Gianluca: il Signore mi ha risposto!

20120502Ho conosciuto il Signore all’età di 21 anni, pensavo di non aver bisogno di niente, avevo un lavoro, gli amici, le ragazze non mancavano, insomma me la cavavo bene! Da qualche tempo però un mio caro amico era sparito dalla circolazione ed erano passati ormai sei mesi senza avere sue notizie. Una sera squillò il cellulare di un’amica ed ecco era lui!

Gli amici cominciavano a commentare che era diventato “tutto casa e chiesa”, così, sentito come stava “perdendo il suo tempo”, decisi di parlargli.

Organizzai un incontro e ci vedemmo la sera stessa. Tra me e me pensavo che si fosse “bevuto il cervello” e che lo avrei fatto ragionare. Andammo in un locale per bere qualcosa insieme, c’erano anche suo fratello e un altro nostro amico; io ero curioso perché capivo che avevano fatto un’esperienza speciale. Cominciarono a raccontarmi del loro incontro personale con Gesù, di come Lui gli aveva trasformato la vita e di come sarebbe stato possibile fare la Sua conoscenza. Io però avevo un’altra prospettiva: per me Dio non esisteva. Avevo smesso di crederci già all’età di dodici anni dopo la morte della mia nonna paterna; avevo pregato a lungo quella notte per la mia nonna malata, ma non servì, perché, per farmi dormire tranquillo, i miei genitori mi avevano detto che si era molto aggravata ma invece era già morta. Così il mio cuore si indurì perché sentivo che eravamo soli, probabilmente aveva ragione la scienza, eravamo figli del caso.

Quella sera stetti ad ascoltare i miei amici “diversi” che mi parlavano di Gesù e del Suo immenso amore, ma non volli dar loro ragione perché pensavo stessero vivendo una semplice illusione.

Nonostante questo la loro esperienza mi aveva colpito profondamente, perché capivo che avevano sperimentato personalmente qualcosa di vero!

Intanto la situazione a casa mia non andava per il meglio; io mi ritrovavo di nuovo ai ferri corti con mio padre e di conseguenza fuori di casa a passare le notti nella mia amata Fiat Uno! Era febbraio, facevo l’allestitore fieristico, e in quel periodo ero fermo in attesa dell’evento successivo, così, avendo molto tempo libero, mi ritrovai a frequentare sempre di più il mio amico. Era incredibile, non appena aveva un momento ne approfittava per parlarmi di Dio del Suo grande piano per ognuno di noi! Io cominciai a farmi qualche domanda. Quando seppe che stavo vivendo in macchina mi invitò a stare a casa sua con la sua famiglia, così ebbi modo di conoscere e condividere anche le esperienze fatte dai suoi familiari. Era speciale l’attenzione e l’amore che avevano per me; non riuscivo a capacitarmi del perché avessero tanto a cuore la mia situazione e desiderassero che anch’io potessi sperimentare quello che tempo prima avevano sperimentato loro.  Appena tornavano dal lavoro, mi raccontavano di Gesù e delle cose straordinarie che aveva fatto; mentre mi raccontavano queste cose con entusiasmo, riconoscevo che davvero avevano qualcosa di speciale e cominciai a desiderarlo anch’io.

Non dimenticherò mai come il Signore mi ha risposto: un giorno chiesi a questo mio amico con estrema franchezza: “Ma se Dio esiste e ha lasciato la Sua Parola scritta nella Bibbia, perché dato che l’umanità è andata avanti, Dio non si è usato di altri uomini per continuare a scriverla fino ai giorni d’oggi?” e poi esagerando: “Perché non potrebbe adoperarsi di me per continuare a scrivere la Bibbia?”.  Di tutta risposta mi disse: “La Bibbia ha un inizio e una fine perché vale per ogni tempo, per le cose passate, quelle presenti e quelle che verranno; la Bibbia è la Parola vivente del Signore ed è completa!” Ascoltando questa parole rimasi colpito, non avevo ancora preso in considerazione la fine di un libro tanto importante come la Bibbia, così andai subito a cercare gli ultimi versi contenuti nel libro in questione e lessi:

Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro. Colui che attesta queste cose, dice: ‘Sì, vengo presto!’ Amen! Vieni, Signore Gesù! La grazia del Signore Gesù sia con tutti” (Libro dell’Apocalisse 22:18-21).

Appena finito di leggere provai qualcosa di indescrivibile, una pace e una gioia inspiegabili: il Signore mi aveva risposto! In una maniera così semplice ma altrettanto efficace, “…chiunque aggiunge o toglie qualcosa…”, era proprio quello di cui stavo parlando! Mi entusiasmai come un bambino davanti al suo gioco preferito, ero traboccante di gioia. Mi ricordo che lessi e rilessi quei versi almeno una ventina di volte e ringraziavo Dio, perché avevo capito che esisteva veramente e che la Parola che ci aveva lasciato era vivente! Da quel giorno cominciai ad instaurare il mio personale rapporto con Dio e cominciai a scoprire quell’amore speciale.

C’è un grande piano per ognuno di noi, un modo speciale e unico di venire a conoscenza del Salvatore, di Colui che ci ha amati per primo, che per sempre ci rimarrà fedele e vicino. È un passo quello che siamo tenuti a fare, un piccolo passo per aprire una piccola breccia nel nostro cuore, che con il tempo lontano da Dio si è inevitabilmente indurito. Tra tutte le cose che da ragazzo ho provato, quella di dare ascolto al messaggio di Gesù Cristo è stata sicuramente la più riuscita. Con Dio si riceve così tanto che si rimpiange di aver passato tanto tempo lontano da Lui. Dio ha reso la mia vita davvero completa. L’Amore di Dio mi ha trasformato radicalmente. Lo ringrazio per la meravigliosa famiglia che mi ha donato, fatta di fratelli e sorelle di fede, che come me hanno sperimentato la grazia in Cristo Gesù.

Gianluca | Adiagrigento.it/

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