Depressione combattuta con l’amicizia celeste

untitledUn gruppo di scienziati è arrivato alla conclusione  che l’amicizia femminile può  combattere la depressione, noi, invece, crediamo che l’unica possibilità di uscire dal vortice della depressione si chiama Cristo Gesù. Secondo alcuni studiosi canadesi sembra che la predisposizione all’ansia potrebbe essere ridotta dal calore di un’amicizia fra ragazze. A dirlo uno studio del canadese Sainte-Justine University Hospital Center Research pubblicato su Development and Psychopathology. Gli scienziati hanno coinvolto nella ricerca 294 coppie di gemelli di 10 anni (fra cui 147 femmine). Alcuni condividevano gli stessi geni e altri erano gemelli non identici, e condividevano la metà del corredo genetico. In linea con precedenti ricerche, anche in questo studio è emerso un ruolo importante dei geni nella depressione. Ma con qualche piccola eccezione per i soggetti socievoli, specialmente se donne. Secondo gli scienziati, la ricerca suggerisce quindi che, per le ragazze, sussiste un’interazione fra genetica e effetto protettivo dell’amicizia nel rischio depressione.Un libro di medicina riporta: secondo le stime più recenti, che un quinto dell’umanità, oggi, sarebbe minacciato dalla depressione. L’autore si stupisce del silenzio che avvolge un tale flagello e si chiede: perchè un solo depresso su quattro consulta un medico? Questa realtà non è forse dovuta alla consapevolezza, più o meno cosciente, che ci si trova di fronte a un male profondo, di cui l’uomo non possiede la chiave, e la cui guarigione non dipende sempre dall’arte medica e dai farmaci? Certo la fatica nervosa, lo stress, i conflitti familiari e le difficoltà della vita moderna spiegano, in parte, questa specie d’epidemia. A volte, disgraziatamente, anche qualche credente cade nel vortice della depressione.

Eppure, in molti casi, la depressione appare come una sorta di misteriosa malattia dell’anima: la mancanza di pace interiore, d’equilibrio morale, di serenità. I nostri contemporanei provano nel fondo di loro stessi dei bisogni che non riescono a soddisfare. Dov’è la fine di questo incubo? Guardiamo a Gesù Cristo. Egli ci dice: “Vi do la mia pace (…) Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti” (Giovanni 14:27). Smettiamo di dibatterci e aggrappiamoci alle promesse del Signore con la fiducia che un bambino ha verso suo padre. Sperimenteremo in prima persona che Lui non ci lascerà né ci abbandonerà e che risolverà il nostro problema in modo eccellente: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo (…) Imparate da me (…) e voi troverete riposo alle anime vostre” (Matteo 11:28-29).

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