Messico: da guerrigliero e trafficante a pastore

Il pastore Aguilar era un guerrigliero e un trafficante di droga, ma dopo la sua conversione è diventato il pastore di una chiesa in una zona particolarmente violenta del Messico ed ora invita la Chiesa a tenere gli occhi aperti e a non cedere alle pressioni della criminalità organizzata.

Leobard Aguilar detto “Chito” non è stato sempre un uomo di Dio. Nella sua “vita passata”, come ama definirla, ha fatto parte di un partito politico sovversivo, poi è diventato un guerrigliero e un trafficante di droga. Ora è il pastore del Centro Familiar Aposento Alto, una chiesa evangelica a Ciudad Juarez, vicino al confine tra Messico e Stati Uniti, una città costantemente sotto la pressione della criminalità organizzata.

Il suo impegno politico iniziò alla fine degli anni ’60 del secolo scorso. Fece parte di movimenti sovversivi socialisti. Ma l’attività politica non sembrava portare troppi risultati ed entrò a far parte di un gruppo armato. “Divenni parte di un’organizzazione terroristica che controllava due stati in Messico (Chihuahua e Durango) e poi il leader di una delle sue cellule“. Il suo coinvolgimento divenne sempre maggiore e lo portò ben presto a diventare anche un trafficante di droga. Si trovò intrappolato nel mondo della criminalità organizzata per diversi anni, fino a quando fu trovato in possesso di droga e mandato in prigione.

Durante la sua detenzione, la moglie Lidia, una cristiana devota, pregò incessantemente per la sua liberazione. Il giorno in cui fu liberato, lo portò in chiesa ed entrambi ringraziarono Dio per aver risposto alle preghiere. “Ma non appena tornati a casa, dissi a Lidia che non volevo avere niente a che fare con Dio“, ci ha raccontato. “Ero già concentrato sulla mia prossima mossa. Volevo trovare l’uomo che mi aveva venduto alla polizia e ucciderlo“. La moglie tuttavia continuava a pregare, e dopo qualche tempo “Chito” si è convertito alla fede cristiana.

La chiesa del pastore Aguilar, come molte altre chiese situate in aree fortemente controllate dalle bande criminali e dai cartelli della droga, è stata sottoposta a pressioni molto forti, ma data la conoscenza del mondo criminale il pastore non si è mai lasciato intimidire e non ha ceduto neanche ai tentativi di estorsione.

Negli anni, moltissimi pastori sono fuggiti dalla regione a causa delle pressioni crescenti. “Ma io ho continuato a dire loro che non potevamo lasciare la nostra città e le nostre chiese nelle mani dei criminali: dovevamo credere che Dio era lì per proteggerci“.

Le cose vanno meglio ora per la Chiesa a Ciudad Juarez, ma dobbiamo tenere gli occhi aperti su ciò che accade. Ci sembra di vedere di nuovo un aumento della violenza in città, ma finora la Chiesa non è stata colpita“.

Porte Aperte Italia

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