Vorrei partecipare un pensiero e un sentimento che ho nel cuore, riguardo all’identità di colui che può essere definito e considerato un vero profeta.
In questi tempi di miscuglio religioso e di confusione questa riflessione ha una certa importanza (per smontare e svergognare le pretese di tante e diverse religioni, che pretendono di apparire forti, mentre la loro forza malcela una presunzione e una violenza che non hanno nulla a che fare con la vera natura di Dio).
Com’è il vero profeta? Che carattere ha? Come agisce?
Tutti i profeti di cui ci parla la Bibbia sono stati uomini umili, che per portare il messaggio di Dio hanno sofferto; sono stati uomini incaricati da Dio di parlare al popolo presso il quale Egli li ha mandati.
Ma in che modo hanno parlato? E come hanno agito e reagito (nelle occasioni in cui magari non sono stati ascoltati)?
Non mi risulta che di solito il comportamento dei profeti sia stato un comportamento aggressivo nei confronti di coloro che misero in dubbio la loro parola e la loro autorità. Ad esempio quando Samuele udì che il popolo voleva farsi un re egli non si scagliò contro di esso. E’ vero che Samuele soffrì per il fatto che il popolo non capiva che esso non aveva bisogno di una guida umana, ma di Dio stesso; ma non si scagliò brutalmente contro di esso. Lo avvertì semplicemente delle conseguenze a cui il popolo sarebbe andato incontro volendo scegliere una guida umana (un re).
In e con questo esempio vediamo che i veri profeti soffrono quando il popolo non crede a ciò che loro dicono da parte del Signore; ma non si avventano contro di esso.
Una tale reazione sarebbe non divina, ma rivelerebbe soltanto l’istintiva reazione di un uomo, che, così mostrerebbe il proprio orgoglio ferito e rivelerebbe di essere offeso e dispiaciuto non tanto perché il popolo avrebbe disobbedito a Dio ma piuttosto perché lui sarebbe stato contraddetto.
I veri profeti sono chiamati (da Dio) a vivere questa onta (di non essere ascoltati); e se sono guidati dallo stesso Spirito di Dio non dovranno addolorarsi per se stessi, ma perché il popolo non ascoltando loro non ascolterebbe Dio.
Ora, cosa dovrebbe fare un vero profeta nel momento in cui se davvero fosse stato mandato da Dio sarebbe respinto dal popolo (che manifesterebbe di non voler ascoltare il suo messaggio)?
La Bibbia è piena di indicazioni e di risposte al riguardo. Essa ci dice cosa farebbe un vero profeta, ossia un uomo che vive dentro di sé lo stesso Spirito e dunque lo stesso dolore di Dio, nel momento in cui il popolo (cioè gli uomini) si dimostra non disposto a seguire le vie di Dio (a lui eventualmente rivelate, non per proprio merito personale, ma per grazia).
Infatti tutti i veri profeti, nel momento in cui il “loro” messaggio fu respinto, digiunarono e fecero cordoglio, mostrando così il dispiacere che c’era nel loro cuore (dispiacere che era simile a quello provato da Dio – nel vedere che il popolo non voleva disporsi a seguire il consiglio di Dio).
Dunque un vero profeta si addolora e si umilia, ma – come fa Dio stesso – non manda a distruggere immediatamente coloro che non lo ascoltano!
I falsi profeti, invece, poiché dicono di essere mandati da Dio (mentre così non è) nel momento in cui qualcuno li contesta non mostrano alcuna misericordia (dato anche che non l’hanno ricevuta); ma reagiscono duramente contro chi li contesta. E questo a motivo del loro orgoglio ferito; a motivo delle loro aspettative (di comandare) frustrate.
Ci vengano in mente le parole del Signore: “Li riconoscerete dai loro frutti”!
Come reagiva il Signore quando il popolo (alcuni, soprattutto i capi religiosi) non voleva ascoltarlo (specie quando il Signore metteva in luce le loro ipocrisie)? Inveiva contro di loro? Ci teneva mostrare il suo “onore”? Era dispiaciuto perché lui non era stato ascoltato o semmai perché la gente non si rendeva conto che contrastandolo si metteva contro Dio stesso?
Proprio qui sta il cuore della questione: un vero profeta è colui che ha lo stesso cuore di Dio: il Quale si dispiace non per un principio di orgoglio (come fa l’uomo), ma perché l’uomo se disubbidisce a Dio si avvia verso il proprio male.
Quindi cosa fa un vero profeta quando non viene ascoltato? Va in collera? Insulta e minaccia coloro che non lo ascoltano?!
Chi insulta e minaccia di morte sicuramente dimostra di non avere a cuore le sorti del popolo, ma quelle del proprio orgoglio.
Un vero profeta “dovrebbe” dimostrare l’attitudine di mansuetudine.
Ma molti falsi profeti per cercare di eliminare coloro che li mettono in discussione e alla prova vorrebbero far tacere ogni voce contraria. Costoro più che ai veri profeti descritti dalla Bibbia assomigliano, quindi, ai vari dittatori che hanno calcato e infangato la scena umana di questo mondo.
Che attitudine diversa (fra i profeti e i dittatori)!
I falsi profeti minacciano coloro che non li ascoltano (a ragione) anziché dolersi (se fossero mandati da Dio).
Coloro dunque che non sanno fare cordoglio quando non vengono ascoltati fanno così perché non possono provare alcuna afflizione da parte di Dio, in quanto Dio non li ha mandati. E in tal caso l’unico dolore che provano è quello del loro orgoglio (di comandare) ferito. Se fossero mandati da Dio non si dispiacerebbero per se stessi, ma per Dio. Ma non minaccerebbero coloro che non li ascoltano, perché saprebbero che loro sono solo degli strumenti (se realmente fossero tali), attraverso i quali Dio vorrebbe esortare delle persone … disubbidienti (cosa che se così non fosse non vi sarebbe alcun bisogno di esortazione).
Il vero profeta avrebbe lo stesso cuore di Dio, che vuole (come un Padre misericordioso) salvare le proprie creature; dispiacendosi per coloro che rifiutandolo finirebbero per dirigersi verso la loro stessa perdizione. Ma è soltanto con l’esortare che Dio vuole fare appello alla volontà degli uomini; non col minacciare o eliminare. Le minacce e l’uccisione non convincono, ma asservono senza assenso!
I falsi profeti, servi di un falso dio, minacciano e dicono che tale dio li ha inviati a punire coloro che non li ascoltano. Ma solo coloro che sono seguaci di un dio fantoccio come quello da loro predicato possono credere a una simile “predicazione”: convertitevi o il mio profeta vi ucciderà!
Quando mai un profeta di coloro che Dio ha già mandato nel passato si è espresso in questo modo? Quando mai un profeta ha preteso l’ubbidienza a se stesso piuttosto che a Dio? Quando mai un profeta anziché dispiacersi della disubbidienza del popolo si è mostrato spietato e disposto a sterminare il popolo?
Queste esternazioni sono le manifestazioni di uomini per nulla mandati né guidati da Dio; ma di semplici e volgari presuntuosi, che dicendo di “essere stati mandati da Dio” pretendono la sottomissione di chiunque, senza dare alcuna prova, né alcun segno o dimostrazione di essere stati davvero inviati da Dio.
La Bibbia nel libro degli atti degli apostoli dice che quando la gente arrivava a credere al messaggio degli apostoli lo faceva perché compunta nel cuore , cioè con-vinta! E con-vinta da chi? Dalle minacce? Dalla violenza degli apostoli? O piuttosto dalla potenza dello Spirito Santo di Dio, che usava il messaggio predicato dagli apostoli per con-vincere i cuori?
Cari lettori questo ci porti a domandarci chi sono e chi potrebbero essere i veri profeti. Dietro il profeta, se questi è davvero mandato da Dio, c’è sempre Dio stesso. E il suo messaggio potrà pure essere contrastato dagli uomini; ma se è da Dio, sarà Dio stesso a portare a compimento ciò che il profeta è stato incaricato di dire.
Se invece il profeta non è mandato da Dio e gli uomini lo contrasteranno allora questo impostore sapendo che nessun “dio” interverrà a sostenere ciò che lui ha annunciato, sarà lui stesso a minacciare e ad uccidere i suoi oppositori, per dimostrare così la “potenza di dio”!!
Questa è la differenza tra i veri profeti e i falsi profeti. Tra il vero Dio e le pagliacciate di alcuni sedicenti “profeti”.
Non è affatto vero che “tutte le strade portano a Dio”!
Stiamo attenti a falsi profeti, i quali come ci avverte il Signore potrebbero anche vnire “Travestiti da pecore, ma sono lupi rapaci”.
Ma la loro natura prima o poi si manifesta.
E qui ho soltanto voluto riflettere su tale malvagia natura.
Coloro che minacciano, perché a essere messo in discussione (e giustamente grazie a Dio) è il loro orgoglio e la loro presunzione di essere ascoltati, sono i falsi profeti. I veri profeti anziché minacciare farebbero eventualmente cordoglio e piangerebbero e umilmente e con supplicazioni (da servi) pregherebbero il popolo di ascoltarli.
Allora notiamoli coloro che predicano morte e minaccia; si notiamoli…per poi non seguirli. Senza per nulla impaurirci delle loro minacce “da parte di Dio”.
Il volto del Servo di Dio è quello del ‘Buon Pastore’. E le pecore si accostano al ‘Buon Pastore’ non perché egli le minaccia del continuo, ma perché sanno che stando vicino a Lui, sono al sicuro (dai lupi).
Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com
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