Cosa vuol dire realmente esercitare l’Autorità? Quali sono le caratteristiche che una persona deve avere per poterla esercitare? Possiamo partire per esempio nell’ unità di un matrimonio, dove al marito è concesso il ruolo dell’Autorità, ma cove và esercitata? A volte si è tentati a pensare e credere che la persona che esercita Autorità debba essere una persona dura e irremovibile nelle sue idee, ma se guardiamo alla massima autorità mai esistita sulla terra nella persona di Gesù ci accorgiamo subito che non è proprio così che Egli esercitava la propria Autorità, infatti l’arma che più frequentemente usava era l’Amore. Esercitava la sua Autorità con l’Autorevolezza dell’Agnello, che grande cosa è questa?
Prendiamo ad esempio il matrimonio perché è la massima espressione dell’unione, ma possiamo pensare anche all’unione della famiglia in generale, o al proprio lavoro o alla comunità alla quale si appartiene, ci sono vari esempi di unione nelle quali esiste il ruolo dell’Autorità… “, ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuoi essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. Matteo 10: 44/45
Le benedizioni arrivano nell’unione, e la stessa unione dipende da come esercitiamo la nostra Autorità, è così nel matrimonio, è così nella famiglia, nella chiesa, nel lavoro e in qualunque luogo noi ci ritroviamo, le divisioni sono frutto del peccato e possono derivare dal nostro orgoglio, dal nostro essere irascibili, dalla nostra ribellione e via discorrendo.
Ora la prima cosa che rovina l’Amore è l’impazienza, a volte nelle discussioni che abbiamo non sempre ci ricordiamo di questo particolare ed invece di metterci in disparte cercando il Signore per pregare e chiedergli di calmare il nostro cuore e quello della persona con cui abbiamo litigato preferiamo fare a gara a chi ha il pensiero e la voce più alta… quante volte capita questo? Ed ecco che il nostro orgoglio prende il sopravvento e si verifica una divisione, a volte per risolvere un problema non serve la soluzione, ma la Riconciliazione.
E’ in quel preciso istante più che mai che abbiamo bisogno di esercitare e sperimentare la presenza di Dio nella nostra vita, perché le nostre imperfezioni sono un occasione unica per permettere al nostro interiore di essere trasformato, l’arte di accusare se stessi e avendo una coscienza educata e formata spiritualmente.
Il ruolo nell’unità cresce nella misura in cui Tu sei disposto a servire, Gesù infatti è venuto una prima volta per Servire e non per essere servito, è la sua sola responsabilità è stata quella di morire, la risurrezione è stata una scelta del Padre, infatti Egli sulla croce pronunciò:
“PADRE, NON LA MIA MA LA TUA VOLONTÀ SIA FATTA“, allo stesso modo noi con fiducia dobbiamo essere disposti a morire alla nostra carnalità e chiedere al Signore che la SUA’ volontà sia fatta e non la nostra.
Per vivere il vero Vangelo devi necessariamente avere una continua connessione con Dio, il quale attraverso lo Spirito Santo abita dentro di te, permettendogli di trasformarti nel tuo interiore, a volte in una classe su venti alunni dieci apprendono e dieci no, è forse colpa del maestro? Egli è lo stesso con tutti, la qualità di un discepolo non è opera del Maestro, ma di quanto tu sei disposto ad apprendere.
Dio benedica la Chiesa
Luigi Mandile | Notiziecristiane.com
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