Le irruzioni nelle chiese sono sempre più frequenti, così come il numero di multe comminate a responsabili e membri di chiese locali.
Il 16 aprile scorso la polizia ha fatto irruzione in almeno due chiese battiste, nelle città di Temirtau e di Taraz. I funzionari intervenuti hanno comminato durante questi raid, senza alcuna forma di processo, 4 multe per un cifra totale equivalente a nove mesi dello stipendio medio del Paese. Questa tipologia di sanzioni che puniscono le riunioni di culto senza autorizzazione sono in aumento in tutta la nazione.
In un altro caso, un tribunale della città meridionale di Almaty ha vietato ad una chiesa protestante di riunirsi per tre mesi (dal 13 aprile al 12 luglio). Dopo aver svolto ad inizio anno un’indagine su 33 cristiani, il giudice ha comminato diverse multe per aver tenuto una riunione di adorazione in luogo diverso dall’indirizzo registrato della comunità e per aver distribuito libri religiosi e parlato di fede senza autorizzazione.
Le incursioni della polizia nelle Chiese Battiste sono particolarmente frequenti. Infatti queste chiese hanno deciso di incontrarsi senza cercare di ottenere la registrazione da parte dello Stato. Le autorità kazake insistono, a dispetto degli obblighi internazionali sui diritti umani sottoscritti dal Paese, affinché le comunità religiose siano registrate prima di organizzare riunioni. Chiunque sfida queste restrizioni rischia di subire incursioni da parte della polizia e di altri funzionari statali.
Dall’inizio dell’anno la polizia e i tribunali hanno comminato circa 20 multe a cristiani. Molte delle chiese del Consiglio delle Chiese Battiste hanno ricevuto multe da parte dalla polizia, senza tuttavia subire alcun processo. La polizia infatti può multare le chiese e i cristiani contestando quelli che vengono definiti “reati amministrativi”.
Porte Aperte Italia
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