Un raffinato strumento per infliggere dolore veniva adoperato per eseguire la condanna, quando gli fosse stata comminata quella pena ” la fustigazione”.
Pena che nella sua massima applicazione prevedeva 40 frustate con il ” flagello”.
Mai quaranta però! ma trentanove per timore di sbagliare perdendo il conto e diventare da giudici a colpevoli, trasgredendo la legge.
Mai quaranta, ma quaranta meno uno.
II Corinzi 11:24 Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno;
Così zelanti i Giudei nell’osservare la legge, costruivano una sferza fatta con tre cordicelle alle quali sulla cima venivano legati dei frammenti di ossa o di ferro, così acuminati da strappare la carne fino al muscolo, fino all’osso. La punizione era imposta ai trasgressori, ma la misericordia era un atto dovuto.
Spesso il quarantesimo colpo risultava fatale al condannato, alla cui esecuzione della pena assisteva un medico che aveva il potere di fermare l’esecuzione. In fondo la condanna non era di morte. Il verdetto su Cristo invece, come si legge nelle parole qui sotto, era già stato emesso, non prigionia, non solo fustigazione, non ammenda, ma morte!
Giovanni 18:31 Pilato quindi disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge». I Giudei gli dissero: «A noi non è lecito far morire nessuno».
Giovanni 19:7 I Giudei gli risposero: «Noi abbiamo una legge, e secondo questa legge egli deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
Così secondo la legge il trasgressore doveva morire, ma non per mano dei Giudei, dunque il suo popolo lo ha condannato ed il mondo lo ha ucciso. La legge di cui gli israeliti sono tutori condanna Cristo, i romani che rappresentano il mondo di allora eseguono la pena.
Siamo partecipi, noi “gentili” del compimento della legge giudaica che decreta ma non è applicabile? (deve morire ma non ci e lecito farlo) del nascere della Salvezza ad opera del sacrificio di Gesù? Una collaborazione inconsapevole ad un progetto che già era scritto per la Salvezza degli uomini, dei Giudei prima e dei Greci poi…
A nessun uomo è dato di far morire un altro uomo, anche se la legislazione umana punisce chi commette reati, giustamente la legge s’impone, ma divinamente la Grazia si riserva la vita, dispensando come desidera agli uomini la sua misericordia. Non è sufficiente che un uomo o un tribunale decreti un giudizio di morte perché questa avvenga. Così 39 e non 40! Poiché la Grazia è vita.
La punizione è dovuta ai trasgressori per equilibrio di giustizia, la legge è perfetta per chi la conosce e la applica e per chi la conosce e la trasgredisce, infatti siamo consapevoli delle tutele e del castigo, la misericordia, invece, è divina. È nelle mani di Dio a sua sola discrezione e questo vale per tutti, o quasi…
Trentanove o quaranta? Se Dio avesse usato misericordia verso Gesù, ( allontana da me questo calice pregava Cristo soffrendo tra gli ulivi del Getzemani ) non l’avrebbe dimostrata per gli uomini che tanto ama.
Dio il Signore ha riservato un posto alla destra del Suo trono a Cristo Gesù, che si è sacrificato spandendo su di noi la Sua grazia per preservarci, perché potessimo accedere alla vita eterna in virtù di quella misericordia che si attiene alla giustizia, ma che non infligge quell’ultima frustata.
No! Gesù non ebbe misericordia non gli fu risparmiata neanche una frustata! Egli non fu fustigato dai Giudei ma dai soldati romani, che non avevano nessun rispetto della legge.
Marco 15:14 Pilato disse loro: «Ma che male ha fatto?» Ma essi gridarono più forte che mai: «Crocifiggilo!» 15 Pilato, volendo soddisfare la folla, liberò loro Barabba; e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato, perché fosse crocifisso.
16 Allora i soldati lo condussero nel cortile interno, cioè dentro il pretorio, e radunarono tutta la coorte. 17 Lo vestirono di porpora e, dopo aver intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo, 18 e cominciarono a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!»
Era uso dei soldati romani incoronare di spine e mettere un mantello rosso che (indossavano nella loro divisa militare) a coloro che si opponevano a Roma, ciò significava: vedi cosa succede a chi si oppone al Re di Roma!
LA RIPRENSIONE È PER LA VITA … ANCOR PIÙ SE È DURA.
Eb 12:8 Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli.
Parole forti …
Così anche nella punizione troviamo un grande gesto di misericordia, poiché nella condanna stessa non c’è intento di morte, ma il desiderio di indurre un comportamento che allontani dal male e più specificatamente dal farsi del male, dalla morte spirituale e in modo ancora più mirato, l’intento, è quello di condurci in un cammino verso il Signore.
Colmare quel difetto di cecità che ci fa vedere solo le cose vicine, a scapito di una ricchezza eterna celata da sempre nel mistero di Dio, approcciata per conoscenza, inseguita con fede, … ottenuta per amore.
Così dice Pietro …
I Pietro 2:9 Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa;
Gesù similmente con una frusta a più corde scacciò i mercanti dal tempio.
Giovanni 2:14 Trovò nel tempio quelli che vendevano buoi, pecore, colombi, e i cambiavalute seduti. 15 Fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal tempio, pecore e buoi; sparpagliò il denaro dei cambiavalute, rovesciò le tavole, 16 e a quelli che vendevano i colombi disse: «Portate via di qui queste cose; smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato».
UNA MISERICORDIA MOLTO PERSONALE.
Scacciare i mercanti dal Tempio è ciò che dovremmo fare, purificare il nostro essere da ogni “esubero”, togliere tutto ciò che soffoca il nostro spirito, Egli respira a fatica, con affanno.
Gli abbiamo messo addosso dei paramenti pesantissimi, vestendoci da uomini di oggi, da Santi di oggi, da missionari di oggi o da giudici di oggi, nella nostra vita forse ci servirebbe denudarci davanti a Dio e dire Signore eccomi! Ma…
Noi usiamo misericordia, siamo estremamente misericordiosi ma in senso univoco ovvero solo verso noi stessi.
Facciamo un po’ di confusione con la parola MISERICORDIA.
La Misericordia è un attributo di Dio, ed è la dispensazione della sua pietà verso l’uomo sofferente. Nasce dal profondo compungimento del cuore, là dove si prova uno sgomento viscerale per la sofferenza altrui.
Nasce e non è fine a se stessa ma crea gesti atti a sollevare dalla polvere i sofferenti. Produce perdono, offerte, ospitalità, amore, cambimento e quant’altro possiamo fare per gli altri.
Nella nostra misericordia personale siamo sempre ben disposti verso noi stessi, tendiamo ad avere compassione di noi stessi concedendoci gratificazioni che sollevino la nostra anima dalla sua povertà spirituale.
Poveri noi! quanta sofferenza proviamo per ciò che non abbiamo, come faremo a lenire il nostro dolore. È meglio tappare l’ultimo buco nel mio stomaco che dare un pezzo di pane a chi non ha mngiato nulla da giorni, in fondo abbiamo fame tutti e due! L’uno per essere sazio e l’altro per la vita.
Ci concediamo spesso delle cure gratificanti, insomma siamo buoni samaritani con noi stessi.
Ci dimentichiamo però che nella condanna c’è un colpo in sospeso, risparmiato per misericordia. La condanna infatti ne prevede quaranta.
Dobbiamo pensare che: come giudichiamo verremo giudicati …
Matteo 18:32 Allora il suo signore lo chiamò a sé e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito, perché tu me ne supplicasti; 33 non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?”
Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com
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