Le autorità turche hanno deciso di espellere dal Paese il pastore Andrew Craig Brunson, a capo della chiesa evangelica di Smirne (Izmir Diriliş Kilisesi, chiesa della Resurrezione) insieme a sua moglie, Lyn Norine.
I due coniugi sono stati convocati dall’ufficio per l’immigrazione, che ha comunicato loro l’obbligo di lasciare il Paese, giustificandolo con il fatto che le loro attività rappresenterebbero una minaccia per la “sicurezza nazionale”, e con vaghi riferimenti ai sospetti di aver ricevuto fondi dall’estero per finanziare iniziative missionarie. Quelli della coppia protestante – riferiscono fonti locali citate dall’agenzia vaticana Fides – erano inseriti in una lista di nomi di persone destinatarie dello stesso provvedimento. L’Unione delle Chiese protestanti della Turchia ha annunciato che la Chiesa Yaşam Köprüsü, a Antakya, è stata chiusa la scorsa settimana, con la motivazione di aver organizzato illegalmente corsi di lingua, e nelle ultime settimane sono state respinte richieste di ingresso e di prolungamento dei permessi di soggiorno presentate alle autorità competenti da protestanti stranieri.
Le misure restrittive attuate nei confronti dei protestanti vanno contestualizzate nell’attuale fase politica e sociale attraversata dalla Turchia, dove sono ancora in atto le campagne di epurazione e gli arresti di massa rivolti contro i settori considerati responsabili del fallito golpe del 15 luglio, a cominciare dagli affiliati del predicatore Fethullah Gulen, espatriato negli Usa dal 1999.
Da: farodiroma.it
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