Ho 29 anni e sono nato in una famiglia che subito è andata a pezzi! I miei genitori non conoscevano Dio e non erano felici. A causa della loro separazione ho trascorso la mia infanzia e adolescenza nella tristezza, nella solitudine e nell’insicurezza, tra incubi e pianti, elemosinando affetto da tutti. Ma “per caso” mia madre venne a conoscenza della Parola di Dio, e cosi in casa entrò l’Evangelo la Buona Notizia che ci trasmise subito speranza e pace.
Cominciai così a frequentare con mio fratello la Scuola Domenicale (un luogo dove ci riunivamo per studiare la Bibbia). Ricordo quella classe e quelle persone che mi saziavano d’amore, versetti biblici e cantici ristoravano il mio cuore, ma più di tutto la tenerezza che mi dimostravano.
Andai ad un campeggio evangelico estivo, avevo circa nove anni, pregai Dio con semplicità ed Egli mi benedì in maniera speciale. Non ho mai dimenticato quell’esperienza, ma non l’apprezzai particolarmente. Trascorsero un po’ di anni… All’Istituto Alberghiero mi trovai a lavorare d’estate e così fui assorbito dalla carriera: viaggi, piscine, sole, mare, soldi, e presto fui assunto presso hotel di lusso che presero il mio cuore e la mia mente per i privilegi che offrivano.Ero lontano da quel Dio che mi aveva amato da sempre e che toccò il mio cuore. Offendevo il Signore con la mia stessa vita, ma sapevo che i Suoi occhi amorevoli erano su di me, sapevo che era un Dio vivente, sapevo quanto mi amasse, ma nel mio cuore non c’era la volontà di accettarLo come personale Salvatore. Intanto mi “divertivo”.
Come un fulmine a ciel sereno, mio padre, che allora aveva 47 anni, ci lasciò con un infarto. Pur sapendo che Dio aveva operato nel suo cuore, crollai in una profonda crisi depressiva. Vivevo di psicofarmaci, l’ansia era la mia compagnia, il peso del peccato come un macigno mi schiacciava, il futuro mi terrorizzava! Ospedali, psichiatri, amici, discoteche, nulla riusciva a tirarmi fuori della mia condizione, non avevo forza in me. Mi ricordai però di quel Gesù che aveva parlato al mio cuore da bambino e cominciai a sentire nuovamente quella dolce presenza vicino a me. Questa sensazione interiore mi fece desiderare di andare nuovamente al culto, invitai anche due mie colleghe: Francesca e Milena che per la prima volta vennero con me; quel giorno lo Spirito Santo aprì il mio cuore e confessai a Dio di essere un peccatore, indegno del Suo amore. Cosciente della mia condizione, chiesi la morte piuttosto di vivere ancora in quello stato. Ma non terminai neppure di pregare così che, come con una potente cascata d’acqua cristallina, mi sentii lavato e fui guarito. Una pace ed un senso di leggerezza interiore invase il mio cuore. Non avevo mai provato una gioia così traboccante, sulle mie labbra ci fu un sorriso che mai nessuno poteva donarmi, all’infuori di Gesù: il Vivente, l’Emmanuele, Dio con noi, il Fedele. Da allora non presi più psicofarmaci! Cristo spezzò ogni catene, fui beneficiario di un dono immeritato e riposai tranquillamente senza dover più assumere medicinali per dormire. Da quel giorno, anche a mia insaputa, Dio ha sempre operato nella mia vita. Mentre ero impegnato in Inghilterra in un’occupazione di prestigio, il Signore interruppe i miei passi con forza e mi fece tornare in Italia dove mi provvide casa, lavoro, auto e soprattutto questa comunità di credenti dove sono cresciuto, fortificandomi spiritualmente. Qualche mese dopo, sempre in un campeggio evangelico, Dio rivisitò la mia vita e fui battezzato nello Spirito Santo, sperimentando così la promessa scritta nel libro degli Atti al capitolo 2. Da allora Dio è la mia vita stessa. Il mio interesse è quello di amarLo con tutto il mio cuore, con tutta la mia mente e con tutte le mie forze. In Cristo Gesù ho trovato la vera vita, la vera pace, in Lui ho un Padre che mi dà in misura giusta e appropriata, in Gesù il mio cuore gioisce soddisfatto, in Lui solo il mio cuore trabocca di felicità, il mio desiderio è assomigliarGli sempre di più, vivendo come Lui, avendo nel mio cuore i Suoi stessi sentimenti, e un giorno, il giorno del Suo ritorno ormai vicino, Lo incontrerò per vivere alla Sua presenza per l’eternità. Il Signore ha fatto cose grandi per me, ed io sono nella gioia (cfr. Salmo 126:3).
Oggi quelle colleghe che vennero con me in chiesa hanno creduto e accettato Gesù come personale Salvatore e una di loro, Francesca, è un altro dono che Dio mi ha dato e presto, con il Suo aiuto, costruiremo una famiglia dove al centro ci sarà soltanto Gesù, il nostro Salvatore, che ci ha dato una nuova vita! Una vita eterna.
Amico, al di fuori di Cristo non c’è vera vita, vieni a Gesù… e vivi!
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