Nel primo libro dei Re al capitolo 21, troviamo una storia, in questa storia troviamo quattro personaggi principali:
Nabot, Elia, Acab, Iezebel. Gli insegnamenti che troviamo all’interno sono molteplici, ma ne evidenzieremo solo alcuni.
Nabot aveva una vigna attigua alla casa di Acab che era il re. Acab sognava di avere quella vigna per poterci fare il proprio orto. Era disposto a tutto pur di ottenerlo. Era disposto a dare una vigna migliore o a pagarne il valore in moneta.
A tale proposta, Nabot rispose: “Mi guardi il SIGNORE dal darti l’eredità dei miei padri!”.
Acab desiderava qualcosa che non era suo, non gli bastava tutto quello che aveva, eppure egli era il re.
Nabot risponde dicendo: “Mi guardi il Signore”, come a dire: “Mi proibisca il Signore dal fare una cosa del genere”, “Mi fermi il Signore” …
Questo dimostra che Nabot conosceva Dio, e che era uno di quelli del popolo che non avevano piegato le proprie ginocchia davanti a Baal.
Nabot non vuole dare via la sua vigna. Era un capriccio?
Era una legge divina:
“Cosicché, nessuna eredità, tra i figli d’Israele, passerà da una tribù all’altra, poiché ciascuno dei figli d’Israele si terrà stretto all’eredità della tribù dei suoi padri.” Numeri 36:7
Poteva essere ceduta, provvisoriamente, in caso di estrema povertà:
In caso di estrema povertà poteva essere venduta ma con l’impegno di riscattarla, in caso contrario al giubileo ritornava al proprietario. In questo caso, diventava parte del dominio reale e quindi non sarebbe più ritornato alla famiglia di Nabot (cfr. Ezechiele 46:18).
“Se uno dei vostri diventa povero e vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, il suo parente più prossimo, verrà e riscatterà ciò che suo fratello ha venduto. E se uno non ha chi possa riscattarla per lui, ma giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto, conterà le annate trascorse dalla vendita, renderà il di più al compratore, e rientrerà nella sua proprietà. Ma se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano del compratore fino all’anno del giubileo, e al giubileo ne riavrà il possesso.” Levitico 25:25-28
“Il principe non prenderà nulla dall’eredità del popolo, spogliandolo dei suoi possessi; quello che darà come eredità ai suoi figli, lo prenderà da ciò che possiede, affinché nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso” Ezechiele 46:18
E quindi, per almeno due motivi, Nabot non vuole dare via la sua eredità:
Rispetto per la legge divina, e quindi per il volere di Dio.
Per salvaguardare il bene futuro della propria famiglia, affinché essa potesse avere un eredità nel campo di Dio, nella terra di Dio.
Acab farà il bambino capriccioso, tornerà a casa sua triste, non vorrà prendere cibo, per la risposta negativa ricevuta. Farà l’offeso, non farà l’uomo.
A casa lo aspetta una donna che per la sua malvagità viene ricordata ancora oggi, Izebel, che tra le altre cose gli dirà: “la vigna di Nabot d’Izreel te la farò avere io”.
E così fu. Izebel chiamò due falsi testimoni che accusarono pubblicamente e falsamente Nabot di aver maledetto Dio e il re.
Acab assecondò il piano malvagio di Izebel, così Nabot fu lapidato e morì.
A questo punto Dio chiama Elia e lo manda in Samaria da Acab per pronunciare una sentenza di morte per lui e per sua moglie Izebel.
Nel decreto di Dio troviamo queste parole:
“In verità non c’è mai stato nessuno che, come Acab, si sia venduto a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE, perché era istigato da sua moglie Izebel.” 1 Re 21:25
Acab si è venduto a fare … istigato da sua moglie Izebel!
Questa coppia si è unita nel fare qualcosa che disonorava Dio. Si è unita per provocare la morte di Nabot e l’impoverimento della sua famiglia.
Acab non aveva meditato di fare del male ma dietro istigazione della moglie si vendette.
Che termine tremendo! SI E’ VENDUTO A FARE IL MALE.
In questo vediamo la giustizia divina.
Spesso l’occhio del lettore cade nella macchinazione malefica di Izebel, ma molto poco si riflette sulla responsabilità che Acab come re d’Israele, come marito e come uomo aveva.
Infatti Dio non disse: “poverino Acab, tutta colpa di Izebel che ti ha istigato”, NO, Dio dice che nessun uomo si è mai venduto come Acab.
Acab si è venduto, cioè: “Ha venduto la sua integrità”!
Ha rinunciato a quello che lui era in quanto uomo e marito, quindi capo della famiglia
Ha rinunciato al ruolo di re che ricopriva, sua moglie scrisse delle lettere contro Nabot a nome di Acab e le sigillò con il sigillo reale, permise che sua moglie ordisse una trama malefica contro un suo suddito
Ha rinunciato a fare il bene davanti a Dio e al popolo.
Si comportò in modo abominevole e andò dietro agli idoli.
Ciascuno di noi ha le sue responsabilità.
In famiglia:
L’uomo ha determinate responsabilità, la donna ne ha altre, i figli altre ancora.
Ciascuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità.
Non importa chi tu hai accanto, o da chi vieni istigato, Dio chiederà conto a te delle decisioni che hai prese e che prendi per te e per la tua famiglia.
Nabot aveva in cuore:
Rispetto per la legge divina, e quindi per il volere di Dio
La salvaguardia della propria famiglia, affinché essa potesse avere un eredità nel campo di Dio.
Aveva questo in cuore e gli costò caro, ma Dio fu il suo giusto giudice.
Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità in famiglia.
L’uomo deve fare l’uomo.
La donna deve fare la donna.
I figli devono fare i figli.
L’argomento è ampio.
In qualità di capo famiglia, cosa c’è nelle tue priorità? Innanzitutto, VIA i capricci, non fare come Acab, sei un uomo!
Prendendo esempio da Nabot, come priorità, hai quella di adempiere il volere di Dio?
C’è il desiderio e la determinazione di lasciare un’eredità innanzitutto spirituale alla tua famiglia e ai tuoi figli?
In quanto moglie:
Sai che le cose vanno discusse insieme ma che la decisione finale, per via del ruolo che ha, spetta a tuo marito?
Se lo spingi a prendere decisioni contrarie al volere di Dio, sai che anche tu ne risponderai davanti a Dio? Sai che metti a repentaglio la tua famiglia? Nasconderti dietro a tuo marito non sgrava davanti a Dio della tua responsabilità.
Nella Parola abbiamo coppie che per essere state complici nel commettere il male “morirono”. Alcuni esempi:
Adamo ed Eva (Genesi 3)
Anania e Saffira mentirono agli apostoli (Atti 5)
Acan morì con tutta la sua famiglia per aver preso dell’interdetto (Giosuè 7)
Stai attento a chi ascolti, non venderti, ascoltate la Parola quanto è dura in questo:
“Se tuo fratello, figlio di tua madre, o tuo figlio o tua figlia o tua moglie, che riposa sul tuo seno, o l’amico, che è come un altro te stesso, vorranno ingannarti in segreto, dicendo: «Andiamo, serviamo altri dèi», quelli che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto, dèi adorati dai popoli che vi circondano, vicini a te o da te lontani, da un’estremità all’altra della terra, tu non acconsentirai, non gli darai retta; l’occhio tuo non abbia pietà per lui; non risparmiarlo, non giustificarlo; anzi uccidilo senz’altro; la tua mano sia la prima a levarsi su di lui, per metterlo a morte; poi venga la mano di tutto il popolo; lapidalo e muoia, perché ha cercato di spingerti lontano dal SIGNORE tuo Dio, che vi ha fatti uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù.” Deuteronomio 13:6-10
Qualcosa di simile fu pronunciato da Gesù:
“Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me.” Matteo 10:34-37
Che Dio ci dia passione per Lui e per la Sua opera, ci dia determinazione, ci dia la forza di resistere davanti alla tentazione.
Ti puoi vendere come Acab, puoi resistere come Nabot, a te la scelta!
Ricordati che il nostro Dio è GIUSTIZIA ma è anche IL MISERICORDIOSO, anche con persone vili come Acab.
“Quando Acab udì queste parole, si stracciò le vesti, si coprì con un sacco, e digiunò; dormiva avvolto nel sacco, e camminava a passo lento. E la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché egli si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli è ancora vivo; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio».” 1 Re 21:27-29
C’è SEMPRE SPERANZA, c’è SEMPRE TEMPO PER CAMBIARE!
La misericordia di Dio è immensa, Dio guarda il nostro cuore.
Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com
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