I giovani del partito liberale svedese chiedono la legalizzazione dell’incesto della necrofilia: “Se vuoi che il tuo corpo sia usato in un museo o se vuoi che qualcuno ci dorma assieme, tali decisioni dovrebbero poter essere riconosciute come legali”.
Il vaso di pandora è stato scoperchiato: dopo l’esempio dell‘Olanda dove alcuni partiti chiedono la legalizzazione della pedofilia, adesso la Svezia vuole abbattere un’altra barriera della morale comune.
Nel Paese scandinavo, i giovani del partito liberale hanno approvato una mozione in cui chiedono la legalizzazione della necrofilia (una rara perversione sessuale (parafilia) nella quale viene raggiunto l’orgasmo mediante atti, eterosessuali od omosessuali, compiuti su un cadavere) e dell’incesto. Sembra che i pilastri su cui si è eretta finora la civiltà occidentale siano prossimi a collassare. I motivi a sostegno di una simile posizione sarebbe il fatto che tali attività sessuali siano considerate inusuali e disgustose non significa che debbano essere vietati.
La legge prevede che il sesso tra fratelli consenzienti di età superiore ai 15 anni e il sesso con un cadavere, se vi è un permesso scritto della persona prima di morire, siano considerati legali a tutti gli effetti di legge. Secondo uno dei promotori della mozione, che è stata approvata a all’ultimo congresso della gioventù liberale svedese, Cecilia Johnsson, una persona deve poter decidere che cosa venga fatto dei suoi resti dopo la morte: “Se vuoi che il tuo corpo sia usato in un museo o se vuoi che qualcuno ci dorma assieme, tali decisioni dovrebbero poter essere riconosciute come legali“, ha detto Johnsson. Eppure questa posizione controversa non trova tutti gli attivisti del movimento d’accordo: i responsabili del partito, infatti, hanno giudicato negativamente l’iniziativa, apostrofandoli come “Imbecilli“. L’ex deputato liberale Carl Hamilton ha aggiunto sulla sua pagina Facebook che i giovani del partito pensano solo a farsi pubblicità invece di pensare a iniziative serie che abbiano a cuore il futuro del loro Paese.
Mar, 23/02/2016 | www.ilgiornale.it/
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