Portato in ospizio e poi abbandonato, alla sua morte ha scioccato tutti lasciando una cosa preziosissima.
Quello che è successo, ha dell’incredibile! Purtroppo il signor Mak Filiser, come succede spesso, è stato portato in un istituto per anziani. I familiari, piano piano hanno diradato le visite e lui si è trovato solo e abbandonato, fino al giorno della sua morte.
#1 Incontro con Mak Filiser
Mak, ormai anziano, non poteva rimanere più in casa da solo e i suoi familiari non potevano accudirlo, quindi è stato portato in una casa di cura per anziani. Piano piano si sono dimenticati di lui e il povero Mak, si è ritrovato da solo in uno dei luoghi più solitari che ci siano. Lo staff delle cliniche si ritrovano a curare tante di queste persone per cui non hanno tempo di curarne anche lo spirito.
#2 Mak muore da solo
Alla sua morte, gli infermieri del reparto geriatrico della casa di cura in cui viveva, hanno iniziato a pulire e sistemare i suoi oggetti. Tra le sue carte, una delle infermiere ha trovato una poesia scritta dall’uomo e ne è rimasta così impressionata che ha fatto delle fotocopie di questa e le ha distribuite a tutti i colleghi.
#3 “Sgorbutico vecchio”
La poesia si chiama scorbutico vecchio:
Che cosa vedi infermiere? Cosa vedi?
A cosa stai pensando … quando mi guardi?
Vedi un uomo vecchio, irritabile … non molto saggio,
dalle abitudini incerte … con gli occhi lontani?
Che dribbla con il cibo … e non da alcuna risposta.
Quando dici ad alta voce … mi auguro che ci provi!
#4 Che sembra non accorgersi delle cose che fate
E che perde … Una calza o le scarpe?
Che, a volte resistendo e a volte no … ti permette di fare come tu vuoi,Fare il bagno e mangiare… così da riempire il lungo giorno ?È questo che stai pensando? È questo ciò che tu vedi?
Apri gli occhi, infermiere … non stai guardando me.
#5 Ti dirò io chi sono, mentre sono ancora in vita
Ho accettato l’offerta di nascere … e ho mangiato secondo il loro piacimento.
Sono stato un piccolo bambino di dieci anni … con un padre e una madre,
Fratelli e sorelle … che si amavano
Un giovane ragazzo di sedici anni … con le ali ai piedi
Sognavo che presto … avrei incontrato una donna da amare.
Sono stato uno sposo di vent’anni … con il cuore che mi saltava in petto.
#6 Ricordo le promesse fatte
A venticinque anni, … ho avuto accanto mia moglie.
Che aveva bisogno di me per andare avanti … E ho avuto una casa, ed ero felice di sicuro.
Un uomo di trent’anni … i miei figli cresciuti in fretta,
Legati tra loro … Con i legami che dovrebbero durare.
A quarant’anni, i miei giovani figli … sono cresciuti e sono andati per loro strada,
Ma la mia donna è rimasta accanto a me … per vedere che tutto andasse bene.
A Cinquanta, ancora una volta … I bambini giocano stando sulle mie gambe,
#7 Ancora una volta siamo io mia moglie e i bambini
E poi sono arrivati su di me i Giorni bui … Mia moglie è morta.
Guardavo al futuro … e provavo brividi di terrore.
E sono cresciuti i miei figli … e anche i loro figli.
E oggi penso agli anni trascorsi … E all’ amore che ho conosciuto.
Ora sono un vecchio uomo … e la natura è crudele.
E’ una beffa la vecchiaia … ti guardano tutti come se fossi un cretino.
Il corpo, si sbriciola … la grazia e il vigore, spariscono.
Vi è ora una pietra … dove una volta ho avuto un cuore.
Ma all’interno di questa vecchia carcassa abita ancora un giovane,
E ogni tanto … il mio cuore si gonfia e divento malconcio
Ricordo le gioie … Ricordo il dolore.
E sto amando e vivendo … la vita di nuovo.
Penso agli anni, che sono sempre troppo pochi … e che sono fuggiti troppo in fretta.
E accettare il fatto nudo e crudo … che niente può durare (in questa terra, ndr).
Quindi, persone, aprite gli occhi, … aprite e vedete.
Non vedete un uomo vecchio e irritabile.
Guardate più da vicino … vedete … ME !!
Non fate mai come i suoi familiari, condividi se sei d’accordo!
Fonte: notizieonweb
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