Ci sono dei principi biblici che hanno in se una potenziale eccezionale. Sono convinto che alcuni cristiani stanno perdendo la possibilità di vivere un cristianesimo ricco e traboccante. Ci sono argomenti che apparentemente non vengono trattati nella bibbia.
Nella Parola troviamo però dei principi che sono attuabili a tutte le epoche e circostanze.
Alcuni cristiani conoscono bene i principi biblici, solo che non praticandoli, non realizzano appieno il potenziale in essi nascosto. Essi sprigionano potenza liberatrice nella vita di quanti li attuano con fede. Alcuni invece, forse, non sono nemmeno a conoscenza di tali principi.
Desidero evidenziare alcuni principi molto importanti:
At 20:35: “In ogni cosa vi ho mostrato ch’egli è con l’affaticarsi così, che bisogna venire in aiuto ai deboli, e ricordarsi delle parole del Signor Gesù, il quale disse egli stesso: Più felice cosa è il dare che il ricevere.”
Oggi viviamo in un mondo dove tanta gente tende all’egoismo e all’egocentrismo. Gente che vive solo ed unicamente in funzione di se stesso e in vista di quello che può ottenere. Gente che si illude di poter essere veramente felice dopo aver ricevuto qualcosa. Gente che lotta tanto per ottenere determinate cose, e che una volta raggiunte pensa raggiungere la gratificazione, invece si ritrova in breve tempo ad essere di nuovo insoddisfatta e triste. Sapete perché?
Perché non hanno ancora scoperto la grande gioia che si trova nel dare.
Gesù afferma che la gioia che viene dal dare è superiore delle gioia che si ha quando si riceve qualcosa. Ora se questo principio è vero come di fatto lo è, la gente perde tanto tempo nell’inseguire la felicità quando c’è l’ha a portata di mano ogni giorno. Io e te possiamo realizzare una grande felicità se ogni giorno mettiamo in atto il principio biblico citato. Per ottenere qualcosa necessita a volte di tanto tempo. Per dare qualcosa molte volte non ci vuole davvero nulla. E’ possibile sperimentare questa gioia ogni giorno e più volte al giorno.
La società, e anche diversi cristiani, sono così proiettati su se stessi che hanno dimenticato la gioia del dare qualcosa a chi gli è vicino. Si vive molto per se stessi e non più, anche per il prossimo.
Il dare è una manifestazione evidente dell’amore.
Hai perso la gioia? Non sei più felice? Forse perché non stai dando nulla.
La felicità fa parte di un circolo meraviglioso che è il dare.
Un altro principio che ritengo indispensabile e intramontabile è quello contenuto nella tematica riguardante la decima.
Quello della decima è un oggetto di discussione molto caldo. Quando si inizia a parlare di soldi alcuni storcono il naso. Viene sempre difficile parlare di decima.
Alcuni dicono che bisogna darla, altri dicono che nel Nuovo Testamento non se ne parla e quindi non si è tenuti a darla…è un soggetto di grande discussione.
La prima volta che nella Parola appare la decima è con Abramo.
Gen 14:19-20: “Ed egli benedisse Abramo, dicendo: “Benedetto sia Abramo dall’Iddio altissimo, padrone de’ cieli e della terra! E benedetto sia l’Iddio altissimo, che t’ha dato in mano i tuoi nemici!” E Abramo gli diede la decima d’ogni cosa.”
Quindi la decima nasce come un gesto volontario di Abramo, di riconoscimento verso Dio, per essere stato liberato dai nemici.
Lot, nipote di Abramo era stato rapito dal nemico. Abramo va incontro al nemico per riprendersi le sue cose e Lot suo nipote. Dio dà successo ad Abramo che ne esce vincitore. Abramo in quella vittoria sul nemico riconosce la mano di Dio, il suo aiuto, e spontaneamente sente di dare la decima parte di ogni cosa.
Qui vi è un principio che ci è comune.
Per il solo fatto di essere stati liberati dall’avversario delle nostre anime e dal peccato, dovremmo mostrare gratitudine a Dio. Quando parliamo di gratitudine non intendo solo in termini di denaro.
Abramo diede la decima di OGNI COSA. Credo che noi non potremmo mai ricambiare Dio per tutto quello che ha fatto per noi, ma sono convinto che dovremmo essere riconoscenti a Lui dandogli la decima di ogni cosa. La decima in termini di denaro, tempo, risorse, energie, talenti, idee, forze, ecc….
Dio è per noi ancora invisibile, non lo possiamo toccare, come facciamo a dargli qualcosa? Tra l’altro non possiamo dargli nulla che già non gli appartenga. Se partiamo dal fatto che noi a Dio non possiamo dare gli nulla, allora a chi dobbiamo dare?
Come mostrare amore e riconoscenza a Dio?
Giov 21:15-17: “Or quand’ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: Simon di Giovanni, m’ami tu più di questi? Ei gli rispose: Sì, Signore, tu sai che o t’amo. Gesù gli disse: Pasci i miei agnelli. Gli disse di nuovo una seconda volta: Simon di Giovanni, m’ami tu? Ei gli rispose: Sì, Signore; tu sai che io t’amo. Gesù gli disse: Pastura le mie pecorelle. Gli disse per la terza volta: Simon di Giovanni, mi ami tu? Pietro fu attristato ch’ei gli avesse detto per la terza volta: Mi ami tu? E gli rispose: Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che io t’amo. Gesù gli disse: Pasci le mie pecore.”
Gesù chiese tre volte a Pietro se questi lo amasse, la risposta pressappoco era sempre del tipo: “si, Signore tu lo sai…” e Gesù gli rispondeva: “pasci i miei agnelli, le mie le pecorelle, le mie pecore”. Come a dirgli: “tu puoi mostrare in modo pratico che mi ami se ti prendi cura di coloro che mi appartengono”.
L’amore che ci arriva in direzione “verticale” è un amore che deve poi espandersi intorno a noi in direzione “orizzontale”. Vuoi mostrare a Dio che lo ami? Vuoi mostrargli la tua gratitudine per la liberazione eterna che ti ha donato e per quelle liberazione che ti concede tutti i giorni anche a tua insaputa? Se la risposta è SI, come è giusto che lo sia…allora ama il tuo prossimo. Quando amiamo il prossimo amiamo Dio!
La seconda volta che appare la decima è con la legge di Mosè.
Questa volta non è più un gesto volontario di gratitudine, ma è un comando divino.
Le 27:30: “Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo sia dei frutti degli alberi, appartiene all’Eterno; è cosa consacrata all’Eterno.”
La decima parte di ogni cosa apparteneva a Dio. Di tutto quello che raccoglievano dovevano darne la decima parte a Dio. Ma Dio mangia i prodotti della terra? Oppure era così sadico da togliere del cibo ai suoi figli? Assolutamente No!
La decima andava ai leviti che prestavano il loro servizio a Dio del continuo nel tempio. A loro volta anche loro raccoglievano una decima parte di quello che veniva loro consegnato per offrirla a Dio.
Nu 18:26: “”Parlerai inoltre ai Leviti e dirai loro: Quando riceverete dai figliuoli d’Israele le decime che io vi do per conto loro come vostro possesso, ne metterete da parte un’offerta da fare all’Eterno: una decima della decima;”
Nu 18:28: “Così anche voi metterete da parte un’offerta per l’Eterno da tutte le decime che riceverete dai figliuoli d’Israele, e darete al sacerdote Aaronne l’offerta che avrete messa da parte per l’Eterno.”
Le decime del popolo diventavano possesso dei leviti, da questo possesso loro prendevano la decima parte e la davano ad Aronne.
Nu 18:30-31: “E dirai loro: Quando ne avrete messo da parte il meglio, quel che rimane sarà contato ai Leviti come il provento dell’aia e come il provento dello strettoio. E lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre famiglie, perché è la vostra mercede, in contraccambio del vostro servizio nella tenda di convegno.”
I leviti vivevano dalla decime che il popolo offriva, poiché essi non avevano terre in eredità, ne avevano un lavoro secolare, lavoravano per Dio e quindi Dio aveva studiato il modo affinché nulla mancasse a coloro che lo servono.
Nel Nuovo Testamento non ci sono citazioni che richiamano il discorso “decima” tranne un passaggio dove è Gesù stesso che parla, dicendo ai Farisei che era giusto pagare la decima anche delle erbe, ma che non bisognava trascurare le cose più importanti della legge.
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell’aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre” (Matteo 23,23).
È vero che non se ne parla altrove, ma è anche vero che qui Gesù non annulla la decima ma dice che era giusto pagarla (era una vera e propria tassa) senza trascurare le cose più importanti. Non dice che pagare la decima non fosse importante, ma dice che vi erano cose più importanti.
Quindi l’altro principio divino è che l’opera di Dio si sostiene attraverso le decime e le offerte volontarie dei suoi figli. Questo è vero sempre, Antico o Nuovo testamento che sia.
I soldi non scendono dal cielo come la manna, ma è il popolo che provvede per il sostentamento dell’opera di Dio. Dio ci dona ogni cosa. Ci dà forze, salute, tempo, lavoro per poter guadagnare. Dal nostro guadagno una parte DEVE andare per l’opera di Dio.
Le decime servivano dunque per il sostenimento dei Leviti, i quali erano incaricati del servizio nel Tabernacolo.
Prima di dare le istruzioni riguardo al Tabernacolo, Dio ordinò a Mosè di richiedere al popolo d’Israele come offerta i vari materiali che occorrevano per costruirlo (Esodo 25, 1-7) Dio in quel caso non chiese loro le decime, ma un’offerta volontaria da parte di coloro che desideravano la Sua presenza in mezzo al popolo.
Non bisogna dimenticare che Dio richiese ad Israele solo ciò che Egli aveva provveduto, quando aveva comandato loro di spogliare gli egiziani (Esodo 12,35).
Tutto quello che noi abbiamo appartiene a Dio ed Egli può richiederci di usare per la sua opera una parte e qualche volta anche tutto quello che ci ha provveduto, (saremmo te ed io, pronti a dare qualsiasi cosa Dio ci chieda, in qualunque momento?).
Essi non erano obbligati a dare, ma lo fecero con gioia e così abbondantemente che Mosè dovette impedire che portassero altra roba, perché avevano portato molto di più di quanto serviva (Esodo 35,4-29; 36,2-79).
Leggete il verso 5 del capitolo 35: Prelevate da quello che avete un’offerta al SIGNORE; chiunque è di cuore volenteroso farà un’offerta al SIGNORE
Leggete questo al capitolo 36; 5 «Il popolo porta molto più di quello che occorre per eseguire i lavori che il SIGNORE ha comandato di fare». 6 Allora Mosè diede quest’ordine, che fu bandito per l’accampamento: «Né uomo né donna faccia più alcuna opera come offerta per il santuario». Così si impedì al popolo di portare altro; 7 poiché la roba già pronta bastava a fare tutto il lavoro, e ve n’era di avanzo.
(Signore sia sempre così nelle nostre congregazioni)
Leggete cosa scrive l’apostolo Paolo, (2Corinzi 9, 1-14)
Paolo paragona il denaro ad un seme, e le offerte date dai credenti alla semina. Chi semina poco raccoglierà anche poco. Sappiamo molto bene che non puoi raccogliere se prima non hai seminato. Alcuni pensano di poter mietere dove non hanno seminato.
È importante investire nel regno di Dio. Il Signore ci invita a farci dei tesori nel cielo e non su la terra, perché tutti i tesori che ti sei fatto nel cielo, un giorno li troverai, invece quelli fatti su la terra, un giorno li dovrai lasciare!
Nel verso 7, Paolo invita i credenti a dare, non con tristezza, e neppure controvoglia, ma volontariamente e con gioia, esattamente come Mosè esortò gli israeliti.
Non è sufficiente dare, occorre dare con gioia. “Dio ama chi dona con gioia!”
La Parola dichiara promesse meravigliose, promesse che non devono spingere a dare per poter ricevere da Dio, ma devono spingere a dare senza preoccuparsi, perché Dio provvede sempre il necessario, infatti è scritto:
• Abbonderà ogni grazia su di noi (ver. 8a).
• Avremo sempre in ogni cosa tutto il necessario (ver. 8b).
• Il Signore fornirà e moltiplicherà la nostra semenza (il denaro) ed accrescerà i frutti della nostra giustizia (ver. 10).
• Saremo arricchiti in ogni cosa (ver. 11a).
Quello che sto cercando di trasmettere è che ci sono dei principi che vanno oltre l’Antico Testamento. Principi che anche se non li si trova nel Nuovo Testamento sono pur sempre validi. I principi fanno parte del carattere e della natura di Dio, ed essi non mutano mai.
Quindi alla domanda: “Bisogna dare la decima?”, io mi sento di rispondere: “La decima va data come minimo punto di partenza, poi ci sono le offerte volontarie del cuore. L’opera di Dio deve andare avanti e i suoi servi non devono patire il necessario”.
Potrei citare alcuni versi con promesse, che sono riservate a coloro che sono generosi nel dare, per esempio:
⦁ …gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date – ⦁ [Matteo 10:8b]
⦁ Non rifiutare un benefizio a chi vi ha diritto, quand’è in tuo potere di farlo. – ⦁ [Proverbi 3:27]
⦁ Date, e vi sarà dato: vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura onde misurate, sarà rimisurato a voi. – ⦁ [Luca 6:38]
⦁ Se un fratello o una sorella son nudi e mancanti del cibo quotidiano, e uno di voi dice loro: Andatevene in pace, scaldatevi e satollatevi; ma non date loro le cose necessarie al corpo, che giova? Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta. – ⦁ [Giacomo 2:15-17]
⦁ C’è chi spande liberalmente e diventa più ricco, e c’è chi risparmia più del dovere e non fa che impoverire. L’anima benefica sarà nell’abbondanza, e chi annaffia sarà egli pure annaffiato. – ⦁ [Proverbi 11:24,25]
⦁ Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito, non voltar le spalle. – ⦁ [Matteo 5:42]
⦁ Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti do questo comandamento, e ti dico: ‘Apri liberalmente la tua mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese’. – ⦁ [Deuteronomio 15:11]
⦁ Onora l’Eterno con i tuoi beni e con le primizie d’ogni tua rendita; 10 i tuoi granai saranno ripieni d’abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto. – ⦁ [Proverbi 3:9,10]
⦁ Chi chiude l’orecchio al grido del povero, griderà anch’egli, e non gli sarà risposto. – ⦁ [Proverbi 21:13]
⦁ Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla. – ⦁ [Malachia 3:10]
⦁ Ma quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra, affinché la tua elemosina si faccia in segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. ⦁ [Matteo 6:3,4]
⦁ E il Re, rispondendo, dirà loro: In verità vi dico che in quanto l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me. – ⦁ [Matteo 25:40]
Dobbiamo assomigliare al nostro Padre Celeste. Lui ha dato l’esempio del dare generosamente.
Giovanni 3:16; Perché Dio HA TANTO AMATO IL MONDO, CHE HA DATO il suo Unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso. (2Corinzi 9:7).
Desideri mostrare il tuo amore a Dio? Desideri essere amato da Dio?
Devi imparare ad amare il tuo prossimo.
Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com
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