… Allora prospererai!

Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, avendo cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto, poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai (Giosuè 1:8). Da questo punto in poi Giosuè prende la guida del popolo, come previsto da Dio stesso per introdurlo nella terra promessa.

Dio parla a Giosuè dicendogli di attraversare il fiume Giordano e di entrare nella tanto agognata terra promessa promettendogli che darà loro tutta la parte di terra che avrebbe calcato il loro piede, gli indica i confini di questo vasto territorio e lo incoraggia dicendogli che sarà sempre con lui e, com’è stato con Mosè. Il Signore pose una condizione a Giosuè: il libro della legge non si allontani mai dalla sua bocca, non sia da lui dimenticato, doveva essere meditato giorno e notte; doveva essere messo ad effetto tutto quello che vi stava scritto. Pensiamo che oggi per noi sia diverso? Pensiamo che DIO sia cambiato? La Parola di Dio ancora oggi incoraggia, fortifica, edifica, mette pace e gioia nei cuori, ma soprattutto trasforma la vita di chi la legge, la medita e si sforza di metterla in pratica, perché in essa è la vita vera. Per Giosuè, doveva innanzi tutto essere oggetto dei suoi discorsi, delle sue parole, dei suoi dialoghi. Egli doveva parlare con verità, esortando, ammonendo, insomma la Parola di Dio non doveva mai andare via dalla sua bocca.

I cristiani devono essere attenti alla propria lingua, che malgrado è un piccolo membro, molto spesso è indomabile, incontrollabile e ci fa dire cose che non vorremmo e che in un momento d’ira, possono offendere DIO e gli uomini. Preghiamo che la Sua Parola sia sempre nella nostra bocca pronta ad agire con autorità e con amore, sia per noi stessi, ma anche per chi vive con noi, in modo di controllare il nostro parlare per non dire parole inadatte alla volontà di Dio.

Il libro della legge doveva essere meditato giorno e notte da Giosuè; non nella sua bocca ma anche nella sua mente in modo da ragionarvi su, per comprenderne meglio il significato, i concetti e la volontà di DIO in essa espressi. Giosuè aveva tante responsabilità, quindi la Parola di DIO doveva essere oggetto delle sue meditazioni per applicarla nella vita di tutti i giorni, ma anche per impartirla ed insegnarla a quanti da lui prendevano degli ordini o dei consigli. Anche la notte, la sua mente, non doveva fermarsi dal riflettervi; doveva essere un continuo meditare, un continuo dimorare nella Parola, il tutto doveva anche passare per il suo comportamento rendendolo consono al proprio ruolo di uomo di DIO. Egli doveva essere di esempio per tutti.

Quindi, se la Parola di DIO che dici tanto di amare, caro fratello, cara sorella, caro amico e cara amica non ha prodotto in te alcun cambiamento comportamentale, non è per via di se stessa, perché essa è sempre efficace; il problema è da ricercare in te. Sforzati di amare la Parola di DIO perché questa ti può aprire una migliore visuale della vita e del compito che DIO stesso ti ha affidato, ma sappi che senza l’ubbidienza e la sottomissione alla Parola del Signore, non potrai mai raggiungerle. Solo se ci affidiamo a Lui possiamo, con il suo aiuto, riuscire nelle nostre imprese e prosperare.

Solo allora potremo dire: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Galati 2:20).

Luigi Mandile | Notiziecristiane.com

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