CHI SONO
Mi chiamo Enzo Maniàci e abito a Roma dal 2004. Infatti sono nato a Messina nel 1969.
Per i primi 19 anni della mia vita ho frequentato la chiesa cattolica sin da piccolo facendo per diversi anni il chierichetto, assistendo il parroco durante la celebrazione della messa.
Questo è durato fino al 1989, anno in cui ebbi una crisi esistenziale e spirituale.
LA CRISI
Infatti ricordo che era più o meno il mese di Aprile – Maggio del 1989 quando dentro di me cominciai a provare dei sentimenti che mi stavano mettendo in crisi; mi venivano domande come le seguenti:
- chi sono io in fondo?
- qual è il vero senso della mia vita?
- chi mi ama?
Io ero un comune adolescente, che viveva nell’ambito della cerchia dei propri amici del paese (all’epoca vivevo in un villaggio nella periferia di Messina, che si chiama Galati S. Anna).
E in quella cerchia di amici, paesani e parrocchiani, cercavo di divertirmi e di far divertire gli altri, con i soliti atteggiamenti spiritosi e burleschi di un adolescente più o meno senza pensieri.
Ma quando quell’anno fui preso da quella crisi, che si manifestò con quella serie di domande che mi vennero dentro e alle quali non sapevo dare una risposta, fui preso dal vuoto.
Non sapendo cosa fare cercavo di mascherare quello stato di cose. Per cui fuori cercavo di essere l’Enzo che scherzava e rideva; ma dentro (a casa, quando ero solo) piangevo a causa di quel vuoto che mi attanagliava e del bisogno di risposte a quelle domande, che non provenivano da me, nel senso che non ero stato io stesso a pormi tali domande.
LA SVOLTA
A Maggio avvenne – grazie A Dio – la svolta attraverso la quale cominciai a ricevere le risposte di cui avevo bisogno.
Ricordo che era un pomeriggio. Mentre stavo leggendo un libro che la professoressa di lettere ci disse di compare per l’esame di maturità (a noi che avevamo scelto di portare italiano come prima materia – si trattava del romanzo Fontamara di Ignazio Silone – e mi trovavo nel soggiorno di casa mia a Galati), man mano che leggevo sentivo il cuore battermi sempre più forte. Tanto che mi stavo chiedendo cosa mi stesse accadendo. Ma comunque non arrestai quell’ esperienza. Mi sembrava che più andavo avanti nella lettura e più questa mi stava prendendo e quella sensazione interiore cresceva.
A un certo punto mia madre e mio fratello che stavano uscendo mi proposero di uscire con loro. Ma io, preso da quella sensazione che mi stava avvolgendo e coinvolgendo, dissi loro che volevo restare da solo a casa per vedere come sarebbe andato a finire quel libro.
Appena loro uscirono e io continuai a leggere, quella sensazione inspiegabile ma avvolgente continuò a visitarmi e a un tratto mi venne anche di piangere.
Mi chiedevo cosa mi stesse accadendo, visto che non mi era mai successa una cosa del genere. Ma nonostante ciò non volli bloccare quella percezione.
Poco dopo, mentre mi venne di piangere, accadde come se qualcuno mi fece passare davanti ai miei occhi delle scene di cose che io avevo fatto qualche anno prima, durante la mia adolescenza. E mentre passavano davanti ai miei occhi le scene di cose che io avevo fatto vedevo che mentre le avevo fatte non ci trovavo nulla di male; vedevo che per me erano come cose normali. Mentre ora, invece, ci piangevo su. E mentre vedevo quelle scene una voce interiormente mi parlò, dicendomi (ad ogni scena che mi veniva fatta passare davanti):
“Ti ricordi quello che hai fatto quella volta”?
In quegli istanti sentii di implorare Dio perché avesse pietà di me e mi perdonasse.
Io, che mi definivo un bravo ragazzo, in quell’istante fui invece convinto di essere perduto davanti a Dio e bisognoso di essere salvato da Lui.
Infatti tutto ciò mi portò a invocarlo perché mi salvasse.
Quell’esperienza durò circa un’ora, durante la quale non so quante lacrime versai. Ma non mi bloccai perché sentivo che tutto quello che mi stava accadendo veniva dall’Alto. Percepii che era Dio stesso a visitarmi e tutto quello che stavo vivendo anche se era “sconvolgente” mi stava in definitiva purificando.
In effetti quando terminai di piangere e di confessare quello che mi era stato fatto vedere, mi sentii come rinato, come un piccolo fanciullo. Mi sentivo purificato dentro. Come lavato e rigenerato. E una pace indescrivibile mi invase.
Sentivo e sapevo di avere appena gustato una vera e reale comunione con Dio. Anche se Lui mi rimase invisibile io però Lo sentìi e ne percepìi la presenza e gli effetti stupendi di questa.
Nei giorni successivi a quell’esperienza dissi fra me e me:
“Forse se continuerò a ricercare la stessa presenza spirituale di Dio così come l’ho sperimentata a casa mia Lui si farà risentire. E così accadde. Perciò mi appartavo sempre di più in preghiera e realizzavo quella dolcissima comunione con Lui. Erano momenti di estasi.
LA GUIDA DELLO SPIRITO SANTO
Mentre sentivo quella dolce presenza interiore i miei sentimenti si andavano rinnovando. Infatti mentre prima spendevo il mio tempo pensando soltanto a giocare (a calcio o a tennis) o a divertirmi con i miei amici, facendo loro degli scherzi o rivolgendo loro delle “battute” anche pesanti, ora non vedevo l’ora di poter rigustare quella comunione celestiale. E la cosa fantastica era che non la sentivo soltanto mentre mi ritiravo in preghiera nella mia cameretta, ma essa mi accompagnava tutti i giorni e dappertutto.
Anche camminando fra la gente e andando in giro vedevo tutto e tutti con altri occhi; sentivo una pace e un amore che mi portavano a vedere Dio dappertutto e mi spingevano a voler condividere con chiunque questa realtà.
Così sentìi l’impulso di condividere coi ragazzi del paese ciò che stavo sperimentando. Pertanto una volta li invitai a venire a casa mia, per dire loro che era da un po’ che stavo sentendo e gustando la presenza di Dio. Ricordo che loro mi guardarono stupiti, “quasi” chiedendosi cosa mi fosse successo e come fosse stato possibile un cambiamento del genere. Non mi vergognai neanche di piangere in loro presenza, mentre dicevo loro quanto è immenso e meraviglioso l’amore di Dio. Era una presenza incontenibile, che traboccava da me e che non potevo trattenere per me. Ovunque avevo occasione di testimoniare della grazia di Dio e di come Egli vuole e può riempire il cuore degli uomini non me la lasciavo sfuggire.
Quella dolce presenza mi accompagnava facendomi sentire sia sentimenti di amore e sia, a volte, parlandomi dentro, con quella voce che cominciai a udire nel soggiorno di casa mia, quando si fece sentire per la prima volta col dirmi: “Ti ricordi quello che hai fatto quella volta”?
DALLA CHIEA CATTOLICA ALLA CHIESA EVANGELICA
Quando mi accaddero queste cose io ero nella chiesa cattolica. Ciò che cambiò tra il modo in cui la frequentavo prima e adesso era che, ora, sentivo un bisogno vivo di pregare. Infatti volevo sentire la presenza del Signore e non semplicemente partecipare ai riti. Sentivo che il fulcro di tutto era sentire la presenza del Signore e non fare il religioso.
Notavo che la gente della parrocchia intorno a me cominciava a guardarmi in modo strano. Probabilmente in effetti ero io ad apparire strano a loro; diverso. Sembrava che dicessero: “Cosa gli è successo a questo, che fino all’altro giorno non manifestava tutto questo zelo e trasporto per le cose di Dio, tanto che ora prega sempre e addirittura invita i nostri ragazzi a casa sua per parlare loro. Ma chi si crede? Vuole forse fare l’educatore dei nostri figli” ?
Mentre vivevo queste cose e frequentavo oltre alla parrocchia un gruppo sempre cattolico denominato ‘Comunione e Liberazione’ (gruppo fondato da Don Giussani), un giorno mi ritrovai a fare un ritiro con loro (sulle Dolomiti), e avvenne che una sera al telefono mia madre cominciò a parlarmi delle cose di Dio in un modo nuovo e particolare, che mi lasciò interdetto (in senso positivo).
Mia madre da impiegata e madre di famiglia non aveva mai avuto il tempo di frequentare la parrocchia assiduamente. Anche la domenica spesso si occupava delle faccende di casa, dovendo recuperare il tempo dedicato tutti i giorni della settimana al lavoro. Quindi quando lei mi parlò per telefono (visto che in quel momento eravamo distanti) delle cose di Dio in un modo autorevole, io rimasi stupito, chiedendomi come potesse lei (che ovviamente conoscevo, sapendo che non aveva mai potuto approfondire le cose di Dio e praticamente neanche leggere la Bibbia) parlare delle realtà spirituali di Dio in modo reale e approfondito. Un modo che oltrepassava perfino tutti i concetti teorici che io – frequentando sia la parrocchia che Comunione e Liberazione – ero abituato a sentire, in occasione dei convegni teologici ai quali spesso partecipavo.
Quando rientrai dal ritiro sulle Dolomiti venni a sapere e a scoprire che mia madre aveva conosciuto gli evangelici, visto che un giorno mi invitò ad andare ad un incontro che si sarebbe tenuto nella chiesa evangelica pentecostale di Messina.
Ma io che ero stato cresciuto, allevato ed educato nel seno della chiesa cattolica, ricordo che alla sua proposta e al suo invito reagì malamente, dicendole con veemenza di lasciarmi stare e che se voleva poteva andarci lei dai cosiddetti “protestanti”.
Allora lei per il momento non insistette, ma il giorno successivo mi rivolse ancora un invito per andare ad ascoltare. Io le stavo per rispondere come il giorno precedente, ma mentre fui li per lì per ripetere le parole che già le avevo detto il giorno prima (“lasciami stare”) sentii di nuovo quella dolce voce, che mi stava già accompagnando da qualche mese, dirmi nel cuore le seguenti parole:
“Lei ha ragione. Se non vai come fai a dire che sei libero“?!
All’udire queste parole rimasi bloccato e non riuscii più a dire quello che avrei voluto dire (“Lasciami stare”). E al posto di quello che stavo per dire potei semplicemente risponderle, dicendo:
“Va bene vengo. Vediamo cosa hanno da dire costoro”!
Ricordo che dissi tra me e me quelle parole, pensando di essere superiore agli evangelici; pensando che la chiesa cattolica essendo la chiesa più grande non potesse che essere anche la migliore e la più giusta. Del resto io vi ero cresciuto e li avevo ricevuto tutti gli insegnamenti che mi avevano formato. Si, io ero persuaso che la chiesa cattolica fosse l’unica chiesa possibile. Non conoscevo per nulla gli evangelici, ma dentro pensavo che non potevano che essere dei “protestanti”, poiché così tutti li dipingevano.
Il giorno appresso mia madre mi disse che mi avrebbe portato dall’anziano della comunità, ossia dal responsabile.
Quando arrivammo mi immaginavo di fare un dibattito attraverso il quale probabilmente mettere a confronto le cose che io da cattolico credevo con le cose che lui da evangelico credeva. E pensavo che sarei uscito vincitore da tale dibattito, perché:
- credevo che i dogmi della chiesa cattolica fossero inaffondabili e assoluti;
- avevo da tanti anni partecipato a convegni teologici e pensavo di essere preparato sulle ‘cose di Dio’!
Ma le cose non andarono come me le ero immaginate.
Infatti l’anziano (o pastore) mi chiese cosa credessi.
Al che gli feci l’elenco dei punti cardini del credo cattolico, ovvero dei dogmi che sostengono la struttura e l’impalcatura della religione cattolica (dal battesimo dei neonati al culto di Maria quale mediatrice tra Dio e noi, dall’infallibilità del papa alla mediazione dei santi protettori, fino al fatto che la chiesa cattolica era comunque la maggiore per numero di membri e la più seguita).
Quando io finii di esporre gli argomenti coi quali cercavo di sostenere e difendere la posizione della mia fede di cattolico, l’anziano mi disse:
“Vediamo se quello che hai detto sta scritto”?
Beh, le parole di questa semplice frase mi misero in crisi. Perché? Perché con l’udirle e col soppesarle mi resi conto che tutto quello in cui credevo, tutto quello che mi avevano detto per tanti anni e che io avevo ricevuto e preso per buono, non lo avevo mai seriamente messo a confronto direttamente (ossia personalmente) con la parola di Dio.
Dopo che l’anziano pronunziò quelle parole io sentii nuovamente dentro di me quella dolce voce, che da un po’ di tempo mi accompagnava e della quale ne conoscevo la provenienza autorevole. Ebbene, in quell’istante la voce dello Spirito Santo mi disse nel cuore queste testuali parole:
“Se ora quello che hai detto non starà scritto (nella Bibbia) tu non sei contro questo pastore evangelico pentecostale, ma sei contro di me”!
Quando udii queste parole capii l’importanza del momento e la portata di quell’ in-contro e di quel confronto. Il Signore mi stava facendo comprendere che quel pastore evangelico (ai miei occhi un “protestante”) era invece uno strumento per mezzo del quale poter avere una risposta al quesito postomi dallo stesso Spirito di Dio (“Se ora quello che hai detto non starà scritto tu non sei contro di lui – contro il pastore evangelico – ma contro di me – contro la Mia parola -).
Quando lo Spirito mi convinse, così, che attraverso quel pastore potevo finalmente scoprire come stavano le cose, ovvero la verità circa quello che la Bibbia diceva sulle cose che io avevo asserito con tanta supponenza senza in realtà conoscerle davvero, cambiai atteggiamento e mi rivolsi a lui per dirgli che volevo sapere come stavano le cose.
A quel punto lui, il pastore, prese la Bibbia e mi lesse diversi passi relativi agli argomenti che io stesso avevo elencato quando lui mi aveva rivolto la domanda riguardo alle cose da me credute.
Leggendo tutti quei versetti mi resi conto che c’è un’enorme differenza tra i dogmi della chiesa cattolica e ciò che dice la Bibbia. Tant’è che, stupito, ricordo di avere detto (fra me e me): “Ma cosa mi hanno insegnato” !
Mi sentivo deluso e tradito (dall’aver dato per tanti anni fiducia a degli uomini che avrebbero dovuto insegnarmi la verità; verità che ora, alla luce delle Scritture, si rivelava alterata e falsata).
Da quel giorno non potei fare a meno di sentire di andare io stesso dal pastore per fargli ogni giorno delle domande, per scoprire come stavano le cose, ossia ciò che diceva la Bibbia a proposito di molte domande e quesiti che mi venivano dentro.
Quando il pastore mi spiegava diverse cose mi esortava anche a cercarle nella Bibbia, indicandomene i passi. Così dopo un mese di questa vita (di domandare e di ricerca di cosa diceva il Signore su diversi argomenti e verità attraverso la Bibbia) cominciai a persuadermi che gli evangelici non erano affatto dei “protestanti” (nel senso di ribelli), ma semplicemente persone che fanno della Bibbia la loro unica fonte e norma di fede e condotta !
Quando scoprii queste cose, a un certo punto, sentii di andare dal prete presso il quale ero cresciuto per svariati anni e che avevo servito facendo il chierichetto per tanto tempo per chiedergli conto e ragione del fatto che mentre lui mi aveva insegnato determinate cose, poi, le stesse cose stavano scritte diversamente nella Bibbia. Si, volevo che lui mi rendesse conto di questa differenza. Ora ero io che gli chiedevo conto del suo insegnamento, senza più volerlo prendere a scatola chiusa o attraverso una fede – come si dice – cieca!
No, io volevo vedere. Ora che quell’incontro con quel pastore era servito a farmi aprire gli occhi e soprattutto che lo Spirito di Dio mi aveva guidato a scoprire la Sua verità.
Così quando arrivai dal prete gli posi la seguente domanda:
“Scusi come mai lei mi ha insegnato così e così, ma sta scritto cosà”?!
Ricordo che lui, anziché rispondermi con dovizia di particolari, mi rivolse ironicamente le seguenti parole:
“Ah, sei diventato protestante” !
Io non volli polemizzare. Infatti non ero andato da lui per polemizzare, ma solo per chiedergli conto delle differenze tra ciò che lui mi aveva insegnato e ciò che dice, invece, la parola di Dio.
Quindi quando mi sentii rivolgere quelle parole (“Sei diventato protestante”) capii che quella non era una risposta e me ne andai.
Ovviamente nei giorni a venire non potei fare a meno di ripensare alle parole che lui mi aveva dette e di riflettervi.
Col tempo il Signore mi fece arrivare alle seguenti considerazioni:
Protestante? E a chi? Io non voglio protestare; voglio solo scoprire come stanno le cose; voglio solo sapere la verità!
A quel punto capii che la verità si trova nella Bibbia. E che la “verità” che sin da piccolo mi era stata impartita e insegnata in realtà non è che un miscuglio tra pezzetti della Bibbia e molte concezioni umane, introdotte da vari pensatori per cercare di avere il dominio spirituale sulla gente, ovvero per indurla a pensare le cose secondo la loro convenienza.
Oltre a quel parroco in quel periodo anche altri mi attaccarono, altre persone di altri ambienti cattolici, che da diverso tempo frequentavo (partendo dall’ambiente di Comunione e Liberazione e continuando con le suore di un oratorio di ‘Don Bosco’).
Quando anche in queste circostanze venni criticato e attaccato (per mezzo di tutta una serie di polemiche e insinuazioni sul conto degli evangelici – del tipo “Sono dei protestanti”, “Sono degli eretici”, oppure “Tu stai apostatando la fede”) a venirmi in aiuto e in soccorso – grazie a Dio – fu quella dolce voce che Dio da un po’ di tempo a quella parte si era compiaciuto di farmi sentire e realizzare. Si la voce dello Spirito, sentita personalmente dentro di me, fu la Guida alla quale mi affidai in quei frangenti in cui diversi cercarono di farmi tornare indietro con lusinghe o con minacce (infatti anche la mia fidanzata di allora – una ragazza cattolica – mi minacciò dicendomi che se avessi continuato a frequentare la chiesa evangelica mi avrebbe lasciato).
Vi confesso che soffrii molto, ma lo Spirito di Dio mi sostenne, mi cosolò e mi tirò fuori da tutti quegli ostacoli, dandomi le risposte opportune per sapere come reagire alle diffamazioni e alle minacce che, come dicevo poc’anzi, mi rivolsero varie persone degli ambienti cattolici da me frequentati, al fine di cercare di farmi desistere dall’intenzione di continuare a frequentare la chiesa evangelica.
Dopo un mese e mezzo circa, tempo durante il quale mi ritrovai a frequentare contemporaneamente sia la chiesa cattolica che la chiesa evangelica, la guida dello Spirito Santo mi fece capire dove andare. Quando il pastore a un certo punto mi chiese se avessi capito la verità e dove dovessi andare io risposi che – grazie a Dio – avevo capito la verità. Così uscii dalla chiesa cattolica, dicendo un giorno a una signora mia amica le seguenti parole:
“Non posso far finta di non avere udito quello che, invece, ho udito”.
Io sapevo insieme all’autorevole rivelazione della Bibbia da chi proveniva quella voce che mi accompagnava e che mi indicava la via da seguire.
DIVENTARE EDUCATORE
Ora vorrei venire ad un aspetto che forse potrebbe sembrare scollegato dalle cose fin qui dette, ma che in realtà, invece, vi è molto connesso.
Un giorno andai a fare visita a un giovane che conoscevo sin da piccolo, quando entrambi giocavamo insieme nello stesso cortile. Lui era più grande di me e sin da piccolo mi aveva insegnato tanti giochi.
Poco dopo tempo che il Signore mi indirizzò verso la chiesa evangelica pentecostale di Messina venni a scoprire – andando agli incontri della comunità evangelica del Villaggio Aldisio a Messina – che anche la madre di Andrea si era convertita al Signore. Così ella mi invitò ad andare a trovare suo figlio (anch’egli convertitosi al Signore)..
Dunque un giorno vi andai e mentre parlavamo lui mi disse queste parole:
“Perché non ti scrivi a Scienze dell’Educazione”?
Io ovviamente gli chiesi perché mi stesse dicendo una cosa del genere.
Lui mi disse che sentiva da parte del Signore che quella scelta un giorno mi sarebbe servita nella vita.
Così, per fede (che il Signore si stesse usando di Andrea per darmi quella indicazione), andai a iscrivermi alla facoltà di Scienze della Formazione, al corso di laurea in Scienze dell’educazione.
LA CONFERMA
Un giorno mentre andavo all’università incontrai un giovane che non avevo mai visto, il quale mi chiese il favore di prestargli una dispensa di una materia che io avevo già dato, mentre, lui, essendo nuovo, ancora no.
Nel pomeriggio di quello stesso giorno in cui lo incontrai a casa mia si tenne l’incontro della cellula di preghiera della chiesa evangelica dell’Annunziata. Mentre eravamo riuniti in preghiera dalla mia bocca usci più volte la seguente parola: “Missione”.
Tutta quella serata mi concentrai a pensare cosa significasse quel messaggio, che lo Spirito mi aveva messo nella bocca, senza che io vi avessi personalmente pensato.
All’indomani, quando tornai all’università, rividi il ragazzo che mi aveva chiesto la dispensa. E gliela diedi. Dopodiché lui, che avevo incontrato per la prima volta il giorno precedente, mi disse:
“Posso farti una domanda”?
Io gli dissi che ovviamente poteva farmela. E lui mi disse:
“Ma tu qui sei in missione”? E poi se ne andò
Come faceva lui a sapere che la sera precedente a casa mia il Signore mi aveva messo nella bocca quella parola e quella realtà ?
Comunque per me quell’incontro fu una indicazione e una risposta da parte del Signore, a conferma di ciò che mi aveva detto Andrea, quando mi disse di iscrivermi a Scienze dell’Educazione poiché sentiva da parte del Signore che sarebbe stata una cosa che mi sarebbe servita nella vita.
EDUCATORE PER MISSIONE
Così da quel giorno sento di fare dell’educazione uno strumento nelle mani del Signore, affinchè Egli possa usarmi per trasmettere ad altri ciò che Lui stesso mi ha dato grazia di ricevere.
E’ per questo che da un certo tempo a questa parte sto cercando di scrivere dei libri che possano far riflettere le persone e/o dare ai giovani elementi per riflettere sulla propria condizione esistenziale, morale e spirituale, come avvenne a me quando il Signore cominciò a farsi sentire nell’estate del 1989.
Così come è successo a me di essere stato toccato da Lui proprio mentre leggevo un libro, sto scrivendo dei testi che parlano del rapporto tra l’essere umano e Dio, con la speranza che – così come è avvenuto a me – possa avvenire anche ad altri di essere attratti e toccati dallo Spirito di Dio, per poter ricevere la diretta e personale rivelazione della Sua presenza e della sua verità.
Sono persuaso che la lettura di determinati libri che contengono sani principi e valori può rivelarsi uno strumento che il Signore può usare per parlare ai cuori dei lettori.
I LIBRI CHE VORREI PROPORRE A CHI CI ASCOLTA
Da cristiano e da educatore ho sentito in questi ultimi anni di scrivere dei libri che possano aiutare le persone a riflettere sulla nostra condizione esistenziale e spirituale; affinchè qualcuno che, come me un tempo, è preso da un certo vuoto esistenziale, non riuscendo a trovare un senso alla propria vita o non riuscendo a capire la natura del vuoto che sente dentro di sé, possa attraverso tali libri essere portato ad esaminarsi e a considerare il piano di Dio per la vita di ognuno di noi.
Al momento ho avuto la possibilità di scrivere tre libri.
Il primo è una sorta di saggio educativo e spirituale al tempo stesso, che parla del confronto tra la giustizia umana e la giustizia divina di Cristo; ossia tra i limiti e la fallacità della presunta giustizia dell’uomo e la gloriosa e perfetta giustizia di Cristo.
Visto che la tendenza comune di molti è quella di cercare di giustificarsi, ossia di rendersi giusti da sé, con questo libro vorrei comunicare il messaggio che la giustificazione che l’uomo cerca di darsi e crearsi da sé in realtà non fa altro che allontanarlo da Dio, poiché gli impedisce di realizzare che la sola Giustizia che vale e che conta è appunto quella di Dio, giustizia che all’uomo conviene conoscere e ricevere. Ma fintantoché l’uomo non si renderà conto che tra la propria umana giustizia e quella divina di Cristo v’è praticamente un abisso egli non si accorgerà come non gli conviene restare aggrappato alla propria giustizia, ma ricercare e volgersi verso la giustizia di Dio.
Con questo libro (che infatti si intitola ‘Il giusto – agli occhi di Dio – è il primo accusatore di…se stesso’) vorrei aiutare i lettori a confrontare la propria umana e fallace giustizia dinanzi alla giustizia di Cristo, per acquisire la consapevolezza di come anziché tentare di giustificarsi da sé all’uomo conviene arrivare ad essere giustificato da Cristo, ossia reso giusto da Lui, attraverso la rigenerazione per mezzo dell’opera dello Spirito Santo (opera che lo Spirito Santo può compiere nel cuore dell’uomo innanzitutto – prima – convincendolo di peccato e, quindi, bisognoso della salvezza di Dio e – poi – rigenerandolo, ossia impartendogli nel cuore una nuova natura, ché non procede più dalla giustizia corrotta dell’uomo ma da quella di Dio)
Un secondo libro è un romanzo spirituale intitolato ‘Il santo e il peccatore’, rivolto agli adolescenti e ai giovani (ma non solo). Il messaggio che questo libro vuole passare è che nella vita non vi sono poi tante e infinite strade da prendere o da percorrere, ma fondamentalmente due:
o la via del bene o la via del male; o la via della santità o quella del peccato.
Attraverso la storia dei due giovani protagonisti di questo romanzo il libro pone e presenta ai lettori, appunto, queste due strade e questi due sentieri. Infatti i due giovani protagonisti prenderanno strade diametralmente opposte tra di loro; strade che li porteranno a vedere anche le conseguenze delle scelte da loro fatte e seguite.
Così i lettori avranno modo i identificarsi con entrambi i protagonisti per vedere, insieme a loro, dover portano rispettivamente le strade del bene o del male, della santità o del peccato.
Il terzo libro, invece, pensato per i bambini e i preadolescenti è in realtà un libro per tutta la famiglia. Infatti il suo titolo (un po’ lungo) è il seguente:
Genitori, nonni, educatori o insegnanti per favore, raccontatemi una storia…che mi aiuti a crescere, a pensare e ad agire come vorrebbe Gesù.
Il libro in pratica è un manualetto pedagogico e spirituale al tempo stesso che vuole promuovere l’ educazione morale e spirituale dei bambini e dei preadolescenti attraverso il racconto di storie utili, istruttive e formative.
Non si tratta del solito libro di storie, ma di un libro che spiega, innanzitutto ai genitori, ma anche a tutti quelli che possono avere l’occasione di prendersi cura della formazione dei bambini e dei preadolescenti, come l’educazione passa soprattutto attraverso la trasmissione non delle regole, ma dei principi che a queste sottostanno. E le storie presentate sono degli strumenti dalle quali estrapolare, in compagnia dei bambini e dei preadolescenti, quei principi di cui esse vogliono essere messaggere. E estrapolando tali principi si vedrà anche come essi servono ad orientare i bambini e i preadolescenti nella lettura morale e spirituale della vita e della realtà.
COME POTER AVERE TALI LIBRI E A CHI RICHIEDERLI?
Chi volesse leggere ed avere tali libri potrà farlo o contattandomi direttamente al seguente numero di cellulare (340 / 3094547), chiedendo di Enzo, oppure tramite E-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: enzo_maniaci@libero.it
Vorrei trafficare il talento dell’insegnamento dei principi dell’educazione cristiana in modo da trasmettere cose che possano aiutare le persone ad aprirsi ed essere incoraggiate a ricercare un rapporto reale e sincero con Dio.
Pertanto sarei anche lieto di venire a presentare questi libri nelle chiese o associazioni educative che volessero giovarsi di questi libri per trasmettere un messaggio genuinamente e schiettamente cristiano a favore della crescita morale e spirituale non solo dei bambini e degli adolescenti, ma anche di coloro che pur essendo adulti non hanno ancora sperimentato e goduto l’incontro personale con Dio.
Al momento sarei condizionato e limitato a muovermi nel territorio della città di Roma, ma chissà che il Signore non apra delle porte e delle opportunità anche per altri posti.
Che il Signore ci benedica. Amen
Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com
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