“La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme il SIGNORE è quella che sarà lodata” (Proverbi 31:30).
Sono trascorsi più o meno 2000 anni, da quando Paolo scrisse questa lettera, eppure I Timoteo 2:9 continua ad essere un motivo di riflessione per tutti i pastori. “Allo stesso modo, le donne si vestano in modo decoroso, con pudore e modestia: non di trecce e d’oro o di perle o di vesti lussuose” (I Timoteo 2:9).
Oggi il problema sul vestire è più la mancanza di modestia e di pudore, che il lusso. Gli abiti frivoli e licenziosi hanno un grande potenziale di distrazione nella nostra chiesa e nella nostra cultura, e trattare tale questione non è affatto semplice. Conosco bene il rischio di offesa e di incomprensione che corro ogni volta che tocco questo tema, il pericolo che i fratelli o le sorelle con cui sto parlando possano sentirsi accusati e giudicati. Vi prego, sappiate che non scrivo in qualità di critico auto-nominato. Io sono semplicemente un pastore preoccupato il quale pensa che molte donne credenti vestano in modo inopportuno soltanto perché sono ignare della lotta contro la concupiscenza che gli uomini si trovano ad affrontare quotidianamente. Esse probabilmente non immaginano (o forse sì) quello che passa nella mente di un uomo e quali effetti il loro corpo abbia negli sguardi e nei cuori degli uomini.
Desidero che tu legga il parere di un giovane uomo che ne rappresenta moltissimi altri. Spero che il suo racconto della sua lotta e della sua tentazione, che sono comunissime a quelle di tanti, ti stimoli a ricercare la modestia e il pudore per amore dei tuoi fratelli in Cristo. Logicamente sto parlando a te che hai fatto una reale conversione, a te che sei nata di nuovo, e non ha chi è solo simpatizzante per le cose del cielo. Se il tuo istigare ti sembra poco, e come se dicessimo che rubare una mela dal fruttivendolo non è peccato. Il peccato è peccato, non esiste il piccolo peccato e il grande peccato. Sia il piccolo e sia il grande peccato menano alla morte.
“Le mosche morte fanno puzzare e imputridire l’olio del profumiere: un po’ di follia guasta il pregio della saggezza e della gloria (Ecclesiaste 10:1).
Racconto di un giovane universitario:
Ogni giorno al campus è una battaglia, una battaglia contro il peccato, contro la tentazione, contro i pensieri impuri che affollano la mia mente. Ogni mattina devo invocare e chiedere misericordia, forza e una nuova determinazione a fuggire dalle passioni giovanili. Lo Spirito Santo è fedele, rinnovandomi e preparandomi ogni mattina alla nuova battaglia contro il peccato, ma la tentazione si affaccia sempre. Sono grato a Dio per avermi creato in modo da essere attratto dalle donne, ma l’università che frequento è un campo minato. Ci sono ragazze ovunque, ed è cosa certa che dirigendomi verso l’aula dove avrò lezione ne incrocerò qualcuna che mi attrae. Per arrivare alla fine della giornata “illeso” devo tenere la mia mente attivamente occupata, pregando, citando passi della Scrittura, ascoltando musica cristiana o voltandomi a fissare il marciapiede. Ci sono giorni nei quali è necessario prendere tutte e quattro le precauzioni per farcela! Ciò che le ragazze non sembrano capire pienamente è che la tentazione non cessa mai, è continua, aggressiva, e fa di tutto per abbattere gli uomini e condurli alla morte. Le donne hanno la possibilità di scegliere se alimentare questa lotta o non contribuirvi con ulteriori motivi di tentazione. A volte, quando vedo una ragazza vestita in modo provocante, dico fra me e me: “Molto probabilmente lei non sa che oggi sarà divorata nella mente di centinaia di ragazzi. O forse lo sa”. In tutta sincerità, non so quale sia il motivo per cui sceglie di vestirsi in quel modo, quello che so è che il modo che ha di presentarsi al mondo è un’esca peccaminosa che si attacca alla mente, e io ho bisogno di evitare questo, a tutti i costi. Non voglio sembrarti paranoico, cerco di essere sincero di fronte a quello che, ritengo, sia un problema reale.
Nella maggior parte dei casi la chiesa è un santuario che mi protegge dal fuoco incrociato della tentazione. Non tutti i membri della chiesa però sono consacrati al Signore, e ci sono ragazze, ignare o a conoscenza di questa debolezza dell’uomo, che vestono in maniera provocante anche in chiesa. Devo confessare che pure il locale di culto a volte è cosparso di mine qua e là. Per le ragazze che non sono a conoscenza del problema dico: “Aiutate i vostri fratelli in Cristo, e a quelle ragazze che non seguono il modello del mondo desidero dire:” Grazie, State ubbidendo alla Scrittura e aiutando i vostri fratelli a ubbidire al Signore.
Pastore C.F. Mahaney
Sono d’accordo in parte su quello che il pastore ha scritto nel suo libro “Mondanità”, e che le donne, quelle “cristiane”, dovrebbero pensare più al loro Salvatore, e non al loro modo di apparire, di mostrarsi, di non far cadere in tentazione i ragazzi e gli uomini. Però, tengo a precisare una cosa. Tutti siamo tentati, uomini e donne, dalle concupiscenze della carne e della vita e che, il peccato è anche dentro di noi e non solo fuori di noi. Sicuramente le attrazione della sensualità femminile faranno di tutto per far cadere il credente ma; se il credente a sua volta è ripieno di Spirito Santo, consacrato a Dio, sarà molto difficile cadere. Purtroppo certe esperienze cristiane, non si possono spiegare se non sono vissute in prima persona. Quando il re Davide era consacrato a l’Eterno, ne l’orso, ne il leone, e ne il gigante Goliath, furono capaci di fermarlo, perché egli era ripieno di fede e ricolmo dell’amore del Signore. Ma quando abbassò la guardia e, oziosamente passeggiava sulla terrazza del suo palazzo reale, cadde nel peccato della lussuria, avendo visto una donna farsi il bagno all’aria aperta in casa sua. Egli la bramò fino ad ottenerla, provocando una serie devastanti peccati, sia per lui che per la sua famiglia.
Quale fu il peccato di Davide? Vedere una donna nuda per caso? O fu l’orgoglio di restare a casa invece di andare in guerra? Se Davide era lo stesso che uccise il leone o Goliath, non sarebbe mai inciampato in un peccato così grossolano. Quindi, la verità è sempre nel mezzo, e mai agli estremi. La donna vesta con pudore, la donna cristiana faccia la sua parte, ma nemmeno possiamo andare in giro per il mondo con i paraocchi, la musica cristiana nelle orecchie e ripetere in continuazione versetti biblici nella mente. Tutte cose positive, ma non sarà sempre possibile poterlo fare. E’ vero, ognuno ha e, avrà le sue responsabilità davanti a Dio, le donne con il loro atteggiamento fin troppo provocatorio, e gli uomini per aver indugiato molto nel peccato della lussuria, senza aggrapparsi alla fede e alle risorse che lo Spirito Santo ci dà, ogni giorno. Bisogna tenere la coppa sempre traboccante di Spirito Santo per non finire negli artigli del nemico ed essere vinti. Ma tu, o donna, ricorda quello che la Parola dice per te:
“La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme il SIGNORE è quella che sarà lodata” (Proverbi 31:30).
Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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