L’alpinista

immagine (1)In piedi, con le scarpe da arrampicata e una corda attaccata alla mia imbracatura, mi trovo di fronte a un muro alto 18 metri. Guardo in alto e mi rendo conto di quanto impegnativo sia il cammino da percorrere, ma posso anche vedere chiaramente il mio obiettivo; non si può tornare indietro. Guardo la mia amica, ci guardiamo, muoviamo la testa, le dico: “Pronta a salire”. Il mio cuore inizia a battere veloce, mentre comincio a salire. Salgo verso la mia destinazione con grande concentrazione, passo dopo passo. Improvvisamente comincio a sentire il sudore alle mani ed i muscoli bruciare. Infine, ormai quasi raggiunta la cima, uso in modo combinato tutte le mie forze per finire, afferrandomi fortemente e arrivando in vetta. Non ho mai pensato diimparare così tanto da Gesù iniziando a scalare.

Nella scalata, di solito, c’è una guida che per prima sale la roccia senza protezioni. Quando si inizia a salire si deve prendere la corda ed agganciarla ai moschettoni che la guida ha lasciato sul percorso. Arrivando al fondo, si deve assicurare bene la corda e poi si viene fatti scendere a terra. La guida mostra come l’arrampicata sia possibile e come farlo. Allo stesso modo, Gesù ha aperto la strada prima di noi. Gesù ci dà la promessa in Giovanni 14:33 “E quando sarò andato a prepararvi un posto, verrò dinuovo e vi accoglierò presso dime, affinché dove sono io siate anche voi.” Gli disse Tommaso (cfr. v.5): “Signore, non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via?” Gesù gli disse: “Io sono la via, la verità e la vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” La parola “preparare”, che qui troviamo, deriva dal termine greco “prodromos” che descrive una persona che va avanti (un precursore) per raggiungere la destinazione prima degli altri; arrivando in anticipo per il beneficio degli altri che devono seguire. In questo modo ci viene mostrato che se anche la scalata risulta a volte difficile, possiamo raggiungere la cima. Gesù ha attraversato ogni situazione difficile ed ogni tentazione. “Come uno di noi Egli doveva dare un esempio […]. Per questo ha preso su di sé la nostra natura, ed ha vissuto le nostre esperienze”. (E.White, La speranza dell’uomo, p.11)

Dopo che lo scalatore che fa da guida ritorna a terra, egli diventa colui che assicura la cordata ed è quindi il turno del compagno salire. Colui che assicura è vestito di una imbracatura che ha un assicuratore speciale. La corda si inserisce nel assicuratore. Lo scalatore deve fare affidamento sul compagno che lo tiene assicurato: ogni volta che scivola può cadere solo per un breve tratto ma mai fino a terra, poiché il compagno ha il pieno controllo della situazione. Anche Gesù vuole essere colui che ti assicura e su cui puoi fare affidamento. Vuole insegnarti che non sei tu ad avere il controllo ma Lui. Vuole mostrarti che, anche se sembra essere assente quando cadi è invece più vicino per afferrarti. Gesù cammina al tuo fianco anche quando non lo vedi, né lo odi o senti. Egli ti fornirà ciò che è necessario per sopportare il dolore o le circostanze insopportabili. Riponi la tua fiducia in lui e lascia che ti mostri che non ti deluderà. “Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento” (Proverbi 3:5). Confidare nel tuo compagno di cordata rafforza anche il legame. Sai che l’altro non permetterà che tu ti faccia male. Gesù si comporta allo stesso modo, confidando in Lui ed avendo più esperienze insieme, il rapporto si rafforzerà.

Colui che assicura è anche colui che motiva e dà consigli per aiutare l’arrampicatore a proseguire. Il mio collega alpinista mi dice sempre, “Dai, puoi!” “Metti il piede nell’appiglio a sinistra.” “Prova ancora. Non avere paura!” Quando mi sento stanca o le mie braccia cedono, dico al mio amico “Stringi” e lui già sa che deve stringere subito la corda. In questo modo posso riposare senza cadere. Posso riprendere forza e pensare al prossimo passo da prendere. Nella tua vita, Gesù ti dice: “Ti comando di essere forte e coraggioso; non scoraggiarti, perché il Signore tuo Dio è con te dovunque tu vada “(Giosuè 1:9). Se non conosci la strada, Gesù dal basso ti dice: “Ti farò capire e ti insegnerò il cammino che devi seguire; su di te fisserò i miei occhi” (Salmo 32:8). In tempi di debolezza e affaticamento Egli promette: “Ma quelli che sperano nel Signore riacquistano nuove forze, si alzano con ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi” (Isaia 40:31).

Sulla salita è estremamente importante mettere a fuoco l’ancoraggio che sta più in alto. Può essere che im-provvisamente tu volga il tuo sguardo verso gli altri scalatori o verso il basso, ma ti rendi conto che questo ti distrae solo dal tuo obiettivo. Non guardare in basso o di lato, perché può portare allo scoraggiamento. Fissa gli occhi sulla meta! Quando Pietro distolse il suo sguardo da Gesù cominciò ad affondare. Camminiamo sempre con “gli occhi fissi su Gesù, autore e perfezionatore della nostra fede” (Ebrei 12:2).

Quando si raggiunge la cima, dove c’è l’ancoraggio, devi gridare “Assicuralo” e devi attendere la risposta di colui che assicura la corda che ti indichi di esser pronto per la discesa; è necessario quindi inclinarsi all’indietro, liberare la corda e sganciarsi dalla roccia. Anche in questo caso, devi aver fiducia che il tuo compagno ti porti in salvo sulla terraferma. Si richiede un notevole sforzo per abbandonarsi da tali altezze, ma solo se lo farai vivrai questa esperienza di essere sostenuto. È uguale al confidare in Gesù. Solo se ci affidiamo a Lui, se ci lasciamo andare completamente, sapremo che egli ci sosterrà sempre. Egli vuole che ci stacchiamo dall’orgoglio che fa sì che non lo cerchiamo; egli vuole che lasciamo lo zelo che ci fa lottare per le cose di questo mondo che portano solo delusione e di cui non abbiamo bisogno. Egli vuole che ci sganciamo dal bisogno dicercare la nostra forza nelle persone, nelle cose, nelle speranze e desideri per poter acquisire la nostra forza solo per mezzo diLui. Sganciati dalle cose che ti impediscono di vivere la vita che Dio ha programmato per te!

Manuela Di Franca

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