Si tratta di un caso dove la fede va al di là dei principi scientifici su cui si fonda una professione come quella medica.
Justin Smith, 26 anni, è stato trovato da suo padre in condizioni gravissime dopo che è rimasto esposto ad una temperatura sotto i 20 gradi in altri termini il suo polso non dava segni di vita, non respirava più.
Quando accorsero i paramedici per apprestare un primo soccorso non poterono altro che constatare l’impossibilità di salvare il ragazzo dato ormai per morto.
Ma grazie all’intervento del Dottor Gerald Coleman un medico in servizio presso il pronto soccorso del “Hospital Lehigh Valley” che spinto dalla sua fede cristiana ha ritenuto fare al di là di quanto le circostanze avverse e scoraggianti potessero apparire.
Coleman ordinò ai paramedici che applicassero a Justin rianimazione cardiopolmonare, RCP, nonostante non avesse polso e che sembrava avesse dato il suo ultimo respiro intorno a mezzogiorno.
Il dottore James raccomandò di collegare a Justin ad una macchina di ossigenazione per membrana per scaldare ed ossigenare il suo sangue.
Dopo il procedimento, i segni vitali di Justin si ristabilirono, ma ancora il suo cervello non mostrava attività e stette così per circa 15 giorni Due settimane dopo il ragazzo svegliò ed i medici si sorpresero.
La fede può fare molto perché Dio per mezzo ci può portare a fare cose straordinarie.
Alessandro Landolina | Notiziecristiane.com
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