“Dov’è il tuo tesoro, lì è il tuo cuore”. Matteo 6:21
Sono passati alcuni giorni da quando ho ascoltato la citazione di questo verso durante un culto nella nostra chiesa e le parole del Signore continuano a risuonare nella mia mente come l’eco di un tuono dopo un acquazzone estivo. Il Figlio di Dio spinge ciascuno di noi ancora oggi a riflettere con attenzione su come stiamo amministrando ed impiegando il tempo a nostra disposizione.
Ci sono uomini e donne che arrivano letteralmente a consumarsi come tizzoni di legna al vento pur di raggiungere gli scopi che si sono prefissati e la loro esistenza gravita inevitabilmente attorno al solo raggiungimento del loro obiettivo.
Nulla di male ad avere della sana ambizione personale o desiderare di riuscire a portare a compimento in modo ineccepibile ciò che ci viene richiesto in ambito lavorativo. Il senso delle parole di Gesù è infatti incentrato sul devastante pericolo di perdere di mano il timone della nostra esistenza naufragando verso un continuo affannarsi in ciò che è destinato inevitabilmente a svanire ed essere dimenticato.
L’uomo, troppo spesso accecato dalle illusioni di questo modo che rappresentano solo un miraggio dell’eternità, perde di vista lo scopo della sua esistenza ossia la comunione con il suo Creatore.
Per questo Dio ancora oggi grida al nostro cuore perché ognuno di noi abbia il coraggio di fare chiarezza nella propria vita, ristabilendo il giusto ordine delle priorità ed imparando quotidianamente a mettere Dio al primo posto.
Roberto Curi
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