Un caso emerso dopo quattro anni d’indagini e testimonianze. Le suore torturavano e a volte arrivavano persino ad uccidere i piccoli orfani che trasgredivano le regole.
L’orfanotrofio degli orrori. Potrebbe essere il titolo di qualche opera di fantasia non molto originale, se non fosse tutto vero. L’orfanotrofio cattolico St Joseph, nel Vermont, chiuso nel 1970 è diventato il protagonista di un’investigazione durata quattro anni, pubblicata su Buzzfeed News, per via delle torture, degli abusi e dei delitti che vi si compivano al suo interno. Molte sono state le vite spezzate in quell’orfanotrofio che non hanno trovato giustizia, sepolte sotto anni di negazioni e smentite.
Li gettavano dalla finestra
Il St Joseph era un orfanotrofio sito a Burlington, in Vermont, e gestito da suore cattoliche – le Sorelle della Provvidenza. L’orfanotrofio fu attivo fino al 1974 e le accuse a suo carico si riferiscono al periodo che va dagli anni ’30 agli anni ’70. La testimone chiave della vicenda è Sally Dale, una delle orfane che visse al St Joseph per più tempo, dai 2 ai 23 anni. Nel 1996 la signora Dale fece una deposizione di 19 ore riguardo agli orrori a cui aveva assistito all’orfanotrofio. Nel 1944, la Dale aveva 6 anni e si trovava nel cortile dell’edificio, quando udì il rumore di un vetro che andava in frantumi. Vide un bambino volare dalla finestra e una suora sporgersi giù con le braccia distese. La signora Dale ricorda vividamente che, a causa del forte impatto, il bambino rimbalzò sul terreno. E non si rialzò più. La suora con cui Sally Dale in quel momento stava camminando, la prese per un orecchio e la portò via da lì, bollando ciò che la bambina aveva appena visto come frutto della sua immaginazione. Un altro episodio che la Dale ricorda nella sua deposizione fu quando una suora gettò in acqua un bambino che non sapeva nuotare, un metodo che le religiose usavano spesso per insegnarglielo. Il bambino scomparve tra le onde enon riemerse più. La Dale chiese alla suora se il bimbo era morto e la suora le rispose: “Non preoccuparti, è andato a casa per sempre”.
Altri ex residenti del St Joseph hanno raccontato ciò che hanno visto durante il loro soggiorno all’orfanotrofio. Sherry Huestis ricorda un episodio particolarmente inquietante. Di solito la Huestis teneva compagnia a Eva, la guardiana dell’orfanotrofio, durante alcune delle sue ronde notturne. Una notte le due sentirono delle urla lancinanti interrompere la quiete dell’edificio e si precipitarono alla sua fonte. In una stanza c’erano due suore, chine su una terza in procinto di partorire. Il bambino che la suora diede alla luce era di colore. Il giorno seguente il bambino si trovava nella nursery, dove Sherry Huestis talvolta prestava servizio, quando una suora entrò, afferrò un cuscino e lo premette sulla faccia del neonato. Il neonato si dibatté ma dopo qualche minuto smise di urlare e si afflosciò.
Provvedimenti giudiziari
Negli anni ’90 le deposizioni della Dale e degli altri testimoni non sortirono alcun effetto e vennero archiviate dal giudice. Altri testimoni vennero ridotti al silenzio dalla Chiesa che li pagò per non provocare uno scandalo. Il fatto che quelle testimonianze fossero arrivate molti anni dopo, purtroppo non depose a favore della veridicità della causa. Ma alcune circostanze provano che ciò che gli ex orfani del St Joseph raccontano potrebbero essere vere. Ad esempio, cinque degli otto preti che supervisionavano il St Joseph sono poi stati denunciati per abusi sessuali. Una testimonianza particolarmente forte della Dale diceva che una delle suore l’aveva costretta a baciare il cadavere sfigurato e bruciato di un bambino con un elmetto di metallo, folgorato da una scarica elettrica. A quanto pare, quel bambino era Joseph Millet, morto nel 1955 mentre si trovava in una stazione elettrica, folgorato perché indossava un elmetto di metallo. In tutto ciò, la diocesi di Burlington e le Sorelle della Provvidenza si rifiutano di rilasciare commenti sulla vicenda. L’orfanotrofio ormai non esiste più e il palazzo che lo ospitava è stato riconvertito in un residence di lusso.
Il St Joseph oggi, riconvertito in residence di lusso. Foto: apartments.com
Di Agata Alleruzzo | Thesocialpost.it
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