Ismaele (figlio extra coniugale di Abramo nato dalla donna schiava egiziana) che é considerato il “padre degli arabi” e il principio della nascita dell’islam. Pure il corano narra nei dettagli alcuni dei suoi atti per mettere in piedi l’islam come la ricostruzione della kaba, dove era usato per il culto di una figura maschile di nome Hubal (l’origine del nome sembra essere identico al nome Baal presente anche nella Bibbia, che significa divinità, dio, padrone, proprietario) e che ora per l’islam é assolutamente il luogo più sacro (e uno dei cinque pilastri dell’islam, per poter essere un vero musulmano é il pellegrinaggio presso la kaba che si trova alla Mecca). In seguito Ismaele divenne uno dei primi signori della Mecca.
Su Ismaele fu profetizzato, quasi 4000 anni fa da oggi, prima della sua nascita:
«Ecco, tu sei incinta e partorirai un figlio al quale porrai nome Ismaele (= Dio ascolta), perché il Signore ti ha udita nella tua afflizione; egli sarà tra gli uomini come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui; e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli (riferendosi alla zona dove dimorò, presso la Mecca)».
– Genesi 16:11 –
«Anche del figlio di questa serva io farò una nazione, perché appartiene alla tua discendenza».
– Genesi 21:13 –
Dio mantiene la propria promessa di moltiplicare la discendenza di Abramo “come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare” nonostante questa discendenza é stato procreato dalla volontà di Abramo per sfiducia in Dio di avere un figlio dalla propria moglie Sara.
L’asino selvatico a cui si riferisce probabilmente questa profezia é l’asino tipo Emippo o Onagro che abitava quelle terre. Di questa razza si trovano alcuni testi che descrivono il comportamento di questo animale: “non si lasciano addestrare”, “il maschio si dimostrava spesso aggressivo”, “ostile”, “molto fedeli al proprio padrone”, “conseguentemente a un’educazione non corretta, può sicuramente diventare un animale piuttosto testardo”.
Presso gli antichi egiziani l’asino era ritenuto un animale demoniaco, associato al malvagio Seth (dio del caos); per gli antichi indiani, era simbolo di impudicizia in quanto lascivo, a loro giudizio; in Grecia era considerato simbolicamente l’animale contrapposto ad Apollo, il dio protettore di ogni armonia della natura e dello spirito, e quindi l’asino era visto come l’antitesi dell’armonia.
Il simbolismo dell’asino ha radici lontane ed è diffuso in diverse culture con significati spesso negativi ma possiamo trovare anche significati positive in oriente e in alcune zona africane (= vedi cartina/zona di diffusione dell’islam!). Alcune di queste zone il culto dell’asino ha ancora grande importanza.
«Poiché il Signore, Dio, non fa nulla senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti. Il leone ruggisce, chi non temerà? Il Signore, Dio, parla, chi non profetizzerà?»
– Amos 3:7 –
Procreiamo e spargiamo morte o vita per sfiducia o fiducia in Colui che ci ha creati, e ora ci ha pure chiamati.
Kristof Ferenczi | Notiziecristiane.com
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