Petizione: L’ONU aiuti i cristiani perseguitati in Medio Oriente

Il tempo passa. Le vittime aumentano. Teniamo alta l’attenzione. Portiamo la tua firma all’ONU!

Le popolazioni siriane e irachene si trovano ad affrontare immense sofferenze a causa di anni di guerra e violenza. Noi crediamo che in Siria e in Iraq le vite, i mezzi di sussistenza e la libertà di tutti dovrebbero essere protetti e garantiti. Inclusi quelli dei cristiani.

I CRISTIANI, in entrambi questi paesi, hanno svolto un ruolo fondamentale nella società per quasi 2000 anni e si sono impegnati a renderli un luogo di speranza e di compassione per gli anni a venire. Si scontrano con la violenza mirata e lapersecuzione. Eppure, nonostante questo, i cristiani cercano un futuro nella loro patria e per la loro patria.

Non possiamo stare a guardare mentre i cristiani in Medio Oriente subiscono minacce senza precedenti. Dobbiamo dare loro una speranza.

Vuoi unirti a noi nella raccolta di 1 milione di Voci di speranza per i cristiani in Siria e in Iraq? (La petizione si sta svolgendo in molti paesi, anche in Medio Oriente). Dobbiamo dire al mondo con una voce più vigorosa possibile cosa deve essere fatto per garantire un futuro vero ai cristiani in questi Paesi. Vuoi aggiungere la tua voce e fare la differenza?

  • Perché dovrei firmare? Cittadini e politici di tutto il mondo si chiedono se i cristiani avranno un futuro in Medio Oriente. La risposta deve essere un rotondo ‘sì’.
  • Che cosa farete della petizione? Il team di Porte Aperte e i suoi partner presenteranno questa petizione il 10 dicembre 2017 al nuovo segretario generale delle Nazioni Unite, l’unica persona che ha la supervisione su tutte le questioni sollevate. Inoltre, da ora a dicembre del 2017, i colleghi e i partner in tutto il mondo solleciteranno persone e organizzazioni diverse che hanno un’influenza diretta su ciascuna delle raccomandazioni della campagna e che possono veramente fare la differenza sul campo.
  • Perché ora? Nel 2013, più di 300.000 persone in tutto il mondo hanno firmato la petizione “Save Siria” chiedendo alle Nazioni Unite (ONU) di riconoscere che i cristiani erano particolarmente vulnerabili all’interno della crisi siriana. Grazie a “Save Siria” di Porte Aperte, le autorità ai massimi livelli sanno che i cristiani in Siria e in Iraq stanno soffrendo. Ma nessuno sa come sostenere i cristiani in Medio Oriente. I cristiani in Siria e in Iraq ci dicono che possono rimanere se vengono fatti alcuni cambiamenti. Dobbiamo agire subito per dire al mondo con una voce più vigorosa possibile quali siano questi cambiamenti, così che i cristiani possano avere una speranza per il futuro nella loro patria, e possano continuare a contribuire al bene della loro società.
  • Servirà a cambiare le cose? Nel 2010, più di 428.000 persone hanno firmato una campagna di petizioni sul diritto di credere contro la risoluzione delle Nazioni Unite sulla ‘diffamazione delle religioni’. Nel 2011 questa pericolosa risoluzione ha ottenuto molto meno sostegno. Nel 2012, poi, non è più stata presentata: un successo tangibile che ha impedito il diffondersi di ulteriori discriminazioni.
  • Come è stato deciso di fare questa petizione? Abbiamo condotto ampie consultazioni con i cristiani in Siria e in Iraq tra settembre del 2015 e marzo del 2016. Loro ci hanno aiutato a ottenere una comprensione più chiara di come i cristiani del Medio Oriente intendono il loro ruolo all’interno della società, e per accertare le loro esigenze al fine di comprendere meglio come possiamo stare al loro fianco. Le raccomandazioni che sono emerse da queste consultazioni si distinguono sostanzialmente in tre categorie. Queste tre categorie definiscono il contenuto e gli appelli di questa petizione (leggi sotto).

Destinatario: Segretario Generale dell’ONU

I popoli della Siria e dell’Iraq stanno affrontando immense sofferenze a seguito di diversi anni di violenza e guerra. Crediamo che le vite, i mezzi di sostentamento e le libertà di tutti i popoli che vivono in Siria e in Iraq debbano essere tutelati e garantiti. I cristiani fanno parte di questi popoli.

Per quasi 2000 anni la Chiesa ha svolto un ruolo di vitale importanza nelle società di entrambi i paesi, eppure i cristiani continuano a subire la persecuzione oltre che pesanti violenze mirate. I cristiani si sono impegnati ad essere testimoni di speranza e compassione negli anni che seguiranno, ma hanno estremamente bisogno di un cambiamento che garantisca loro un futuro all’interno delle loro patrie.

Non possiamo restare in attesa mentre i cristiani ed altre persone in Medio Oriente affrontano una minaccia senza precedenti. Dobbiamo dare loro speranza.

Pertanto, vi chiediamo con urgenza di usare il vostro prezioso ufficio a favore dei cristiani e degli altri gruppi religiosi in Siria e in Iraq, affinché:

  • le attuali e future strutture legali in Siria e in Iraq promuovano e tutelino pienamente i diritti inalienabili ed eguali per tutti i propri cittadini, indipendentemente da razza, religione o status sociale;
  • si garantisca un continuo e dignitoso miglioramento delle condizioni di vita di tutti i cittadini, in particolare per i rifugiati che ritorneranno e per gli sfollati interni (garantendo loro alloggi adeguati e il diritto allo studio e al lavoro);
  • si identifichino e preparino le organizzazioni religiose e i loro leader perché abbiano un ruolo centrale e decisivo nella ricostruzione e nella riconciliazione delle società irachene e siriane.
Cordialmente

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