Quando ero più giovane, (e più in forma), facevo la guida ambientale nella mia Sardegna meravigliosa. Gente da tutte le parti del mondo veniva a vedere i “segreti nascosti” di quest’isola; dalle falesie maestose a picco sul mare, ai segreti di popolazioni usufruttuarie dell’entro terra. Molti ambientalisti, storici, professori e semplicemente “tree huggers” (coloro che abbracciano gli alberi per essere “influenzati” dall’energia secolare nascosta in piante millenarie, secondo loro), rimanevano a bocca aperta da cosa offriva questa roccia in mezzo al mare come storia, ambiente e segreti nascosti.
La bibbia dice: I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l’opera delle sue mani. Ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato. Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili. (Salmo 19:1/Romani 1:20)… ed in Sardegna, con quello che offre la natura incontaminata, è proprio così…
Un po mi faceva sorridere mentre accompagnavo Svizzeri, Neozelandesi, Britannici, e gente strana studiosa nelle zone più selvagge ed inospitali dell’isola, specie quando qualcuno si fermava ad abbracciare un tasso o un leccio secolare: “Senti l’energia”… mi dicevano… “quasi quasi riesco a vedere draghi e druidi che segnano le stagioni affianco a questi reali arbusti”…
Quando, (così all’improvviso da perfetto squilibrato, e discorso permettendo), gli dicevo che l’unico albero che a me ha mai trasmesso qualcosa, (e sulla quale sono stato cambiato per sempre), era quella sulla quale Gesù fu inchiodato e morì per i miei peccati, i visitatori provavano sdegno, incredulità ed orrore, e rispondevano con gli sguardi e risposte più astratte e spaziali che mai ho potuto sentire e vedere… (hehe, in fondo, chi dei due era più strano veramente?)…
Perché il mondo odia l’albero di natale? Perché ricorda il fatto che un giorno, tanto tempo fa, la luce del mondo fu appeso ad un albero per il credente… (Atti 5:30/10:39/13:29) e per il semplice motivo che i credenti oggi, come i discepoli di allora, ne sono i testimoni…
L’incarnazione in questo mondo della Parola di Dio, (Giovanni 1:14), nato nelle circostanze più umili, squallide, e controverse, (Luca 1:7), è il dono più grande al mondo che il Padre potesse mai donare per dimostrare il Suo amore, giustizia, e perfezione, (Romani 5:10), nel contesto del Suo piano, e per mezzo della Sua volontà benevola, (Efesini 1:4-6), formulata prima della creazione del mondo.
IDDIO dichiara dall’inizio la morte di chi è maledetto, (Deuteronomio 21:22,23), Gesù stesso ci ricorda coll’esempio di Mosè che innalzò il serpente, (colui che è maledetto), nel deserto affinché chiunque lo guardava veniva salvato, (Giovanni 3:14), e Paolo spiega ai Galati che Gesù divenne maledizione per noi (su un albero), affinché la benedizione di Abramo venisse sugli pagani stranieri e ricevessimo lo Spirito Santo. (Galati 3:13,14).
In tutti questi passi, (Deut. 21:22,23/ Atti 5:30/10:39/13:29/Galati 3:13,14), la parola è ξύλου xylou, (greco), e עֵֽץ׃ es, (in Ebraico)… ALBERO.
C’è chi cita Isaia 44:12-48 insieme a Geremia 10:1-5 per avvisare dei pericoli dell’idolatria verso un oggetto, (in questi due casi biblici, un albero, ed il suo potenziale uso come oggetto d’idolatria), fa benissimo a ricordarlo, ma, è sbagliato citare questi testi come comando per dimostrare la “peccaminosità” dell’albero di natale, e così ordinare (secondo la Scrittura) al credente di non avere un albero addobbato in casa a natale.
Nessun credente vero venera l’albero di natale come oggetto di culto. Nessun credente lo tiene in salotto per più di un paio di settimane all’anno, (non è mica una madonnina o una statua di qualche santo alla quale alcuni hanno giurato fedeltà ed adorazione per, (in cambio ), la loro salvezza)…
Neanche il vero credente venera l’oggetto della croce in se stesso; il vero credente adora Colui che è diventato maledizione per noi, non l’albero a cui è stato appeso per 3 giorni. Dire che la croce, (o l’albero), è l’oggetto d’importanza principale della fede Cristiana in se stesso, è come la fede di colui che è concentrato su i doni dello Spirito più che sul donatore. Non fraintendetemi! Come spiega Paolo, la croce è il mezzo scelto dal Padre per la morte nel sacrificio perfetto dell’unigenito figlio, ed il credente è salvo per ciò che ha fatto Gesù su quella croce, non perché un legno in se stesso abbia il potere di chi sa cosa… esattamente come descritto da Isaia e Geremia… (1 Corinzi 2:2/Galati 6:14)
La croce o l’albero, è il mezzo dell’immolazione del sacrificio, ma è il sacrificio, (Gesù stesso), che è il mezzo per cui Dio ha compiuto il suo piano. La croce è la rappresentanza della morte a se stessi ed il cammino del credente, ma è il corpo ed il sangue di Gesù, spezzato e versatoci sopra che lo rende possibile…
Forse l’odio di molti per l’albero di natale è proprio il legame materiale alla croce come oggetto sacro di venerazione di tanti, (come quella madonnina sul comò); invece di avere lo sguardo su Colui che fu maledetto a causa nostra su quell’albero… Ma ora, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano. Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell’uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti». (Atti 17:30,31).
Quello che è importante per il credente vero, è l’incarnazione di Dio come uomo, la Sua morte e la sua risurrezione, e l’insieme combinato nel suo significato per il peccatore. Tutto il resto è solamente addobbo… addobbi pieni di minuti dettagli significativi per chi è interessato, come la vergine che partorì il Salvatore, l’albero a cui il sacrificio perfetto fu appeso, e la pietra che un angelo rotolò via e vi sedette sopra per far uscire Gesù risorto dalla tomba; solamente addobbi che cantano anch’essi insieme della grazia e misericordia del nostro Dio nei confronti dell’uomo…
Un po come un piccolo alberello con luci e doni appesi in un angolino del salotto di casa quel periodo dell’anno quando il credente ricorda la incarnazione di Dio in un uomo, nato in una mangiatoia in una stalla perché non c’era spazio per Lui nell’albergo 2000 anni fa… Che addobbo particolarissimo per commemorare uno degli eventi più importanti nella storia dell’uomo…
Nato abbracciato dal legno di una mangiatoia, lavorando vent’anni il legno come carpentiere, e poi morto su un albero, (su quello stesso materiale che trasformava in oggetti utili tutti i giorni)… nella mangiatoia costretto perché non c’era spazio per Lui, sulla croce solamente costretto a tenere aperte le braccia perché inchiodate, ma è andato incontro ad un sacrificio volontario in ubbidienza al padre per poter abbracciarmi per l’eternità… una vita legata e scolpita dallo stesso legno che ha chiamato all’esistenza in Genesi 1:11-13 il terzo giorno, vedendo che era buono…
E’ importante per noi l’addobbo o quello che rappresenta, la forma o lo Spirito del natale?
Nessuno dunque vi giudichi per cibi o bevande, o rispetto a feste, a noviluni o ai sabati; queste cose sono ombra di quelle che devono venire; MA IL CORPO E’ DI CRISTO.
Nessuno vi derubi del premio con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, fondandosi su cose che non ha visto, essendo temerariamente gonfio a motivo della sua mente carnale, e non attenendosi al capo, da cui tutto il corpo, ben nutrito e tenuto insieme mediante le giunture e le articolazioni, cresce con l’accrescimento CHE VIENE DA DIO.
Se dunque siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché vi sottoponete a dei precetti COME SE VIVESTE NEL MONDO, quali: «Non toccare, non assaggiare, non maneggiare», tutte cose che periscono con l’uso, secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini? Queste cose hanno SI, QUALCHE APPARENZA DI SAPIENZA nella religiosità volontariamente scelta, NELLA FALSA UMILTA’ e nel trattamento duro del corpo, ma non hanno alcun valore contro le intemperanze carnali. Colossesi 2:16-23
Non è un alberello di natale che ha importanza o meno nella vita del credente, come il natale da solo è solamente uno dei dettagli della fede del credente. Quello che importa, si trova da copertina a copertina nella Bibbia, ed è la somma della Parola che è verità (Salmo 119:160).
Non è per niente che il credente vero è paragonato ad un albero: Beato l’uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori, ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte. Egli sarà come un albero piantato lungo i rivi d’acqua, che dà il suo frutto nella sua stagione e le cui foglie non appassiscono; e tutto quello che fa prospererà. (Salmo 1:1-3)… pieno di luce e di regali per coloro che hanno occhi per vedere, perfino il periodo di natale…
Sander Steall | Notiziecristiane.com
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