Figli di Conforto

Leggendo l’epistola di Paolo a Filemone mi colpivano alcune espressioni dell’apostolo in merito appunto a Filemone.

Filemone dev’essere stato un benestante, perchè aveva degli schiavi, ed aveva anche una grande casa dove riceveva gli amici v.22.

Paolo lo definisce “collaboratore” (v.1), quindi una persona attiva nell’opera di Dio, troviamo anche un gruppo di credenti Colossesi che si riuniva regolarmente in casa sua.
Lo scopo della lettera di Paolo è il ristabilimento di Onesimo oramai convertito, in casa di Filemone. Precedentemente Onesimo si era comportato in modo da far perdere fiducia nella propria persona.

L’espressione dell’apostolo che oggi desidero mettere in risalto si trova al v. 7
“Infatti ho provato una grande gioia e consolazione per il tuo amore, perché per opera tua, fratello, il cuore dei santi è stato confortato.” (Filemone)

L’amore e l’opera di Filemone sono stati di conforto per il cuore dei santi.

Con il termine “confortato”:(anapauô), s’intende dare riposo, dare sollievo, rasserenare, rinfrancare.

Quanto è edificante e costruttivo parlare con persone capaci con il loro amore e la loro cura di dare sollievo, riposo.

È una caratteristica che contraddistingue il credente, essa fa parte della natura del nostro Signore Gesù.

L’invito che Gesù farà alla gente è: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.” Matteo 11:28 L’andare da Gesù dona sollievo, riposo.

A volte si è un po’ appesantiti e si sente la necessità di qualcuno che ti aiuti a togliere un po’ il peso dalle proprie spalle, diverse volte ciò è possibile, in altre situazioni è difficile liberarsene, alcuni “carichi” si portano avanti per tanto tempo.

E’ possibile però trovare dei figli di Dio capaci di sollevarci per un po’, darci dei momenti di sollievo di refrigerio.

Se in qualità di figli di Dio, rispondiamo a: “Portate i pesi gli uni degli altri” (Galati 6:2a), l’apostolo ci dice che: “e adempirete così la legge di Cristo” (Galati 6:2b), in altre parole “porterete così a compimento l’amore di Cristo, la volontà di Cristo”, Cristo avrebbe fatto la stessa cosa.

“Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione per vivere secondo la carne, ma per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri;” Galati 5:13

Nella libertà dal peccato, dall’avversario, dal vecchio modi di vivere, siamo chiamati a servire.

Il servizio di Filemone verso i fratelli e sorelle di Colosse (per opera tua v.7), portava sollievo, riposo, era di conforto il suo amore. La gente non si sentiva sola e non era sola, sapeva che c’era qualcuno che portava con loro i pesi.

Quando la gente usciva dalla casa di Filemone tornava a casa sollevata. Quando parlavano con lui sentivano il suo amore e le sue parole di consolazione e ciò erano per loro di conforto.

In mezzo a noi ci sono persone di conforto, persone con le quali mentre ci parli ti fanno sentire sollevato. Conosco persone che “dietro le quinte” rendono servizi ai santi e sono per questi di grande conforto. Il mio cuore desidera che ciascuno di noi possa mostrare in modo del tutto naturale l’amore di Dio.

“Confortare” non è frutto di uno sforzo umano. “Il confortare” è parte della natura divina nel credente, se gli si dà spazio alla nuova natura, ci si trova nella posizione di poter confortare gli altri.

Il “confortare” “rende forti” chi ci circonda.

La Scrittura ci parla di Barnaba, figura molto conosciuta, ma il Barnaba che conosciamo in realtà si chiamava Giuseppe, era soprannominato dagli apostoli “Barnaba”, è come se gli apostoli avessero dato un nome nuovo a Giuseppe. Leggete con me:

“Or Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (che tradotto vuol dire: Figlio di consolazione) …” Atti 4:36

Gli apostoli diedero questo soprannome a Giuseppe, perché era un consolatore, era capace di consolare le persone intorno a lui.

Filemone era anche lui un “figlio di consolazione”. Se riprendiamo il nostro versetto (7) Paolo dice che egli stesso è stato consolato nel sentire dell’amore pratico mostrato da Filemone, “ho provato una grande gioia e consolazione per il tuo amore”.

A partire dai servi, ai credenti di Colosse, all’apostolo Paolo, tutti ricevevano forza dall’amore mostrato da Filemone. Si stava bene con Filemone.

COME POSSIAMO ESSERE DEI FIGLI DI CONSOLAZIONE?

Dal nostro rapporto con Dio siamo trasformati e resi capaci di consolare altri.

Dare consolazione e conforto non è qualcosa a noi naturale, non è nella natura umana, è una caratteristica che s’impara da Dio.

Lo Spirito Santo mentre siamo alla presenza di Dio c’insegna ad essere di consolazione.

Se nelle nostre sofferenze ed afflizioni, siamo abituati a farci consolare da Dio, allora impareremo e saremo capaci sempre più di consolare.

L’apostolo Paolo dirà:

“Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione” 2 Corinzi 1:3-4

Egli è il “Dio di OGNI consolazione”, cioè è capace di consolare il nostro cuore in OGNI situazione, indipendentemente dalla circostanza.

Attraverso la consolazione che riceviamo e che ci consola, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione.

Voglio farvi riflettere su quest’ultime parole.

Dio è l’Iddio di OGNI consolazione – consola noi – mentre riceviamo consolazione siamo resi capaci di consolare quelli che si trovano – in QUALUNQUE afflizione.

OGNI CONSOLAZIONE per QUALUNQUE AFFLIZIONE!

Il nostro Dio è meraviglioso e stupenda è la Sua opera in noi e attraverso di noi.
Stai ricevendo consolazione da Dio? Dal Tuo Padre celeste?

Allora sei nella posizione di consolare persone che si trovano in QUALUNQUE afflizione.
Hai in te la natura divina, sei figlio di Dio, figlio di consolazione.

Che Dio ci renda, mentre ci rivolgiamo a Lui per le nostre situazioni, “figli di consolazione” capaci di confortarci a vicenda, gli uni gli altri.

Possano sorgere dei “Filemone” tra di noi.

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com


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