aiuto).
La rabbia non sempre va repressa o condannata. Bisogna ascoltare bene la persona, per capire e vedere se, infondo, la sua rabbia non sia il segnale di qualcosa da indagare e investigare ma non da condannare. Dietro di essa potrebbero esserci delle giuste esigenze e richieste (che potrebbero meritare di essere ascoltate).
Il ‘Test della rabbia’ vuole essere quindi un incentivo a capire che di fronte alla rabbia non bisogna subito schierarsi contro di essa; poiché se essa è una rabbia positiva dobbiamo invece allearci con essa e combattere insieme a colui/colei che la manifesta per rivendicare con lui/lei le giuste cose che la fanno indignare.
Credo e spero che dicendo questo possa aver dato un seppur minimo contributo alla sensibilizzazione di cosa significa avere a cuore la ‘cura delle anime’.
Sarei lieto se qualcuno volesse condividere le sue impressioni ed esperienze in proposito con il sottoscritto (i miei riferimenti e recapiti sono i seguenti:
Enzo cell.: 340 / 3094547
E-mail: enzo_maniaci@libero.it
Iddio ci benedica
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook