Gli uomini sono esseri intelligenti? Ovvio, ciò prevede però qualche eccezione; ma in genere gli uomini hanno mai agito per il bene?
Forse se mettessimo su di una bilancia i progressi dell’uomo, in campo scientifico come nella medicina dalla ricerca alla conoscenza. È ancora, dalla realizzazione di tecnologie eccezionali ai viaggi nello spazio, le conoscenze in campo Fisico, piuttosto che la comunicazione, e altro ancora, e sull’altro piatto il benessere interiore e la conoscenza di chi siamo nell’intimo, non saprei dire che abbiamo avuto un vero progresso!
La fotografia del mondo di oggi non è un bel ritratto a vedersi, ciò che resta di meraviglioso sono le cose di sempre: un’alba, un tramonto, lo spettacolo naturale della maestà di Dio.
Cose che abbiamo relegato agli ultimi posti nell’ordine delle nostre priorità.
L’umanità vive sotto l’egemonia di qualche potente e pare, non avere via di scampo. Un tempo l’uomo sperava in nuovi orizzonti, esistevano nuovi orizzonti! L’uomo non aveva varcato ancora tutte le frontiere.
In questo tempo non esistono confini, fisici, morali, di pensiero, di educazione, di rispetto. I giovani insegnano agli adulti, e i saggi non sono più maestri, dopo un click andiamo dal nostro medico con mezza diagnosi già in tasca…e lo contestiamo. Cattiveria, terrore, miseria materiale e intellettuale aspettano l’uomo non lontano da dove si trova oggi. In un mondo dove tutti possono comunicare a 360 gradi, l’umanità non ha che da dirsi insulti e blasfemie.
Conosciamo il mondo in tutti i suoi anfratti e non avendo altra visione non intravediamo nuovi spazi.
Che pensare di un uomo che per metà si preoccupa se c’è acqua su Marte, e per l’altra metà muore per mancanza di cibo e sopratutto d’acqua?
Che pensare di un uomo che è in guerra da quando ha popolato la terra? Che pensare di un uomo che ha esaurito le risorse di oceani interi, che ha ceduto le meraviglie delle risorse naturali a favore della plastica, che pensare di un uomo che sopprime l’eccellenza della vita, “la vita stessa”, a favore di un principio religioso, bellicoso e mortale, che “dovrebbe” ma non promuove né preserva la vita.
Che pensare di un uomo che tronfio delle sue “meraviglie” assiste alla rovina di ciò che ha ricevuto in dono… e fa tutto questo senza porsi neanche una domanda?
Il Signore confida nei suoi, ha creato una volta e creerà ancora, metterà in atto la sua giustizia, nuovi cieli e uova terra per coloro che in questa vita hanno cercato il Signore.
Creerà un nuovo regno e lo popolerà portando con se coloro che hanno voluto rendersi consapevoli e partecipi dell’opera di Dio, e si sono lasciati trasformare come gocce di un mare privo di sale che esalando non lascia residui e sale verso il cielo.
“Che sarà mai una goccia in un mare?” Direte voi ….”LO RIEMPIE” vi rispondo io.
LASCIARSI PORTARE DALLA CORRENTE
Andare controcorrente, essere sempre in opposizione alla volontà di Dio per noi, non è cosa buona e se non siete credenti ve lo dico così: “Vivere opponendosi al corso naturale della nostra vita “non è cosa buona”.
Certo è, che per conoscere la nostra natura profonda, chi siamo nell’intimo è indispensabile informarsi dalla fonte, da chi l’ha creata, o quantomeno da dove proviene.
Gli uomini sono “strani” corrono appresso ad uno specchietto pur avendo attorno mille universi che brillano. È così, se la strada è in discesa la percorriamo in salita, se in salita andiamo verso il basso, se ci conduce verso il mare vorremmo la montagna, insomma, l’erba del vicino è sempre più verde… e così via.
Vogliamo raggiungere i nostri obbiettivi, costi quello che costi, e spesso ci troviamo disorientati come in una barca in mezzo ad un bosco, ma anche accantonare le domande su se stessi a favore di una vita agiata, anche questo non è buono.
Un attimo per capire chi siamo e dove stiamo andando non ce lo prendiamo mai!
Lottiamo fino allo stremo per conseguire qualcosa e poi, non siamo sicuri che ci appartenga. Non avere certezze, è la stessa cosa che sedersi su qualcosa di confortevole e smettere di farsi domande.
Vivere privi della consapevolezza di noi stessi, privi della comunione con l’IO interiore e profondo, con quanto abbiamo di divino avuto in donazione fin dai tempi della creazione è il saggio cammino di un uomo.
Non la ricerca di quel “noi” dell’anima che percepiamo attraverso i sentimenti, ma quel “noi” dimenticato da tempo che richiede la nostra attenzione. Di quel “me” che non s’impone ma che parteciperebbe volentieri alla mia vita.
Privi di questa componente fondamentale ci allontaniamo dalla naturale gioia di vivere.
Il fatto di “essere” è la gioia! tutto il resto è “malleabile” va da se che privi di questa gioia ci gratifichiamo con altro.
L’anima nostra percorre la vita in superficie, reagisce come una cartina tornasole agli eventi del nostro quotidiano, chiede e viene soddisfatta o lesa per breve tempo da ciò che facciamo, distogliendoci dall’indagare sulla natura profonda della nostra esistenza.
Dio nella sua Creazione ha provveduto a tutto ciò che occorre affinché la vita si perpetuasse in modo completo, senza bisogno che nessuno ci mettesse del suo.
Nulla doveva fare l’uomo per cui la vita procedesse, nulla di più che viverla.
L’uomo doveva solo essere, vivere naturalmente, cosa che oggi ci pare impossibile. Moltiplicarsi, cogliere, mangiare e vivere la gioia del Signore, ci verrebbe da dire: “si…si! Forse una volta, ma oggi non potrebbe mai essere così!”.
Dal tempo della creazione, all’opera redentrice di Cristo è ancora al Suo ritorno si è detta e si dirà questa frase…” è compiuto”.
Genesi 2:1 Così furono compiuti i cieli e la terra e tutto l’esercito loro. 2 Il settimo giorno, Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta.
Giovanni 19:30 Quando Gesù ebbe preso l’aceto, disse: «È compiuto!» E, chinato il capo, rese lo spirito.
Apocalisse 21:6 «Ogni cosa è compiuta. Io sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita. Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio.
Beh! Devo dire che l’uomo c’è la sta mettendo tutta per tentare di distruggere questo equilibrio divino, aiutato, promosso e sostenuto, a sua insaputa dal principe di questo mondo che foraggia e sostiene ogni nostro carnale desiderio.
È certo che Dio non soprassederà, non lascerà che tutto declini prima di avere raccolto i suoi figlioli, che dice: “non appartengono a questo mondo”.
Così li cerca uno ad uno, li trova, li cresce, li istruisce nelle sue vie.
Li prova fino a stancarli, li allontana e poi li avvicina, li colpisce è poi li guarisce. Tutto ciò nella vita reale, per vedere quanto il cuore di quell’uomo pur nella prova, nella sofferenza, resti attaccato a lui.
E mentre ciò avviene, (quasi che uno non se ne accorga), il Signore cura ferite profonde … no! Non nella carne, quella non serve a nessuno, nel nostro spirito! dove la luce lentamente si affaccia, prende forza. Ecco finalmente è il momento di cedere le armi.
NON OPPORSI, LASCIARE FLUIRE CRISTO PER FIORIRE NEI CORTILI DEL SIGNORE.
Quando avremo realizzato Gesù nel nostro cuore non sarà facile trattenerlo, reprimerlo, Egli dolcemente e inevitabilmente si manifesterà da noi, com’è nella Sua natura.
Giovanni 1:9 La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto. È venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio.
Il Signore è visibile in ogni granello della Sua creazione, anzi persino appariscente, dipinge tramonti meravigliosi, ha creato esseri di forme e colori irripetibili, produce suoni così soavi da scuotere l’animo.
Non è Sua intenzione celarsi e non è possibile trattenere la luce! pur coprendo la lampada un bagliore filtra, da sotto il lembo, appare sfolgorante.
Abbiamo sperato che questo tempo che viviamo preludesse ad una fase illuminata della storia umana, il progresso, il benessere globale, ma no! Anche questa epoca come le altre rotola nel mondo insudiciandosi, è figlia di una luce priva di calore, priva d’amore tra gli uomini.
Distratta, veloce, arrivista, divertita e divertente e tremendamente inconsapevole, lo spirito di prevaricazione e di dominio hanno conquistato il cuore degli uomini, ogni uno è il Re di se stesso.
Gli uomini si uniscono e compatti sfoggiano la loro arroganza, a livello di Nazione ma anche di comunità di vario genere, di lobby politiche o religiose di sindacati o di club. Poi all’interno di queste stesse aggregazioni ancora viene esercitata arroganza individuo verso individuo, tra uomo e uomo. Nelle famiglie non è da meno, i genitori sono amici, le mamme sono papà, i papà fanno le mamme è usuale che i figli dicano, facciano e sappiano più dei padri o degli adulti comunque.
Una “volata” di ciclisti in “tour” sulle strade cittadine …se fai l’errore di avvertirli suonando il clacson “attenti sto passando” sei carico d’insulti, sono gente aggressiva? No! Singolarmente sono ottime persone, evidentemente in gruppo sfogano la repressione e la paura del mondo che li circonda, come altri insieme di uomini. (ovvio i ciclisti sono un esempio).
Il bullismo contemporaneo giovanile così manifesto non è altro che la supurazione è di questo comportamento.
MA … PERCHÉ NON CI VIENE COSÌ NATURALE MANIFESTARE IL BENE?
Nel mondo tutto scintilla, esplode appariscente come un fuoco d’artificio, il vivere riempie freneticamente i nostri giorni, essi se ne vanno così in fretta che a malapena abbiamo il tempo di contarli, “presi” dal vivere la vita, scorrono accelerando la loro andatura.
Un “correre dietro al vento” disse il Re Salomone, un sogno dal quale presto ci si desta …(dico io) i contorni diventano incerti, lo scintillio smette di brillare, il “botto” precipitando si raffredda spegnendosi con un crepitare lontano dall’antico giovanile frastuono.
Quante volte abbiamo detto: “i tempi sono maturi!” Notando come Il mondo è caduto in schiavitù, ci accorgiamo che il suo Principe non è amante della vita, non di quella vera, ma poi? … Ormai è andata, quasi finita…sollevando le spalle pensiamo erroneamente … alla prossima puntata! Forse? ma il film è sempre lo stesso, stesso attore, stesso regista, spesso copione, stesso finale.
Sta scritto che Cristo tornerà sulla terra …e tornerà! Così è dovere degli uomini timorati di Dio fare qualcosa!
Atti 1:11 «Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo».
… questo non prima che il Suo popolo e la Sua Sposa manifestino al mondo la Sua gloria e il Vangelo, affinché tutti abbiano avuto una possibilità di Redenzione.
IL BENE MIGLIORE? NON OPPORSI ALLA VOLONTÀ DEL SIGNORE.
ROMANI 7:18 Difatti, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no. 19 Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio.
E non lo dice uno da nulla! Paolo Apostolo afferma ciò dopo anni di ministero e dopo aver ricevuto una rivelazione a dir poco “folgorante”, ma di noi che sarà dunque! Di noi che siamo solo bambini nella fede, così bambini che già il latte spirituale ci inebria.
Cristo se ne è andato lasciandoci un compito molto importante, il mandato ci impone di proseguire la sua opera sulla terra.
La nostra “mission” si direbbe oggi” è di fare in modo che Gesù sia manifesto tramite noi, anzi, ancora di più! Di non far nulla perché Egli non si manifesti attraverso noi.
Come detto al principio è una caratteristica di Dio la spontanea emanazione del Suo Amore, poiché egli è Amore, esso germoglia e si espande come tralcio di una vite, l’amore, sua linfa vitale si espande e non può essere trattenuto, se non dalla durezza del cuore degli uomini.
Ciò che a noi viene imposto, se osserviamo i comandamenti che scopriamo di avere nel nostro cuore è di lasciare libera la Sua potenza, esercitata oggi dallo Spirito Santo che abbiamo ricevuto come sigillo della nostra Fede.
Destarci, lavarci e purificarci, cambiarci d’abito e opporci con forza, ALLA NOSTRA CARNALE NATURA, al fluire del male che ci viene così spontaneo prodotto dall’abbandonarci alla concupiscenza.
Essere attenti a ciò che si chiede e a spendere bene ciò che si ottiene.
È così che i tagli e le potature che abbiamo operato su noi stessi, grazie all’amore Divino, evidenze che lo steso Signore ci ha poste davanti agli occhi, saranno rimarginate.
Da esse spunteranno nuove gemme, nuove foglie e nuovi tralci portando inevitabilmente frutti, per la gioia di chi li produce e per il raccolto di colui che ha seminato.
Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com
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