Harold Herman sedeva di nuovo al suo tavolo di cronista e redattore fotografico presso gli studi della casa cinematografica Columbia di Hollywood, quando gli accadde.
Eppure tutti erano gentili con lui. Secondo le sue stesse parole: “Dopo quattro anni di servizio militare e di combattimenti in Oriente, ero ben contento di essere ancora in vita e di trovarmi di nuovo al mio vecchio posto di lavoro. Gli impiegati, i dirigenti, e perfino attori famosi come Glenn Ford, Lucille Ball, Rosalind Russell e Rita Hayworth erano tutti molto gentili con me. E insieme con altri amici, mi resero facile il passaggio dalla vita militare al tran-tran dell’ufficio. Ma c’erano altri problemi…”.
Durante i suoi anni di guerra, questo cronista e fotografo aveva vissuto anche troppo. Aveva avuto una parte in un dramma che non era uscito da uno scaffale di pezzi per teatro. I ricordi della guerriglia nella giungla, nelle Isole Filippine, e delle rovine atomiche di Hiroshima gli avevano tolto il gusto della artificiosa varietà di eccitazioni che poteva dargli il suo mondo d’un tempo. Non riusciva più ad isolarsi dalla realtà!
Eppure aveva cercato. La casa Columbia gli aveva dato il bentornato dopo il lungo congedo per il suo servizio militare. Gli aveva dato più denaro, un migliore ufficio, aiuti più efficienti e un nuovo incarico. Ma in un modo o nell’altro il mistero e il fascino del mondo dello spettacolo aveva perduto la sua attrattiva. E non riusciva a ritrovarla!
Dio, che Harold Herman non conosceva, gli aveva dato un appuntamento. Doveva essere un incontro fra un uomo e Dio. Nessuno avrebbe potuto rimandarlo. E’ questa la differenza tra l’Iddio vivente e gli idoli e i feticci di questo mondo.
Il miracolo che doveva trasformare la sua vita accadde mentre egli se ne stava seduto tutto solo nella sua stanza, verso la mezzanotte della domenica delle Palme. La lunga ricerca della realtà era finita.
Ecco come accadde. Hollywood aveva veduto molti cambiamenti. Prima il cinema a colori, poi gli schermi panoramici e la televisione avevano portato degli sconvolgimenti; ma non dovete escludere da questa lista la seconda guerra mondiale. Nessun conflitto era mai stato fotografato e registrato con tanta ricchezza. Harold Herman si era arruolato ed aveva completato il difficile addestramento a fotografo di azioni di guerra, diventando un ufficiale dell’esercito americano. Era stato questo un grande cambiamento dagli studi della Casa Columbia e dallo scrivere pagine di cronaca sui luminari del cinema combinare interviste coi corrispondenti dei giornali e raccogliere ritratti di “stelle”, per la galleria dell’arte fascinosa, e fotografie per copertine di riviste, manifesti e vetrine.
Aveva lasciato un lavoro comodo e piacevole a Hollywood e si era trovato ufficiale d’addestramento presso una compagnia fotografica dell’esercito Americano in California. Improvvisamente giunse un ordine speciale e Harold Herman si trovò in viaggio per la Scuola di guerra di Washington. E là fu assegnato ad una missione segreta oltremare.
L’esercito aveva una unità di registrazione meccanica, cioè uno schedario di tutti gli ufficiali e i soldati sotto le armi. Quello schedario elenca le qualificazioni, le capacità particolari, le caratteristiche ed i fatti salienti di ciascuno. Qualcuno aveva premuto un tasto e la macchina aveva presentato il nome e la scheda di Harold Herman, il quale venne così scelto a guidare una speciale squadra di cronisti e fotografi nelle giungle trasudanti umidità della Nuova Guinea per un completo resoconto delle azioni belliche dell’Esercito Americano, quando esso incominciò la lunga e incessante marcia di ritorno verso Manila, la capitale delle Isole Filippine. Ci sarebbe stato molto da fare, ma non nelle comodità di uno studio cinematografico di Hollywood.
Così, un giovane che era sempre vissuto tra i sogni di celluloide si trovò faccia a faccia con la più dura realtà. Gli attori che morivano davanti e attorno a lui non si rialzavano per girare una nuova scena in uno studio cinematografico. Era una realtà feroce!
Gli agi e la vita leggera di Hollywood erano lontani migliaia di miglia. Era il momento di pensare un poco.
Herman ricorda: “Guardando indietro, a quella vita, pensavo che ero davvero vissuto dentro il cerchio magico di un incantesimo. Si viveva intensamente, e si pensava che quello fosse vivere. C’era tutt’attorno l’atmosfera del danaro abbondante, della fama, degli amori facili, della vita di società, della vernice di pensiero e della concorrenza accanita. Ed io ero dentro tutto ciò”. E pensavo di essere stato fortunato! “Ero stato in quell’industria abbastanza a lungo per sapere che soltanto una persona su mille raggiunge una fama temporanea e regna per un breve momento su quella terra favolosa”.
Avevo veduto molti giovani ricchi di talento pronti a vendere letteralmente la propria anima pur di avere l’opportunità di muovere in loro favore la ruota della fortuna sotto le luci degli studi. I vecchi corrispondenti della stampa l’avevano chiamata da molto tempo “la città dei cuori rotti”. Eppure, in qualche modo, io vi avevo trovato il mio posto! Ero fra i fortunati. “Sapevo che molte celebrità cercavano la pace interiore e uno scopo alla loro vita fra le chiese, le sinagoghe, i culti più svariati e le sedicenti scienze religiose, che si potevano incontrare nella capitale del cinema, e che esercitavano all’intorno una continua pressione sulle anime. Chiunque può trovare in mezzo a loro quel tipo di religione che si adatta al livello della sua morale, alle sue ambizioni sociali ed al suo portafoglio”.
“Ed un amico attore mi condusse proprio in un gruppo legato ad un culto speciale, dove iniziai lo studio della scienza religiosa, della filosofia, orientale e di dottrine metafisiche. Tutto questo accese una falsa luce nella mia mente ma non diede vita alla mia anima. Anch’io ero stato disposto a dare del denaro per aver qualcosa interiormente ed a offrire un culto superficiale a qualcosa che calmasse la mia coscienza senza tuttavia condannare i miei peccati, le mie concupiscenze i miei egoismi. Ma mi ero sempre rifiutato di sentirmi responsabile verso Dio. Hollywood aveva troppa importanza per me!”.
L’odore di carne putrida e i nervi sempre a fior di pelle a causa del nemico onnipresente ma invisibile, ben mimetizzato con la giungla tropicale, incominciarono a spingerlo a passare in esame tutto il suo modo di pensare.
Di quei giorni nella Nuova Guinea, Herman dice: “Le mie piccole filosofie così chiare e le mie idee religiose tanto convenienti, incominciarono a svanire. E il mio vero bisogno interiore venne all’aperto. Fino allora – egli dice – avevo pensato alla morte solo in relazione con una scena per una macchina da presa. Ma ora mi era tanto vicina da poterla toccare”.
Era assai più che un’avventura. Era un’esperienza triste e dura. Solo pochi mesi prima, negli studi di Hollywood, egli era stato parte di un mondo nel quale c’era troppo di tutto. Troppo denaro, troppa bellezza, troppo talento, troppa seduzione, troppi palazzi dorati. Ora era parte di una disperata operazione militare dove c’era troppo poco di tutto. Troppo poco tempo, troppi pochi rifornimenti, troppe poche truppe, troppe poche comodità, troppo poco appoggio aereo e navale.
In Hollywood, la concorrenza domina ogni cosa. Herman aveva visto in azione le ambizioni più disperate e le voglie più spietate. Aveva visto uomini e donne lottare fino a rovinarsi la salute. Aveva visto le più brillanti reputazioni andare a fondo e le anime fatte oggetto di mercato. Aveva visto le stelle più splendenti gettate fuori definitivamente. Aveva visto le attrazioni più sicure per i botteghini dei cinema cadere dai loro piedistalli. Non era un fanciullo. Conosceva i fatti della vita. Era in ogni senso un uomo ed era giunto in Nuova Guinea rendendosi chiaramente conto che il suo nuovo lavoro sarebbe stato un lavoro per uomini. Ma ne fu lo stesso scosso. Prima di lasciare il regno del cinema si era trovato in una situazione ben diversa.
“Quasi tutte le stelle erano sempre state gentili e pronte ad aiutarmi nel mio lavoro. Lavoravo con queste persone di fama sia negli studi, sia nelle loro case. Le scortavo nei loro viaggi di presentazione o di propaganda. E gli studi mettevano sempre a disposizione delle somme generose per le spese.
“Ma col passare del tempo avevo imparato qualcosa dei pesi segreti dei ricchi, degli idoli dello schermo e del palcoscenico che milioni di giovani oggi vorrebbero poter imitare”.
“Anche quando mi aiutavano a mettere insieme le storie e le fotografie di cui avevo bisogno per la stampa, scoprivo che molti di loro avevano un cuore vuoto. L’essere “stelle” non li soddisfaceva. Alcuni si erano dati al bere ed al gioco. Altri ad amori illeciti e a sordidi affari che finirono col gettarli nella vergogna e riversare il biasimo pubblico sull’industria del cinema. Alcuni finirono col trovare la vita tanto insopportabile da chiuderla improvvisamente con le pastiglie o le pistole. Sapevo che tutte queste cose erano purtroppo vere”.
Il corso della guerra in Nuova Guinea era diventato favorevole agli Americani e il generale MacArthur avanzava verso le Filippine. Harold Herman visse con gli altri giorni e notti infernali mentre i Giapponesi gettavano nella battaglia tutte le risorse di cui potevano disporre in un vano sforzo di respingere l’attacco americano. In questo periodo era compito di Herman provvedere ai comandi dei diversi settori operativi sottoposti al generale MacArthur il materiale fotografico di cui avevano bisogno. Aiutava anche i corrispondenti di guerra che dovevano fornire fotografie alla stampa. Il suo diretto comandante, il maggiore generale Aiken lo raccomandò personalmente al generale MacArthur per una promozione sul campo.
Herman dice che in quel tempo pensava spesso all’anima dell’uomo. E si chiedeva ripetutamente: “Che cosa accade agli uomini quando muoiono?” “Ma non potevo rispondere a questa domanda. In tutti i miei anni di Hollywood e nei quattro anni di servizio militare non ho mai incontrato un vero cristiano, nato di nuovo mediante una fede personale in Gesù Cristo e consapevole di essere a posto con Dio. Né sapevo che una tale esperienza è possibile”.
Sapere intorno a Dio e conoscere davvero Dio son due cose molto diverse. Milioni di persone nei paesi più civili non sanno come entrare in contatto con Dio né come ottenere il Suo aiuto quando ne hanno più bisogno.
Durante gli attacchi aerei nemici, Harold Herman prese spesso la risoluzione di vivere una vita migliore. Ma non andò mai oltre ciò. Eppure dice di quei giorni: “In tali momenti di assoluta realtà, i sensi diventano coscienti del soprannaturale. Quando un uomo avanza incerto sull’orlo di un’eternità sconosciuta, c’è qualcosa nel suo cuore che si volge istintivamente a Dio per aiuto. Non è paura. E’ un riflesso della anima che indietreggia di fronte alla realtà definitiva della morte ed alla certezza del giudizio finale, quando non ha la conoscenza di un Salvatore. Sono passato per tali momenti…”.
Cinque volte Iddio risparmiò la vita di Harold Herman durante la battaglia di Manila. Guardando indietro egli dice ora: “Resto ammirato davanti all’amore paziente di Dio ed alla Sua misericordia nei riguardi degli uomini ribelli!”.
Una volta, mentre avanzava con le truppe entro la città, voltò con la sua “jeep” in una traversa. Alcuni Filippini più contagiosi e leali incominciarono a gridare e si misero a correre davanti alla macchina. Egli mise subito mano ai freni e si fermò. Poco più avanti, i Giapponesi in ritirata avevano piantato una mina.
Alcuni giorni dopo, mortai nemici spararono sull’Università di S. Tommaso. Una scheggia di granata colpì il fotografo che sedeva immediatamente dietro di lui nella jeep.
Un’altra volta, Herman fotografava un combattimento in corso da una posizione favorevole all’ottavo piano di un palazzo di uffici in rovina sulla riva del fiume Passig proprio nel cuore della città. Il fuoco era continuo e la morte vicina, poiché i Giapponesi stavano sviluppando l’ultima resistenza nella vecchia città murata. Il proiettile di un franco tiratore passò sibilando fra Harold e un altro fotografo che stavano lavorando spalla a spalla.
Qualche tempo dopo Herman si era portato molto in avanti al posto avanzato di osservazione dell’artiglieria americana. Le granate passavano rumoreggiando sulle teste di quelli che lo occupavano. Sembravano treni espressi che passassero di corsa, ed esplodevano sul bersaglio proprio dinanzi alle macchine fotografiche. I proiettili giganti dell’artiglieria non hanno riguardo alla qualità delle persone. Esplodono in tutte le direzioni. Il colonnello che dirigeva il fuoco suggerì ad Herman di tenersi un pò più riparato. Egli si portò un pò più a sinistra del posto nel quale era rimasto a lungo con il suo apparecchio da presa. Pochi secondi dopo, una scheggia di shrapnel passò rombando accanto al suo orecchio e si frantumò proprio sul punto nel quale egli prima si trovava.
Alcuni parlano di fortuna. Altri più intelligenti dicono che si tratta dell’intervento di Dio. Incidenti simili sono troppo evidenti per essere ignorati. Harold Herman li rivisse ripetutamente quando tornò a Manila molti anni dopo per predicare l’Evangelo.
In Manila gli era giunta la nomina a comandante dei servizi fotografici per la stampa presso il gruppo di quartieri generali dipendenti dal gen. MacArthur, posizione che tenne finché restò nell’esercito. Già da qualche tempo egli aveva il compito di scegliere e preparare fotografie per la stampa, di scrivere le didascalie e di inviarle al Pentagono a Washington. Quelle fotografie erano poi trasmesse ufficialmente ai giornali americani.
Quando finì la guerra, la resa giapponese fu firmata a bordo della corazzata “Missouri” nella baia di Tokio. Herman aveva l’incarico delle fotografie di quell’avvenimento. Tokio era un ammasso di rovine. La fine della guerra era giunta tanto improvvisamente che non c’era stato tempo di preparare un’apparecchiatura per trasmettere fotografie via radio. Le negative furono così spedite per aereo a Manila, dove vennero sviluppate e trasmesse via-radio al Pentagono.
La devastazione di Manila non poteva in alcun modo confrontarsi con quella di Tokio. Qui le rovine si succedevano per chilometri e chilometri fino a Yokohama. Restavano soltanto camini scheletrici, travi di cemento annerito e strutture contorte di acciaio. Il resto era stato distrutto dai terribili bombardamenti incendiarii. Era stata una lunga e durissima marcia dalle giungle della Nuova Guinea fino alle rovine di Tokio, e Harold Herman l’aveva compiuta fino in fondo. Erano tutti contenti, dalle due parti, che la guerra fosse finita. Per molti giorni non parve vero a nessuno. Ma emozionanti avvenimenti dovevano ancora seguire in rapida successione!
Venne il giorno nel quale l’Imperatore Hirohito dichiarò al popolo giapponese di non essere più un dio. In piedi, davanti al suo trono d’oro, in mezzo ai capi della nazione radunati nella Dieta dell’Impero, fece la sua dichiarazione e lesse poi un “rescritto” che ordinava al popolo di sottomettersi al Generale MacArthur, comandante supremo delle potenze alleate. Harold Herman osservava la scena attraverso le lenti della sua macchina da presa. Per la prima volta nella storia, fotografi stranieri facevano scattare le loro macchine davanti all’imperatore in piedi di fronte al suo trono.
“Durante i mesi di soggiorno in Giappone, imparai ad apprezzare e rispettare il popolo giapponese”, dichiara Herman. “Ognuno era pronto a cooperare. Sembravano tutti grati per la pace quanto lo eravamo noi…”.
Vennero poi i voli per riprendere fotografie della città di Hiroshima dove centomila persone erano state all’improvviso gettate nell’al di là dalla bomba atomica. Di questi voli dice Herman: “Mi tenevo attaccato allo sportello dell’aeroplano mentre questo volava basso sulla terra piagata. Non potevo distogliere lo sguardo dalle rovine e dalla distruzione sottostante. Sebbene allora non fossi un credente, divenni cosciente di uno strano terrore che mi prendeva il cuore. A stento potevo credere alla realtà di quel che vedevo. Il mondo era stato introdotto in una nuova era di spaventose possibilità”.
Con questi pensieri, con questi ricordi dei mesi trascorsi in zona di combattimento Herman ritornò a Hollywood per ricominciare la sua vita e il suo lavoro là dove li aveva lasciati. Ma era chiedere molto ad un uomo che si era ormai abituato a considerare il rischio della morte come parte della sua vita di ogni giorno. Cerchi di dimenticare, ma non ci riesci, tornava vivido alla mente il ricordo della notte nella quale Harold Herman era salito ai sobborghi di Manila ed aveva a lungo contemplato la città che bruciava. I Giapponesi la stavano distruggendo, buttando giù palazzi, facendo saltare ponti ed interi isolati con le loro cariche giganti di demolizione. Era come un brutto, terribile sogno, quasi come avere il senso che era giunta la fine del mondo. Vedevo i nemici morti ammucchiati ai crocevia. Come poteva ora tornare a vivere nel fittizio e nell’artificiale ?
Erano mesi ormai che stava cercando di risolvere questo suo problema, fin da quando era tornato a Hollywood. La guerra, ormai definitivamente chiusa in Estremo Oriente, era appena incominciata nel suo cuore.
Ripensava alla sua visita in Cina, dopo la fine delle ostilità. L’ufficio del generale MacArthur lo aveva assegnato come scorta a Martini Sommers, redattore per l’estero del “Saturday Evening Post”, a Groove Patterson, Direttore del “Toledo Biade”, e ad Edgard Snow, ben noto autore e giornalista che era allora considerato il corrispondente più pagato del mondo. Volarono insieme a Seoul, in Corea, nel Natale del 1945. Una settimana più tardi, il Comandante Generale concesse il suo aereo personale perché il gruppo potesse volare a Shanghai per il Capodanno.
Harold Herman ricordava quella brulicante città dell’Oriente ricca di un fascino e di un mistero che mai scena di Hollywood avrebbe potuto uguagliare. I visitatori furono ospitati dal generale Wedemeyer, che li trattò con ogni cortesia e combinò un loro volo a Pechino. Quei giornalisti volevano veder da vicino lo sviluppo della situazione nel nord della Cina dove i comunisti, che cercavano di conquistare il potere in quell’immenso paese, stavano avvicinandosi alla Grande Muraglia.
Proprio allora, lo Spirito di Dio aveva incominciato a lavorare nell’anima di Harold Herman. In compagnia di Dimitri Kessel il celebrato fotografo di “Life”, visitò la Città Proibita, il recinto dei palazzi degli antichi imperatori manciù. Vide il Tempio del Cielo, il Budda addormentato e il Palazzo d’Estate dell’ultima Imperatrice madre della Cina. Gli idoli erano coperti di polvere, e tutto parlava chiaramente di abbandono. I cinesi si volgevano a nuovi dei, gli dei del materialismo e della violenza.
Erano questi i pensieri seri che continuavano a presentarsi alla mente di Herman, dopo il suo ritorno a Hollywood. Tante cose che un tempo lo eccitavano, gli apparivano ora noiose e senza interesse.
“Dovevo letteralmente costringermi a fare il mio ordinario lavoro di preparazione di articoli e di fotografie, lavoro che un tempo mi era leggero come il respirare. Avevo visto troppe cose. Era ormai chiaro per me che gli uomini avevano dovunque bisogno di qualcosa di più che un buon bicchiere di liquore, una sigaretta di marca, una risata, un film o un trattenimento allegro. La vita era assai più che una spensierata vacanza. Sentivo crescere in me il bisogno di realtà e di soddisfazione interiore…”.
Questa agitazione intima cominciò a prendere forma. “Una sera, lasciato l’ufficio, e tornato a casa”, dice Herman, “mi resi conto di essere proprio tale e quale quei Giapponesi e quei Cinesi che avevo visto in Oriente. Un uomo senza speranza. Un’anima perduta”.
Ma l’Iddio potente, che era intervenuto già tante volte per salvare la vita ad Herman, era già all’opera per salvare l’anima sua. Lo Spirito Santo aveva in mano la situazione. Il miracolo della rivelazione di Dio ad un’anima stava di nuovo per compiersi. Una signorina che lavorava negli stessi studi e conosceva Cristo, aveva incominciato a presentargli la verità. Con perseveranza ed entusiasmo, gli aveva spiegato che il solo Salvatore per l’uomo è Gesù Cristo. Il compito che quella consacrata testimone di Cristo si era preso non era facile. Harold Herman non solo non era salvato, ma era tutt’altro che pio. Voleva rifarsi nel campo dei piaceri del mondo di tutto il tempo che aveva perduto nell’esercito. Guardando a quei giorni egli parla di questa preziosa amica:
“Quasi ogni giorno ringrazio il Signore per il coraggio e la grazia che aveva dato a questa amica, da me conosciuta per lungo tempo. So che essa pregò molto e pianse molto per l’anima mia. Era un esempio vivente del passo della Scrittura che ho sempre portato con me dal giorno della mia conversione. Si trova nel Salmo 126, e dice: “Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia. Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni”. (ver. 5-6).
“Con grande serietà e pazienza questa amica mi parlò della bontà e dell’amore di Dio, e del suo meraviglioso piano per la salvezza di tutti coloro che avrebbero creduto in Cristo. Tutti devono essere condotti e rendersi conto del proprio disperato bisogno di Cristo come Salvatore. Quante volte, discutendo con questa amica, essa mi rispondeva semplicemente coll’indicarmi qualche passo della Parola di Dio, come questi: Ebrei 9:27 “E’ stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio”. Atti 17:31 “Iddio ha fissato un giorno nel quale giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo dell’Uomo che Egli ha stabilito del che ha fatto fede a tutti, avendolo risuscitato dai morti”. Atti 10:43 “Di Lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in Lui, riceve la remissione dei peccati mediante il Suo nome”. Romani 6:23 “Poiché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore”. Romani 10 :13 “Poiché chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato”.
“Ero nato ed ero vissuto nell’America creduta cristiana, con chiese in quasi tutte le strade e trasmissioni radio dedicate all’Evangelo in quasi tutte le ore del giorno. Ma era la prima volta che ascoltavo il vero Evangelo dalle labbra di una fedele evangelizzatrice personale. Era la prima volta che la verità penetrò in me. La Luce stava levandosi…”.
Dio aveva mandato questa amica ed essa aveva dato ad Harold degli opuscoli ed un piccolo libro col messaggio dell’Evangelo. Lo Spirito Santo era pronto a far diventare reale Gesù per questo cronista e redattore fotografico della Columbia Pictures.
Era la Domenica delle Palme, e stava avvicinandosi la mezzanotte. Harold era seduto tutto solo nella sua stanza con una Bibbia aperta in una mano e una sigaretta accesa nell’altra. Ecco la sua testimonianza del modo nel quale il messaggio dell’Evangelo, che gli era stato versato in cuore da quella fedele testimone di Cristo, divenne la potenza di Dio per la salvezza della sua anima. Egli racconta: “Stavo leggendo la Bibbia, ma non ne ricavavo gran che. Ad un tratto pensai: “Non è molto educato leggere questo Sacro Libro continuando a fumare una sigaretta!”. Spensi subito la sigaretta sul portacenere. Fu l’ultima sigaretta da me fumata. Qualcosa sembrava in procinto di accadere. E ne ero cosciente. Incominciai a leggere una profezia dell’Antico Testamento intorno a Cristo. Si trovava in Isaia, al cap. 53. E diceva: “Egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è stato su Lui, e per le Sue lividure noi abbiamo avuto guarigione. Noi tutti eravamo erranti come pecore ognun di noi seguiva la sua propria via; e l’Eterno ha fatto cader su Lui l’iniquità di noi tutti”.
“Il libretto che avevo davanti diceva: “Puoi essere salvato in questo stesso momento. Non per qualche cosa che tu possa fare, ma per quello che Gesù Cristo, ha già fatto per te sulla Croce”.
“In quel momento stesso la Luce di Dio irruppe nell’anima mia. La cecità spirituale che mi aveva tenuto nelle tenebre dalla fanciullezza fu squarciata. Seppi all’improvviso che Gesù Cristo è una persona reale e vivente.
“Divenni cosciente che Egli mi era davanti in quella stessa stanza. La gloria della Sua presenza era così sensibile che mi sentii quasi sopraffatto. Come raggi di luce, mi giunsero al cuore le Sue parole. Mi diceva: “Adesso conosci la verità (ripeté per tre volte queste parole). Io ti amo, e sono morto per te. Ricordati: sono vivente in eterno!”.
“Per la prima volta nella mia vita mi sentii come toccare l’amore di Dio. Fu un’esperienza che è impossibile descrivere a parole. Le lacrime mi scorrevano sul viso. Ero pieno di una gioia squisita. La gratitudine mi gonfiava il cuore. Sentivo il bisogno di continuare a ripetere: “Grazie, Signore Gesù, per il Tuo grande amore. Grazie per aver dato la Tua vita e il Tuo sangue sulla Croce per togliere i miei peccati”. La pace inondava l’anima mia. La potenza della Sua presenza sembrava lavarmi interiormente. Mi pareva davvero che il mio spirito venisse lavato da ogni cattiva abitudine del passato. Tutti i dubbi e i timori se ne erano andati! Sapevo ormai per sempre che Gesù Cristo è vivente. Che ci ama, ed è in attesa di perdonare e salvare tutti coloro che Lo ricevono per Salvatore.
“Dopo avere ancora pianto, ma quietamente per alcuni momenti seduto al mio tavolo, caddi in ginocchio e feci il totale abbandono della mia vita e della mia volontà a Dio, promettendoGli di servirLo per tutto il resto dei miei giorni.
La grande operazione era stata compiuta. Sapevo quel che ne sarebbe venuto. Non avevo più alcun timore del futuro. Avevo trovato la pace”.
Harold Herman tornò agli studi della Columbia con la sua nuova vita. Iddio aveva per lui un compito. Per prima cosa, i suoi compagni notarono che egli non fumava più, e gliene chiesero la ragione. Egli trovò una profonda gioia nel raccontare a tutti che cosa gli era accaduto.
“I miei amici alla Columbia Pictures furono pronti a notare il cambiamento avvenuto nei miei modi e nel mio stesso aspetto. Ero così preso dal bisogno di raccontare la mia esperienza del Cristo e di dare l’Evangelo della salvezza che mi pareva di non essere più d’alcuna utilità in quel posto”.
“Così pensai di lasciarlo. Il Direttore del Reparto Pubblicità ascoltò per più di mezz’ora la mia testimonianza. Poi, asciugandosi le lacrime, mi pregò di restare. Credo che Dio permise che io restassi ancora per nove mesi negli studi della Columbia perché anche in essi fosse gettato a piene mani il seme della verità, del quale solo l’eternità potrà rivelare i frutti”.
“Sono sicuro che per parecchi dei nostri compagni la sola speranza che essi possono avere in vista del cielo sta nella nostra testimonianza a Cristo. Il miglior sermone ch’essi potranno mai udire è la storia di quel che Dio ha fatto per noi raccontata loro dalle stesse labbra. Essi ci conoscono, essi ci ascolteranno. Nessuna predicazione può uguagliare la testimonianza personale!”.
Harold Herman fu fedele alla verità che il Signore gli aveva rivelato. Il suo cuore era pieno di un santo amore per gli amici che non conoscevano ancora il Salvatore. Nelle sue conversazioni intorno a Cristo negli studi della Columbia, egli stava ricevendo una preparazione essenziale per l’opera di presentazione dell’Evangelo prima che Iddio lo mandasse al di là dei mari come Evangelista. Per nove mesi egli parlò di Cristo alle stelle del cinema, a scrittori, a registi, a produttori, agli autisti, ai guardarobieri, ai truccatori, agli impiegati e ai visitatori. Egli stesso racconta:
“Più di una volta ho parlato anche per un’ora ad amici attori, in piedi al centro di un affaccendato studio per il sonoro, mentre le riprese ci turbinavano attorno, le macchine da presa venivano spostate qua e là, i dialoghi provati e riprovati e la piattaforma preparata per la prossima scena. Il fratello di una stella dello schermo ascoltò quietamente la mia testimonianza, poi mi seguì nell’ufficio e là s’inginocchiò e diede la sua vita a Cristo, mentre pregavamo insieme”. C’è davvero un grande lavoro da fare in Hollywood, ma Cristo vi ha i suoi testimoni!
Insieme con la rivelazione di Gesù Cristo Iddio diede ad Harold Herman una grande compassione per le anime. E’ predominante oggi nella sua vita. La potete notare immediatamente. E’ un desiderio ardente di fare parte ad altri di quanto Gesù Cristo ha fatto per lui. Vuole che gli altri conoscano la semplice verità che Cristo è vivente ed è pronto a liberarli dal vuoto della loro vita e dal peccato e ad aiutarli a vivere tenendo presenti i valori eterni.
Ma a poco a poco la situazione si andò cristallizzando. I suoi amici lo ascoltavano e accettavano gli stampati o il messaggio dell’Evangelo che egli offriva loro; ma pochi erano pronti a compiere il sacrificio di un abbandono totale a Cristo. Il prezzo per seguire Gesù era troppo alto. Non riuscivano a lasciare il fascino degli spettacoli, l’allettamento della fama, il vino della popolarità che dà tanto facilmente alla testa, e il vaso pieno d’oro che splende in fondo al cammino di Hollywood.
Il cuore di Harold Herman gridava al Signore per questi suoi amici. Capì in quei mesi la verità della Scrittura che dice: “C’è una via che all’uomo sembra diritta, ma la cui fine è la morte”. Imparò che non poteva cambiare l’eterna parola di Dio, neppure per i più cari amici che aveva nella capitale del Cinema. La Bibbia afferma apertamente: “Quel che l’uomo semina, quello altresì mieterà”. Quelli che seminano in egoismo ed in leggerezza oggi, raccoglieranno domani in cordoglio e tristezza. Egli dice: “Il mio cuore diventava gonfio quando mi rendevo conto che la maggior parte degli amici degli studi erano disposti a giocare d’azzardo con le loro anime…”.
In questo periodo, Harold Herman decise di diventare un ricercatore della realtà spirituale. Passò molto tempo nello studio della Bibbia e nella preghiera. E talvolta digiunò anche per restare nella attesa di Dio. Poi nell’Agosto dello stesso anno, chiese ed ottenne un mese di ferie per potere cercare il battesimo dello Spirito Santo. Gesù aveva detto: “Voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo scenderà su voi”. (Atti 1:8). Nei riguardi di questa sua richiesta egli dice:
“Molti non capiscono il mistero e l’importanza di questo meraviglioso battesimo dello Spirito Santo. Eppure la Scrittura mette bene in chiaro che questa più profonda esperienza spirituale è per tutti i veri cristiani che si consacrano pienamente e che cercano Dio con fede.
“Il battesimo dello Spirito Santo non è sotto il controllo di un dato gruppo o di una data Chiesa o di un’organizzazione religiosa. E’ un’esperienza personale nel rapporto tra il credente e Gesù Cristo il Figlio di Dio. E’ un dono meraviglioso promesso dal Padre Celeste. Porta nella vita di una persona una grande realtà e una grande luce; ed è davvero un rivestimento di potenza dall’Alto…”.
Alcuni mesi dopo, Harold Herman lasciò la vita del cinema per sempre. Disse un addio finale a quella vita e a quell’attività industriale che un tempo lo aveva tanto attratto. E questo perché un’altra realtà aveva conquistato il suo essere. Egli aveva veduto il Cristo vivente e l’amore di Dio lo chiamava a condividere questa sua esperienza con gli altri.
I suoi amici erano piuttosto incerti circa la saggezza di una tale sua decisione. “Che cosa farai?” – gli chiedevano – “come ti guadagnerai la vita?”. “Se tu vuoi testimoniare di Cristo”, sostenevano alcuni, “perché non continuare proprio negli studi della Columbia dove quasi mai alcun credente ha avuto l’opportunità di testimoniare?” In risposta, Herman poteva soltanto dire con semplicità: “Sono sicuro che il Signore mi guida. Ho deciso di contare su di Lui da ora in avanti. Sono pronto a dipendere in un modo totale da Lui per quelli che sono i miei bisogni anche materiali”. Era forse una fede primitiva o infantile, ma è certo il tipo di fede che Dio usa e benedice.
Harold Herman continuò a cercare il Signore, studiando la Bibbia per giorni e giorni, quasi divorandola! Finché, appunto, venne il momento nel quale ricevette il battesimo dello Spirito Santo, in preciso adempimento della Scrittura, secondo Atti 2:4. Egli sperimentò immediatamente una maggiore libertà di parola e una maggiore potenza spirituale in occasione delle sue testimonianze a Cristo in molte chiese, in club ed in associazioni che lo invitavano. Era un’eccellente preparazione. Dio lo stava chiaramente guidando. In questo periodo, Herman incontrò il dott. Kelso Glover un uomo ben noto per la sua fede e la sua potenza spirituale, nell’Angelus Temple, una delle più grandi chiese di Los Angeles, Il dott. Glover si rese conto che la mano di Dio era su questo giovane e lo incoraggiò e lo guidò nei fondamenti della fede.
Finché, un giorno che Harold Herman era in preghiera, il Signore gli si presentò di nuovo in modo soprannaturale e lo chiamò a predicare l’Evangelo. “Lascia soltanto la tua mano nella Mia”, disse, “ed Io ti condurrò dove ci sono cuori aperti e campi pronti per la mietitura”.
Ed ebbe di nuovo un lavoro nel campo della pubblicità. Ma questa volta era una cosa ben diversa. Invece di scrivere intorno alle regine del cinema o agli ultimi film, Harold Herman fu invitato ad usare il suo talento professionale nella preparazione della pubblicità per il grande “Raduno Giovanile dell’Evangelo” che doveva aver luogo nella famosa Hollywood Bowl, il più famoso teatro all’aperto d’America, dove si danno celebrati concerti sinfonici. Iddio usò le capacità di Harold Herman e onorò le preghiere e gli sforzi di migliaia di credenti, riempendo il teatro in maniera traboccante con più di ventimila giovani.
Incontrai Harold Herman la prima volta ad una riunione mattutina all’ora della colazione presso l’albergo Biltmore di Los Angeles. Fui immediatamente interessato all’opera che lo Spirito Santo stava compiendo in questa vita. Ero in quel tempo pastore del Full Gospel Tabernacle in Bakersfield, in California, 160 chilometri a nord di Los Angeles. Mi sentii spinto a chiedere a questo giovane di parlare dal mio pulpito e lo invitai per una domenica sera dopo il raduno alla Bowl di Los Angeles. Non dovetti mai rimpiangere questa mia decisione.
Lasciate che vi dica quanto sia importante ubbidire allo Spirito Santo. Alla fine della riunione di quella domenica sera, ringraziai Harold Herman e gli augurai le benedizioni di Dio. Poi mi voltai per tornarmene a casa, come avevo fatto tante volte, quando avevo avuto degli invitati per la predicazione nella mia chiesa. Harold era già presso la sua auto ed io stavo per entrare nella mia, quando lo Spirito Santo mi parlò. Se avessi esitato soltanto due o tre minuti, non sarebbe mai accaduto in seguito quel che invece accadde. Lo Spirito Santo mi disse: “Chiedi a Herman se può restare con te stanotte ed accompagnarti domani alla riunione dell’Associazione dei Pastori a Fresno”. Ubbidii allo Spirito Santo ed Harold Herman venne con me a quella riunione. Mi sentii guidato anche a chiedergli di prendere il mio posto come oratore per l’incontro del pomeriggio. Iddio confermò la mia ubbidienza a quanto mi aveva chiesto e ci concesse una grande benedizione. Quando Harold Herman concluse la sua testimonianza, i 12 pastori si alzarono per invitarlo a tenere campagne di evangelizzazione, in tal modo ebbe inizio un intero anno di lavoro per questo evangelista appena ai suoi inizi. Da quel momento, Harold Herman non ha fatto altro che girare il mondo predicando l’Evangelo.
Tre anni dopo, lo Spirito Santo lo guidò in Europa. Fu allora che Iddio rese possibile in un modo meraviglioso l’unione nell’opera di evangelizzazione di Harold Herman con Richard Ruff, di Zurigo. L’uno era il vero complemento dell’altro, Richard Ruff offrendo un’eccellente interpretazione per la sua splendida conoscenza del tedesco.
Così questa coppia di evangelizzatori fu ad Amburgo e a Berlino dove fece le prime esperienze nel campo dell’evangelizzazione nell’Europa del dopoguerra. Era l’estate del 1951. Iddio faceva constatare ad Harold Herman che la salvezza non è un’esperienza statica. E’ una esperienza dinamica! Secondo Matteo 6:33: “Cercate il regno di Dio e la Sua giustizia e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte”. Man mano che questo ex cronista e redattore fotografico della Columbia Pictures avanzava nel “cercare” il regno di Dio, questi adempiva con fedeltà la Sua promessa e gli dava in soprappiù.
L’estate seguente Herman tornò in Europa con una grande tenda per riunioni. Iddio aveva suscitato molti amici in America che furono felici di aiutare Herman a chiamare anime a Cristo in Germania. Per esser sicuro che la preziosa tenda non fosse trattenuta o sequestrata nell’attraversamento della zona della Germania occupata dai Russi, egli combinò che essa con tutto l’equipaggiamento fosse trasportata in volo fino a Berlino. E là, l’aiuto di fratelli tedeschi, drizzò la tenda proprio ai margini del settore di occupazione russa, nel cuore della città. Dopo essere stato un soldato fotografo, eccolo ora ritornare al combattimento, ma come soldato-evangelista. Gli era data così l’opportunità di scoprire la potenza del Cristo risorto nei riguardi dell’ateismo comunista.
Dio aveva mandato Harold Herman in questo grande crocevia del mondo. La grande tenda era stata drizzata ad un isolato dalla Piazza di Potsdam dove gli altoparlanti comunisti ripetevano incessantemente il loro messaggio ateo e lo diffondevano per le strade della Berlino-Ovest. Gli altoparlanti della tenda diffondevano il messaggio di Gesù Cristo al di là del confine con il settore russo. La verità di Dio si scontrava con la menzogna.
Harold Herman confessa francamente che nessuna esperienza di Hollywood avrebbe mai potuto uguagliare quella che egli ebbe in quella estate del 1952 ai crocicchi di Berlino. Là, sotto lo sventolare della bandiera rossa issata sulla storica porta di Brandenburg proprio all’ingresso principale al mondo comunista, questo gruppo di consacrati operai del Signore vide centinaia e centinaia di persone venire alle riunioni dalle due parti della cortina di ferro, e fu testimone della potenza di Dio nella salvezza delle anime e nella guarigione dei corpi mediante la preghiera della fede. La piattaforma era ogni sera affollata di persone che venivano avanti per cercare Iddio per aver pace e liberazione dalla malattia. E Iddio compiva ogni giorno miracoli di grazia. Le innumerevoli persone disilluse dalla terribile guerra erano così decise a trovare la vera realtà, come lo era stato Harold Herman, disilluso dalle sue esperienze di guerra. I vecchi idoli si erano dimostrati falsi dei.
Ecco una delle esperienze che desidero udiate dalle stesse parole di Herman. Egli racconta:
“Stavo filmando a colori la riva russa del fiume, quando un ufficiale russo ed i suoi uomini apparvero all’improvviso e ci circondarono. Erano con me Richard Ruff ed un amico tedesco di Berlino. Ci trovavamo nei boschi di una zona deserta della città, e non avevamo la possibilità di chiedere aiuto. Pregai il Signore interiormente, e mi sentii subito spinto a stendere la mano verso l’ufficiale russo dicendogli allegramente: “Hello!” Era stata un’azione quasi involontaria. Solo in seguito mi ricordai della promessa di Dio che ci assicura l’assistenza dello Spirito Santo nei momenti di pericolo. “In quell’ora stessa vi sarà dato ciò che avrete a dire. Perché non siete voi che parlate ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”. (Matteo 10:19,20). L’ufficiale fu preso assolutamente di sorpresa. Di solito si aspettano una reazione del tutto diversa, perché le persone sono spaventate al vederli. Restò talmente stupefatto che quasi ingoiò la sigaretta. Poi esclamò “Guardate questo ingenuo! Mi dà la mano!” Ma eravamo davvero in una situazione senza uscita e del tutto in sua balìa, ed egli lo sapeva! Proprio allora, però, sentii quella strana, calda, meravigliosa presenza del Signore che avevo imparato a conoscere. Un tranquillo senso di sicurezza mi riempì il cuore. Sapevo che il Duce della mia salvezza era con me. Poco dopo, i Russi si ritirarono e noi potemmo tornarcene in città. Altre persone erano sparite proprio in quel punto del confine, e non se ne era saputo più nulla!”
Nella primavera del ‘53, Herman e il suo gruppo erano ancora a Berlino a predicare l’Evangelo nella grande tenda. Ma la pressione stava salendo! Si presentivano disordini. Finché, la mattina del 17 giugno, scoppiarono tumulti anticomunisti e si incominciò a udire distintamente dal luogo ove era drizzata la tenda lo sferragliare dei carri armati russi e il crepitare delle mitragliatrici. Operai e patrioti tedeschi, che erano insorti contro la schiavitù del comunismo, vennero uccisi sul posto. Harold Herman aveva ancora l’istinto del cronista fotografo. Avvertito da Fred Wulf, che era diventato il suo interprete, corse alla piazza di Potsdam con la sua cinepresa. In piedi su un cumulo di macerie, riprese quello che si dice sia il solo film di quel momento drammatico nel quale centinaia di persone fuggivano in cerca di scampo mentre i carri armati russi continuavano ad avanzare. Pochi minuti dopo che egli era sceso dalla montagnola di macerie, i proiettili delle mitragliatrici russe si abbatterono su alcuni di quegli uomini che erano stati accanto a Harold Herman ed alla sua cinepresa.
In seguito ai tumulti, il confine fu chiuso la campagna evangelistica fu fermata. La tenda evangelistica era ormai isolata nella terra di nessuno. Aveva dinanzi i carri armati e le mitragliatrici comuniste, e dietro a sè un’area deserta che la polizia di Berlino-Ovest aveva chiuso completamente al traffico ed alle persone per evitare il pericolo di nuovi guai.
C’era una sola cosa da fare: trovare un nuovo posto per la tenda. E così fu che lo scoppio d’ira di Satana risultò in un’avanzata dell’Evangelo. Infatti, la tenda fu trasportata alla fine della via di Kurfurstendam, presso la famosa chiesa eretta in memoria dell’imperatore Guglielmo, proprio nel cuore della Berlino Ovest. E’ il viale più famoso e più alla moda di tutta Berlino, sempre brulicante di gente a tutte le ore. E così per quattro anni, dal ‘53 fino al ‘56, le riunioni evangeliche sotto la tenda continuarono per un periodo che andò dalle 10 alle 15 settimane consecutive, ogni estate. Moltitudini parteciparono alle riunioni e migliaia di persone si fecero avanti per accettare pubblicamente Gesù Cristo come Signore e Salvatore. Iddio operò meravigliosi miracoli di guarigione e di liberazione, e centinaia di credenti fecero l’esperienza del battesimo dello Spirito Santo.
Era un popolo che aveva sofferto grandi perdite e grandi dolori. Era malato nel profondo e sfinito dalla guerra. Soltanto una dimostrazione della potenza di Dio poteva soddisfare quelle vite. E Dio aveva scelto un messaggero che era passato per lo stesso vuoto d’incredulità e che era giunto a conoscere Dio mediante una rivelazione personale. Il ministero di Harold Herman era proprio quello che occorreva per Berlino. E’ difficile uguagliare la sapienza del nostro Dio!
Quelle campagne nella tenda in Berlino erano per un certo aspetto molto simili a quelle della Times Square a New York. Potevate chiedere a chiunque nella città dove fosse la “Evangeliums Zelt” e ve lo sapevano dire. Un corrispondente di un grande giornale tedesco, la “Berlin Zeitung”, raggiunse una volta la piattaforma e intervistò personalmente molti di quelli che erano stati guariti dalla potenza di Dio.
Una donna di 73 anni, Helene Rhese, che era completamente cieca, fu guarita all’istante dinanzi a tutti e fece vedere al corrispondente che riusciva di nuovo a infilare l’ago. Alcuni giorni dopo, le autorità cittadine le tolsero la pensione, avendo accertato che aveva completamente ricuperato la vista. Molti portarono radiografie e dichiarazioni mediche a conferma della guarigione che avevano ricevuto mediante la fede in Dio.
La città fu ancora più eccitata quando un giornale della domenica pubblicò un’intera pagina di fotografie delle persone che Dio aveva guarito nella tenda. Il titolo in rosso diceva “GLI ZOPPI CAMMINANO E I CIECHI VEDONO”. Olga Utin, una cantante d’opera russa, fu convertita. Poco tempo dopo ricevette il battesimo dello Spirito Santo. Da allora divenne solista di canti dell’Evangelo e servì il Signore prima nella tenda e poi nel Centro di Evangelizzazione di Berlino. Hans Otto, ex ufficiale dell’esercito tedesco, e sua moglie Hannah, erano malati e disperati quando vennero alla tenda. Iddio si fece loro incontro.
Hans fu guarito e non dovette più portare il corpetto d’acciaio che gli avevano messo per sostenergli la spina dorsale. Sia lui, sia la moglie, furono battezzati nello Spirito Santo, e Hans diventò un ardente predicatore dell’Evangelo nella Germania Meridionale. I popolari Willi e Maria Graaf, una delle più note coppie d’artisti di Berlino, cercavano da tempo la pace dell’anima. Fu nella stessa tenda che si decisero per Cristo. Furono battezzati nello Spirito Santo e diventarono ardenti pescatori d’anime. Davvero Iddio usò Herman a Berlino per la Sua gloria!
Dei giorni nei quali noi viviamo, egli dice: “Parlandovi come un ex corrispondente e agente di pubblicità, e come uno che è vissuto per mesi in zona di combattimento, vi posso assicurare che una moltitudine di persone intelligenti è in questo mondo alla ricerca della realtà. Non accetteranno mai vuoti rituali e cerimonie religiose. Sentono il bisogno non di uno spettacolo che li diverta o li svaghi, ma di un Evangelo che contenga una potenza miracolosa capace di trasformare le loro vite.
Hanno bisogno dello stesso Evangelo che occorse per cambiare la mia vita… Hanno bisogno della realtà e della verità che sazino il cuore e conducano ad un contatto personale con Dio”.
Se incontrate oggi Harold Herman, vi rendete immediatamente conto che nella sua vita è avvenuto qualcosa di meraviglioso. E’ quanto la Bibbia promette a chi accetta Cristo come Signore e Salvatore. “Le cose vecchie sono passate; ecco, sono diventate nuove…”. Egli abbonda di una gioia interiore che sente il bisogno di partecipare ad altri.
Sono lieto che Iddio ci abbia permesso di avere una parte in una vita come quella di questo convertito di Hollywood. Prima che io lasciassi la mia chiesa per diventare un evangelista per conto delle Assemblee di Dio con l’incarico del programma radiofonico nazionale in relazione con la American Broadcasting Company, interessai gli amici di Bakerfield al lavoro di Herman ed essi contribuirono per l’acquisto di una bella “tenda per la preghiera”, che, estate dopo estate, si tenne accanto alla grande “cattedrale” di tela di Berlino.
La maggior parte dei frutti delle crociate di Berlino è stata conservata. Harold Herman ha usato i fondi consegnatigli per contribuire alla erezione di due chiese per la predicazione del pieno Evangelo in quella città. Una di esse si trova nei pressi dell’entrata alla sotterranea presso la piazza di Postdam, dove i tumulti avevano costretto alla sospensione la campagna sotto la tenda il 17 Giugno del 1953. Oggi, circa la metà di quella congregazione è rimasta al di là del muro che divide Berlino e che passa a neppure cento metri dalla Chiesa. La seconda fu costruita a mezzo isolato dal Teatro dell’Opera di Berlino.
Più importante ancora è il Centro di Evangelizzazione di Berlino che fu aperto nell’edifizio di un grande teatro al numero 5 della Piazza di Nollendorf, una delle maggiori piazze della città. E’ servito in modo eccellente sia dagli autobus, sia dai treni della sotterranea che ha la fermata proprio dinanzi all’ingresso del centro. E’ una attività evangelica piena di intensità. Molti di coloro che si sono convertiti nella tenda si raccolgono per il culto in esso; altri, partecipano al culto presso altre chiese. Iddio continua ad operare, salvando, guarendo e battezzando con lo Spirito Santo, in questo Centro che è ora al suo dodicesimo anno di vita.
La vita di Herman è una testimonianza di fede in un Cristo vivente e potente. Herman non ha più voluto ricevere uno stipendio da quando lasciò gli studi di Hollywood ed entrò nel ministero dell’Evangelo. Egli conta semplicemente sul Signore sia per quelle che sono le sue necessità personali, sia per gli immensi bisogni di una azione evangelica che si allarga per tutto il mondo. E’ una fede attiva, fonte di ispirazione.
Dio che aveva guidato Harold Herman in Europa, gli aprì presto le porte per campagne di evangelizzazione in Estremo Oriente, poi in Italia e infine nell’America Meridionale. Si recò in Asia per restarvi sei mesi, ma trovò cuori così affamati di realtà che vi si fermò per due anni, tenendo riunioni evangelistiche da Tokio all’Indonesia. La prima campagna di evangelizzazione in Hong Kong, nell’Ottobre-Novembre 1956, vide centinaia di persone presenti alle riunioni farsi avanti perché si pregasse per la loro salvezza. Iddio operò straordinarie guarigioni, e molte persone furono battezzate con lo Spirito Santo durante le riunioni di preghiera che continuarono giornalmente per sette settimane. Formosa e le Filippine videro altre grandi vittorie dell’Evangelo.
La crociata di Tokio, nel 1959, fu un deciso sforzo riunito di tutti i credenti nel pieno Evangelo, per raggiungere le moltitudini della più grande città del mondo con l’Evangelo di Gesù Cristo. Oltre alle riunioni che teneva ogni sera in un grande auditorio, nel centro della città, Herman annunziava l’Evangelo da una potente stazione radio. Fu questa la prima trasmissione giornaliera dell’evangelo per radio da Tokio nella storia delle Missioni protestanti in Giappone. Molti studenti universitari furono salvati in questa crociata, e presero a frequentare le chiese. Una delle più grandi emozioni per Harold Herman fu l’invito a tenere una crociata di evangelizzazione a Roma, nel 1961 in un grande teatro nel centro della città. Quasi ogni giornale di Roma pubblicò resoconti o fotografie di questa prima campagna evangelistica dei nostri tempi che investì tutta la città. Centinaia di manifesti a colori furono affissi per la città anche sulle mura non lontane dal Colosseo dove i primi cristiani preferivano morire martiri piuttosto che rinnegare la loro fede in Gesù Cristo. Molti di coloro che parteciparono alle riunioni della campagna udirono l’Evangelo per la prima volta nella loro vita; e molti si fecero avanti alla fine delle riunioni e restarono per pregare personalmente Gesù Cristo, chiedendoGli in lacrime di perdonare i loro peccati e di salvare le loro anime. Persone che erano state guarite nei periodi di preghiera per i malati, resero testimonianza aperta e baldanzosa alla potenza di Cristo, capace di liberare da ogni male ed afflizione. Furono presi film per i notiziari cinematografici che furono poi proiettati non solo in ogni sala cinematografica di Roma ma anche per tutta l’Italia. L’Iddio di San Pietro e di San Paolo operò in Roma meravigliosamente con la Sua grazia.
Simili manifestazioni della benedizione di Dio seguirono l’evangelista quando tenne campagne nell’America Meridionale, a Rio de Janeiro, in Brasile, a Montevideo, in Uruguay, ed a La Paz, la capitale della Bolivia, situata a oltre tremila metri di altezza in mezzo ai picchi nevosi della possente catena delle Ande.
La parola di Dio non è incatenata ma è “vivente ed efficace”. Quando qualcuno guarda a Cristo con fede, Egli opererà gli stessi miracoli dei tempi biblici. E’ questa la fede forte e semplice come di piccolo fanciullo, che riempie oggi il cuore di Harold Herman. Egli è sicuro di potersi recare in tutta sicurezza e contando sopra la piena provvisione per tutti i suoi bisogni, dovunque Iddio lo manda a predicare. Questa fede è il suo passaporto per cose che ad altri possono sembrare impossibili. Egli afferma:
“Iddio mi portò a Giava, nell’Indonesia, per una crociata di tre mesi, proprio mentre infuriava la rivoluzione e migliaia di persone venivano espulse dal paese. Dovunque Iddio mi fece trovare la cooperazione di cui avevo bisogno. Toccò i cuori e spinse le persone ad aiutarmi anche finanziariamente in questo ministero mondiale di testimonianza al Cristo vivente e operante miracoli”.
I vecchi amici degli studi della Columbia, con i quali Herman si tiene in corrispondenza, non riescono a capire come egli possa viaggiare per queste terre lontane, tenere tutte queste campagne e godere di una simile libertà d’azione. Quegli attori, quei dirigenti, quegli scrittori e tecnici sono davvero in suo confronto come dei prigionieri rinchiusi in una prigione dorata. Quella di Herman è per i loro occhi una testimonianza vivente di ciò che Cristo può fare per tutti quelli che lasciano ogni cosa per seguirLo.
Il messaggio della potenza divina di guarigione è davvero una buona notizia per le moltitudini dell’Estremo Oriente. Ecco alcuni ricordi dell’opera di Dio in quei posti:
“Aprimmo la campagna di Corea sul terreno del palazzo del Governo nella città di Seoul. La gente venne in gran numero. Le file delle persone che chiedevano di essere guarite si snodavano attorno alla tenda. Ricordo una giovane di circa 20 anni che una sera diede il suo cuore a Cristo. La sera seguente ritornò per chiedere a Gesù di guarire la sua gamba storpia a causa della poliomielite.
“Mentre pregavamo per essa, lo Spirito di Dio scese su lei con tale potenza ch’essa cadde a terra. E là, sotto la potente mano di Dio, quel povero arto inutile fu risanato completamente. La gioia che vidi sul suo viso mi spinse a lodare il Signore ed a ringraziarLo ripetutamente per avermi salvato ed avermi mandato da Hollywood alle estremità della terra col Suo messaggio di speranza e di guarigione”.
In Taipei, la capitale dell’isola di Formosa, Harold Herman tenne tre lunghe campagne evangelistiche. Fu ricevuto da persone molto in alto fra i cinesi nazionalisti. Il dott. Chen, che era stato il pastore di Ciang Kai Shek, organizzò le riunioni della campagna. Il dott. Loo, cappellano del Presidente, pregò insieme con l’evangelista per i malati che si facevano avanti in lunghe file. Più di 180 riunioni di preghiera nelle case, che erano state un tempo iniziate dalla signora Ciang Kai Shek, seguirono la campagna, e Herman si incontrò molte volte con le persone che partecipavano a queste riunioni. Lo Spirito di Dio effondeva ondate di benedizioni sulla campagna.
I medici stessi portavano alle riunioni i malati incurabili. Una donna con la spina dorsale spezzata fu portata dall’Ospedale dell’Università di Taipei. Il Signore la guarì davanti agli occhi di tutti. La storia di questo miracolo fu pubblicata nei giornali e suscitò grande interesse. La testimonianza resa dalla donna alla potenza di Dio incrementò la fede di molti.
Molti ufficiali parteciparono alle riunioni e diedero il loro pieno appoggio alla campagna. Uno dei quotidiani di Taipei pubblicò un’intera pagina di fotografie e di testimonianze di quanto Iddio stava operando nelle riunioni. Il dott. Wang Chunq Hui, il Presidente della Corte Suprema di giustizia, ascoltò l’Evangelo e si inginocchiò una sera per ricevere Gesù Cristo come suo Salvatore e Signore. Nella sua lunga e illustre carriera di presidente di tutte le Corti di giustizia della Cina, prima che Mao prendesse il potere, il dott. Wang era stato il supremo Magistrato dei 650.000.000 di cinesi. Ed aveva anche seduto come rappresentante della Cina al Tribunale Internazionale dell’Ala.
Non dimenticate, leggendo questa storia, che tutti questi gloriosi trionfi dell’Evangelo non avrebbero mai potuto avvenire se una fedele testimone di Cristo non avesse portato personalmente l’evangelo ad Harold Herman negli studi della Columbia Pictures di Hollywood e non avesse pregato ardentemente per la sua salvezza. Soltanto l’Eternità potrà rivelare le perdite che il Regno di Dio ha dovuto soffrire per il fatto che tanti cristiani mancano di testimoniare per Cristo. Ricordatevi di ciò!
Qualcuno forse chiederà: “Quanto sono reali e durevoli questi risultati?” Possiamo rispondere ricordando che prima della sua recente morte, il Presidente della Corte Suprema di giustizia, dott. Wang, in unione con la sua signora e con la signora Ho, moglie del gen. d’armata Ho, invitò personalmente Harold Herman a ritornare a Taipei dove essi promossero una seconda campagna di evangelizzazione nel terreno del Palazzo del Governo. Durante una di quelle riunioni, una buddista convinta udì la voce di Dio che le parlava una sera mentr’essa era in casa, e fu salvata e guarita quella sera stessa. Tre medici resero testimonianza d’essere stati guariti da Dio. Molte persone furono guarite dalla sordità, dalla cecità e da malattie del cuore e di altri organi interni tanto gravi che solo l’Iddio vivente poteva sanare. Quando Iddio guarì la moglie del Comandante generale di tutte le Forze della Cina libera, Harold Herman fu invitato a parlare ai 400 ufficiali e 15 generali presso il Comando Supremo. Era il primo evangelista ad essere stato invitato a parlare a questo gruppo.
E’ bene ricordare che l’Evangelo si sta diffondendo in questi tempi nelle nazioni delle coste dell’Asia. E’ il momento di fare entrare in azione tutti gli uomini che sia possibile raccogliere. Oggi è davvero tempo di mietitura.
Molti chiedono spesso ad Harold Herman: “Non ha mai rimpianto d’aver lasciato Hollywood ed un lavoro stabile ed un ottimo stipendio? Questa “vita di fede” non è piuttosto dura e spesso incerta? E come guarda al futuro? E che sarà di lei quando sarà vecchio? E non ha avuto mai paura di prendere gravi malattie o di essere gettato in prigione nelle zone pericolose in cui è stato?”.
La risposta di Herman è stata: “Non ho alcun rimpianto! Lo Spirito Santo mi conduce a tante persone i cui cuori cercano verità e realtà. Ed è una esperienza toccante vederli ricevere Cristo come Salvatore, e trovare la pace con Dio. Negli ultimi dodici anni, Dio mi ha dato la possibilità di tenere sessantadue campagne di evangelizzazione in 21 nazioni al di fuori del Nord-America.
“Questo sacro ministero al quale il Signore mi ha chiamato è la mia vita e la mia gioia, e lo scopo della mia esistenza. Non ho mai goduto di una soddisfazione o di una pace più piena. Potrebbe qualcuno chiedere un privilegio più alto che quello di vedere migliaia di vite trasformate?”.
Perché Iddio chiamò Harold Herman dagli studi del cinema e lo mandò a predicare l’Evangelo ?
Forse proprio per te, che stai leggendo questa storia! Iddio vuole raggiungerti mediante questa testimonianza. Egli ti ama e vuole dare un significato ed uno scopo più grandi alla tua vita. Il miracolo che si è compiuto per Herman può avvenire anche per te! Forse tu chiedi: “In che modo?”.
La pace, la gioia e la certezza della salvezza son date ad ogni persona, senza eccezione, che “crede” e si dà totalmente a Gesù Cristo.
Quando tu sei pronto a dire “sì” alla volontà di Dio per la tua vita, potrai vedere in essa gli stessi meravigliosi risultati dell’opera di Dio. Apri la Parola di Dio e risolvi subito questo importante problema! Nella Bibbia Iddio dice: “Voi mi cercherete e mi troverete quando mi cercherete con tutto il cuore”. Vuoi aprire il tuo cuore ed accettare il Salvatore? Vuoi essere a posto con Dio ed aver la certezza della tua salvezza? Con Dio non ci possono essere mezze misure. Il peccato che è nella tua vita – e solo esso – ti separa da Dio. Perciò il tuo problema immediato è quello del perdono e della purificazione. E puoi risolvere questo problema subito. La Bibbia promette: “Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e da purificarci da ogni iniquità” (I Giovanni 1:9). Cristo è il nostro sommo sacerdote e mediatore che sta fra noi e Dio. Inginocchiati e confessaGli i tuoi peccati! ChiediGli di perdonarti e di salvarti. Egli ha promesso di accoglierti. Nel Nuovo Testamento è riferita la Sua parola: “Colui che viene a me, Io non lo caccerò fuori”. (Giovanni 6:37).
Cristo ti ama e ti invita ad andare a Lui. Il Signore che cercò Harold Herman, lo stesso Signore meraviglioso e vivente cerca te. Tutto dipende ormai dalla tua decisione. L’Evangelo promette:
“…a tutti quelli che l’hanno ricevuto, Egli ha dato il potere di diventare figliuoli di Dio a quelli cioè che credono nel Suo nome” (Giovanni 1:12). Questo può essere il più grande momento della tua vita, se vorrai abbandonarti completamente e per sempre a Gesù Cristo. La Bibbia ci dice: “Iddio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo Unigenito Figliuolo affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna”. (Giovanni 3 :16).
In questo stesso momento Iddio ti offre il perdono completo dei tuoi peccati e il dono senza pari della vita eterna. Non potrai mai ottenere tutto ciò con le tue proprie opere buone. Non puoi pagarne il prezzo con penitenze o con cambiamenti di vita. Devi ricevere tali benedizioni per fede. La Bibbia dichiara apertamente:
“Per grazia siete salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio; non è in virtù d’opere affinché nessuno si glorii”. (Efesini 2 :8-9). L’appartenere ad una chiesa, il battesimo d’acqua, la santa cena ed il servizio cristiano hanno tutti un posto nella nostra vita. Ma devono essere una testimonianza esterna di un’opera interiore compiuta dalla grazia di Dio nella nostra vita. Non serve a nulla pronunziare determinate parole e compiere dati atti esteriori se non è mai accaduto nulla di reale nel tuo cuore. Bisogna prima di tutto essere a posto con Dio. La Bibbia ci dice come pregare affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma per ottener la salvezza:
“Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati”. (Romani 10 :9-10). Se accetti sinceramente Gesù Cristo come tuo Signore e Salvatore farai l’esperienza della pace di Dio, e godrai della più grande gioia che si possa conoscere in questo mondo. Quietamente, in questo stesso momento, raccogliti e prega. Dio aspetta la tua decisione!
Testimonianza tratta da: www.evangelici.net
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