Il sacrificio dei bimbi è condannato senza nessuna eccezione nelle Scritture. Quelle poche volte in cui tale pratica ha preso luogo nella patria ebraica è stato semplicemente per effetto dell’influenza delle culture pagane limitrofe, (cfr. II Re 3:27; II Re 17:17-31).
La Parola di Dio denuncia e proibisce l’uccisione o immolazione di infanti, ad esempio come pratica di adorazione al Dio Molech, divinità ammonita, (Levitico 18:21) e la proibisce categoricamente, (Esodo 22:29; Esodo 13:12-16; Esodo 34:19-22; Deuteronomio 18:10). La riforma del Re Giosia, proibì Tophet, il luogo dove tali abominazioni venivano commesse, (Isaia 57:5; Geremia 7:31). La pratica di immolare degli infanti è sancita come pratica idolatra delle nazioni straniere, (Deuteronomio 12:31); seduce il popolo di Dio, (Ezechiele 20:26); viola il santuario di Dio, (Ezechiele 23:37-39); provoca l’ira del Signore, (Geremia 19:4-5). Eppure Dio ordinò al Suo servo Abrahamo di immolare il figlio Isacco, (Genesi 22:1-2). Ma chiaramente come prova della sua obbedienza cieca a Dio, (Ebrei 11:17).
Se oggi stai per affrontare una prova incredibile, o se sei sul cimento di farla finita, ovvero sei dinanzi ad una sentenza di morte della quale e per la quale non ne puoi comprendere la logica sappi una cosa: Dio è fedele e sta soltanto testando la tua fede.
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