La parola GELOSIA è un termine che richiama subito alla mente qualcosa di negativo.
In Galati 5:20 ritroviamo la gelosia tra le opere della carne.
Lo stesso apostolo Paolo scrivendo ai Corinzi sottolineerà le cose che non vanno
e tra queste ritroviamo la gelosia.
Poiché io temo, quando verrò, di trovarvi non quali vorrei, e d’essere io stesso da voi trovato quale non mi vorreste; temo che vi siano tra voi contese, gelosie, ire, rivalità, maldicenze, insinuazioni, superbie, tumulti; 2 Corinzi 12:20
Di solito uno è geloso quando teme di perdere qualcosa o qualcuno.
In amore, si è geloso del proprio partener perché si teme di perderlo per colpa di un terzo incomodo.
Sul lavoro, si innescano sistemi di rivalità, di competizione, di invidia, perché si teme di non essere visti più in un certo modo da tutti i colleghi e dal capo, o di perdere il proprio ruolo lavorativo.
È come se la gelosia fosse un “mezzo” di protezione personale delle proprie cose. Uno ama le cose che ha e la gelosia lo porta a proteggere queste cose amate.
In sé la gelosia, come la maggior parte delle nostre emozioni, non è negativa.
Il problema nasce quando la gelosia non è più una semplice emozione, ma diventa un’attitudine, un sentimento, verso tutto e tutti.
Quando la gelosia ti porta ad essere invidioso, ansioso, sospettoso, possessivo, allora si entra in un fenomeno che non è più la semplice gelosia che protegge i tuoi beni.
Se si fa una ricerca del termine gelosia, tra i suoi significati c’è anche CURA SCRUPOLOSA.
Quello che deve caratterizzare noi è una cura SCRUPOLOSA delle cose, ATTENTA, ZELANTE, COSCIENZIOSA, PRECISA.
Questi sono modi di manifestare in modo corretto al gelosia.
La gelosia in sé non è negativa, essa rientra anche nella personalità divina.
Mentre Dio dava la legge a Mosè, nel libro dell’Esodo al capitolo 20, lui si presenterà dicendo: “Io sono un Dio GELOSO”.
Leggiamo ancora che le parole che Dio dirà a Mosè in Esodo 34:
“10 E l’Eterno rispose: ‘Ecco, io faccio un patto: farò dinanzi a tutto il tuo popolo meraviglie, quali non si son mai fatte su tutta la terra né in alcuna nazione; e tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l’opera dell’Eterno, perché tremendo è quello ch’io sono per fare per mezzo di te. 11 Osserva quello che oggi ti comando: Ecco, io caccerò dinanzi a te gli Amorei, i Cananei, gli Hittei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei. 12 Guardati dal far lega con gli abitanti del paese nel quale stai per andare, onde non abbiano a diventare, in mezzo a te, un laccio; 13 ma demolite i loro altari, frantumate le loro colonne, abbattete i loro idoli; 14 poiché tu non adorerai altro dio, perché l’Eterno, che si chiama ‘il Geloso’, è un Dio geloso.”
Dio dandosi il nome di GELOSO sta dichiarando il suo amore indissolubile, inalterabile, inattaccabile, immarcescibile, indivisibile, inseparabile, indistruttibile, per il suo popolo, per la sua creatura.
Dio avrebbe riversato la sua Ira nel momento questi sarebbero appartenuti ad altri.
La Gelosia di Dio mira alla protezione del suo popolo.
La gelosia di Dio custodisce e custodirà il suo popolo per sempre.
Veniamo a noi oggi.
Dio desidera che la stessa gelosia, la divina gelosia, animi, muova, caratterizzi, il suo popolo.
(Testo Numeri 25:6-13)
Numeri 25:11Finehas figlio di Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne, ha rimosso la mia ira dai figli d’Israele, perché egli è stato animato della stessa mia gelosia in mezzo a loro; così nella mia gelosia non ho sterminato i figli d’Israele.
Finehas nel vedere un figlio di uno dei principi della casa d’Israele unirsi con una madianita, fu pieno di gelosia e li uccise con una lancia. Perché?
Poco prima tutti i capi del popolo d’Israele erano stati impiccati per essersi dati alla fornicazione con le figlie di Moab. Affinché l’ira di Dio fosse placata furono messi a morte.
Il passo in Numeri che abbiamo letto ci dice che: “i figli d’Israele stavano ancora piangendo quando quest’uomo Zimri presentò ai suoi fratelli la madianita”
Era appena accaduto qualcosa di tremendo a causa del peccato del popolo…ancora stavano piangendo quanto era accaduto…e quest’uomo era già alle prese con il peccato, lo stesso peccato…ciò avrebbe di nuovo scatenato l’ira di Dio e altri sarebbero morti.
Finehas nel vedere tutto questo, fu mosso da gelosia per il suo popolo, prese la lancia e tolse il peccato presente nel popolo.
Dio al v.11 dice che: “Finehas con la sua gelosia ha rimosso la mia ira” e Dio nella sua gelosia non sterminerà il popolo.
Finehas era mosso di gelosia per il popolo di Dio. Amava il popolo di Dio, voleva che esso stesse bene, voleva che esso rimanesse in vita.
Io e te, siamo mossi di gelosia per il popolo di Dio? Abbiamo verso il popolo di Dio una CURA SCRUPOLOSA, ATTENTA, PRECISA, COSCIENZIOSA, TIMORATA?
Amiamo il popolo di Dio come se fosse qualcosa che ci appartiene, perché così è?
L’apostolo Paolo ai corinzi si esprimerà così:
Poiché io son geloso di voi d’una gelosia di Dio, perché v’ho fidanzati ad un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo. 2 Corinzi 11:2
Paolo era geloso della gelosia di Dio.
Non era geloso dei corinzi riguardo a se stesso e al proprio ministerio, era geloso di loro della gelosia di Dio, in altre parole avrebbe fatto tutto e di tutto al fine di presentare i corinzi come una casta vergine a Cristo.
Tutto il suo impegno, il suo amore, il suo zelo, le sue forze, sarebbero state concentrate sullo scopo di presentare i corinzi come una Sposa degna di incontrare Lo Sposo.
La gelosia di Dio arde come un fuoco (Salmo 79:5) – (Deuteronomio 29:20)
Quando qualcosa non va all’interno del popolo di Dio, dentro dovremmo sentire un fuoco che ci spinge ad agire, a fare qualcosa, a proteggere gli interessi del popolo di Dio.
Ascoltate cosa dice il profeta Geremia: “Allora ho detto: -Non lo menzionerò più e non parlerò più nel suo nome-. Ma la sua parola era nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.” Geremia 20:9
Nel bel mezzo dello scoraggiamento, Geremia non voleva più annunciare le parole di Dio al popolo, …ma dentro di sé la Parola di Dio era come un fuoco che non poteva contenere.
Caro che leggi, noi dobbiamo amare il popolo di Dio, il popolo che si riunisce nella nostra comunità di appartenenza.
AMARE NON PERCHÉ SENTI DI FARLO, MA PERCHÉ SCEGLI DI FARLO.
Non siamo chiamati ad amare per sensazioni, perché ameremmo solo le cose belle e le persone piacevoli ed amabili.
Gesù ci invita ad amare anche i nostri “nemici”, e i nemici si amano per scelta non per sentimento, si amano per grazia e non per meriti.
Esattamente come Dio ci ama per Grazia e non perché lo meritiamo.
Dio è geloso di te e di me, noi siamo gelosi del Suo Nome e del suo popolo?
Francesco Caldaralo
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