I quadri del Partito Democratico e più che altro i commentatori liberal alla ricerca del perché gli americani abbiano eletto presidente Donald J. Trump si affannano a spiegare che Hillary Clinton è stato il candidato sbagliato. Non è vero. È stato il candidato peggiore. Per questo è stata sconfitta sonoramente.
Cosa si sono persi gli americani bocciando la Clinton? Bocciando la Clinton, gli americani si sono persi la sua smaccata difesa dell’aborto come diritto delle donne del mondo. Per la Clinton, infatti, l’aborto devo potersi praticare, se necessario, fino all’ultimo secondo prima della nascita. Nulla per la Clinton può interferire con questo “diritto”, niente deve ridurre la possibilità di aborto. La priorità è sempre e solo la decisione della madre, quello che lei sceglie, quello che lei vuole. La vita di un bambino ancora in grembo a sua madre non conta. Mai. Per lei il bambino nel grembo della madre è privo di qualsiasi diritto, come disse in una intervista all’emittente televisiva NBC News del 6 aprile 2016, in piena campagna elettorale, ribadendo che invece diritto costituzionale è appunto l’aborto. Non paga, ha ripetuto il concetto forte e chiaro poche settimane fa, il 19 ottobre, durante il terzo e ultimo confronto con Trump svoltosi nell’Università del Nevada a Las Vegas. Di conseguenza, Hillary è favorevole a una Corte Suprema che faccia di tutto per non limitare l’accesso all’aborto di ogni donna, minorenni comprese. Se fosse diventata presidente degli Stati Uniti, e se avesse dovuto un giorno procedere alla nomina di un giudice della Corte Suprema (è proprio questo il caso odierno, dopo la scomparsa del giudice Antonin G. Scalia), la Clinton avrebbe seguito rigidamente questo criterio. L’ex First Lady è infatti favorevole persino al partial birth-abortion, una pratica ignobile che prevede la soppressione del bambino quando è in parte uscito dall’utero materno. Per la Clinton è dunque doveroso anche il finanziamento pubblico dell’aborto, pagato con le tasse pure di chi non se ne servirà mai e anzi vi è contrario.
Bocciando la Clinton, gli americani si sono persi la sua netta difesa della sperimentazione sulle cellule embrionali umane che causa la distruzione degli embrioni.
Bocciando la Clinton, gli americani si sono persi la passione con cui lei difende la contraccezione. Il suo piano per l’industria sanitaria del 1993, quando lavorava contro il diritto alla vita a fianco del marito-presidente Bill senz’averne alcuna titolarità, prevedeva anche la diffusione del RU-486, il quale tra l’altro non è affatto un anticoncezionale ma una pillola abortiva. Da anni Hillary si batte proprio per la diffusione dei “contraccettivi di emergenza” abortivi. Il suo record contro la vita umana è insomma ampio e variegato.
Bocciando la Clinton, gli americani si sono persi la sua offensiva LGBT. Hillary è favorevole al riconoscimento del “matrimonio” omosessuale. In passato rilasciò dichiarazioni in senso contrario, ma solo perché in anticipo sui tempi della storia. In anni più recenti ha gettato la maschera e sostiene ogni iniziativa del mondo LGBT. Famose e storiche sono le parole con cui, il 6 dicembre 2011, al Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra Hillary espose la propria prospettiva ideologica sul punto: «[…] i diritti omosessuali sono diritti umani e i diritti umani sono diritti omosessuali», il che è falsissimo. In Senato Hillary ha votato contro la proposta di emendare la Costituzione federale per tutelare espressamente la famiglia naturale e il matrimonio monogamico eterosessuale. Il suo programma elettorale di quest’anno rivendica con orgoglio di essere stata «[…] un’aperta sostenitrice dei diritti LGBT per tutta la carriera», ricordando pure che da Segretario di Stato ha fatto tutto quanto in proprio potere per promuovere la causa omosessualista. La sua campagna elettorale si vanta del resto di farlo ancora, promettendo di non abbandonare mai la lotta [e ancora ].
Bocciando la Clinton, gli americani si sono persi anche la sua politica incentrata, non meno di quella di Barack Obama, sul “tassa & spendi”. Le iniziative presentate su questo tema in campagna elettorale hanno annunciato un trilione di dollari di nuove tasse in dieci anni, ovvero la distruzione materiale della famiglia, del risparmio, delle imprese e del bene pubblico.
Bocciando la Clinton, gli americani si sono infine persi la continuazione di una politica estera priva di strategia e di obiettivi, inutilmente arrendista ma sempre guerrafondaia: se infatti da un lato sono state l’inanità e la fiacchezza con cui la politica estera obamiana è stata diretta dalla Clinton Segretario di Stato ad avere innescato rispettivamente il problema ISIS in Irak e il dilagare della Russia in Siria, in Libia si è messo mano al grilletto con una solerzia certamente degna di miglior causa, soprattutto a fronte dello scempio che la Libia è diventata poi.
È tutto questo che gli americani bocciando Hillary si sono persi. Per questo Hillary ha perso.
di Marco Respinti | Lanuovabq.it
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