Nato nel 1956, in una famiglia di comuni operai (mio padre ferroviere, mia madre casellante guardabarriere) sono stato allevato in un ambito povero ma dignitoso, mia madre pur essendo attivista comunista, mi trasmise il timore di Dio e una reale moralità. Vissi un’infanzia felice, fra giochi e sogni, condivisi con mio fratello, più vecchio di quattro anni, anche se turbata da un serio incidente, all’età di sei anni; una ferita all’occhio destro causata da un missile giocattolo lanciato in aria da un adulto nel cortile della colonia “vacanze” presso il mare. Questo incidente, che mi ha causato un grande deficit visivo nell’occhio destro, se da una parte mi ha provocato notevoli disagi fisici, mi ha però sensibilizzato verso la persona di Gesù. Nel periodo post-operatorio infatti, mentre ero costretto a stare a letto per alcune settimane, spesso mi trovavo a pensare a Dio, alla vita di Gesù, e spesso sognavo di Gesù (alcune cose le so perché mia madre, che mi era accanto, mi ha riportato in seguito, ciò che condividevo). Una cosa ricordo bene, la persona di Gesù mi attirava così tanto fin da bambino.
Dopo aver trascorso gli anni della mia fanciullezza, già dalle prima adolescenza manifestai il desiderio di fare esperienze fuori casa, e di capire cosa fosse in realtà la vita. Cosi all’età di sedici anni riuscii ad ottenere il permesso di andare ad abitare fuori casa presso una città non molto lontana da noi. Fu quello il tempo critico, feci le mie esperienze di droga cosiddetta “leggera”, conobbi ambienti pericolosi per un adolescente, corsi seri pericoli, rischiai di essere accoltellato da uno psicopatico drogato, ma la mano preservatrice e protettrice di Dio mi permise in ogni difficoltoso frangente (grazie a Lui!). Dopo aver frequentato una comune Hippie-anarchica per alcuni mesi, vidi infine finire in fumo tutti i bei discorsi e propositi che l’avevano dall’inizio animata, il mio più caro amico, sotto l’effetto dell’L.S.D., avere una seria crisi nervosa che l’avrebbe segnato per sempre, mentre gli altri membri terminavano con litigi e rancori, l’uno verso l’altro, la loro esperienza comunitaria. Dopo di ciò fu la morte di mio padre a mostrarmi la necessità di trovarmi un punto di riferimento che fosse di reale aiuto per la mia vita, e il mio pensiero tornò di nuovo a Dio, il Dio che, ero consapevole, mi aveva parlato e protetto fin dalla mia fanciullezza.
Cominciai a frequentare monasteri e chiese, pensando di trovare in esse “il Vivente”, ma le tensioni del mio cuore non venivano sopite da sterili pratiche religiose, e la mia ansia e interiore disagio cresceva. Nel mezzo della mia ricerca trovai un giorno, nascosto in una bancarella di giornali e libri a prezzo ridotto, il libro appartenente al Nuovo Testamento, della lettera ai Romani, la lettura di questo libro mi appassiono’ e cominciai a capire qualcosa sul problema morale e spirituale dell’uomo che ha per nome “peccato”. Ma questa lettura fu solo uno dei primi passi per condurmi a una personale conoscenza di Gesù. Dovetti ricercare una bibbia da un amico che ne traeva giovamento, e poi un libro che descriveva la conversione di molti giovani provenienti da ambienti “contestatari”, per comprendere i passi che io potevo e dovevo fare per conoscere il “Dio che mi aveva tanto amato”. Fu una sera d’etate di ventidue anni fa, dopo aver capito che il Signore Gesù aveva dato la sua vita per me, e voleva entrare nel mio uomo interiore, per mezzo dello Spirito suo Santo, che invitai il mio Signore a entrare nella mia “stalla” per farvi risplendere la sua luce meravigliosa.
Fu quella una serata benedetta, compresi che ero diventato figlio di Dio, l’avevo dentro, ero nato di nuovo! Compresi che i sacramenti e riti non avevano fatto di me un cristiano, ma un semplice, sincero atto di fede si! Il cielo mi si apri, in quel tempo, la pace di Dio era reale e mi trovai a parlare ad amici e conoscenti a estranei del Dio che amava il mondo. Vi furono battaglie, derisioni e incomprensioni, ma Dio mi fortificava.
Dopo alcuni mesi, credo fosse una risposta alle mie preghiere, conobbi i fratelli della chiesa Evangelica di Mantova, che sono stati di grande aiuto per la mia crescita, e ai quali va tutta la mia gratitudine per la pazienza e l’amore che hanno avuto verso di me, in special modo i conduttori ed anziani. Essi mi prepararono e mi appoggiarono per piantare una chiesa dove residevo, e dove, insieme a mia moglie per la grazia di Dio, quindici anni fa aprimmo un locale e una testimonianza.
Invitato da un mio collega di lavoro (per diciotto anni ho svolto mansioni infermieristiche) a dare testimonianza della mia fede presso un incontro di cattolici a casa sua, alla presenza di tre preti, potei, al termine della riunione, testimoniare della mia fede, e un uditrice particolarmente attenta cominciò ad avvicinarsi e ad aprirsi a Dio, il suo nome è Franca e con lei si converti tutta la sua famiglia. Un altro credente, uscito dai testimoni della Torre di Guardia, fu Valerio, il postino di Magnacavallo. Poi Luca, studente d’Inglese di Paola mia moglie, e fratello di un mio caro amico della cerchia dei contestatori d’allora. A sua volta Luca porto Antonio Zaghini al Signore, Antonio porto’ Davide, suo collega di lavoro.
La catena delle conversioni continuò, si convertì l’intera mia famiglia, mia madre, mio fratello e mia cognata e poi altri ancora.
La mia visione e il mio desiderio per il futuro è quella di vedere il corpo di Cristo in Italia unito a pronto ad accogliere le anime che in un prossimo futuro il Signore della messe ci vorrà mandare, oltre a cio’ spero di vedere un allargamento della testionianza locale, formando altre chiese nelle zone limitrofe alla nostra. Il ministerio di carattere pastorale ed evangelistico, devo dire che è stato ben supportato da mia moglie, che condivide appieno il mio impegno a full-time nell’opera del Signore, lei è stata due anni in missione in Iran e Pakistan, dove ha maturato la sua visione per una vita dedicata al raggiungimento delle anime perdute e bisognose del Vangelo.
Posso, al termine di questa testimonianza scritta, ringraziare il Signore per essere veramente buono con me, avendomi prima di tutto accettato come suo figlio, poi avendomi concesso protezione e grazia, la gioia di aver visto anime salvate, una visione per il futuro, un lavoro per il presente. A Dio la gloria e rendimento di grazie.
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