L’invidia è il “tarlo” delle ossa

Facebook-copertina-profilo-frase-invidiaProverbi 14:30 “Un cuore sano è vita per il corpo, ma l’invidia è il “tarlo delle ossa”;

questo versetto biblico ci invita a salvaguardare il nostro cuore dal sentimento rovinoso dell’invidia che, come sappiamo bene, non è una caratteristica del carattere di Cristo e ancora meno uno dei frutti dello Spirito. Qui, Salomone, sottolinea il vantaggio, l’importanza e il beneficio dell’avere  un “cuore sano” (Salmi 37:1,2 “Non affliggerti a motivo dei malvagi; non portare “invidia” a quelli che operano perversamente, perché saranno presto falciati come il fieno e appassiranno come l’erba verde”; Proverbi 3:31 “Non portare “invidia” all’uomo violento e non scegliere alcuna delle sue vie”; Proverbi 23:17 “Il tuo cuore non porti “invidia” ai peccatori, ma continui sempre nel timore dell’Eterno”) e contrariamente ad esso, ci fa notare come il sentimento dell’invidia porta alla rovina la persona che oltre a perdere il favore di Dio e rispecchiare il carattere del diavolo, questo sentimento le procura il “tarlo” delle ossa (Marco 7:21,23 “Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, procedono pensieri malvagi, adultèri, fornicazioni, omicidi, furti, cupidigie, malizie, frode, dissolutezza, “invidia”, bestemmia, orgoglio, stoltezza. Tutte queste cose malvagie escono dal di dentro dell’uomo e lo contaminano”). Ma cosa significa questo? Per comprenderlo meglio iniziamo con il capire in pieno l’origine e il significato del termine “invidia”.

Wikipedia spiega così il significato del termine “invidia”: ha origine dal latino ”in” che significa “avversativo”, e “videre” che significa letteralmente “guardare contro ostilmente, biecamente, guardare male”. Si riferisce a uno stato d’animo o a un sentimento per cui, in relazione a un bene o una qualità posseduta da un altro si prova spesso astio e un risentimento tale da desiderare il male di colui che ha quel bene o qualità. L’invidia è quel sentimento doloroso, figlio della frustrazione. E’ un sentimento antico come l’uomo ed è l’unico “vizio” che non procura piacere. Le sue radici affondano nel profondo di noi stessi, fino alla nostra identità che per costituirsi e crescere ha bisogno del riconoscimento; quando questo manca l’identità si atrofizza ed entra in scena l’invidia che permette a chi è incapace di valorizzare sé stesso una salvaguardia di sé nella demolizione dell’altro. L’invidia è un vizio, un meccanismo di difesa è un disperato tentativo di recuperare la fiducia e la stima di se stessi impedendo la caduta del proprio valore svalutando l’altro. La strategia dell’invidioso consiste nel svalutare le persone percepite come “migliori” di sé non solo in pensieri e parole, ma anche danneggiando il malcapitato invidiato (Ecclesiaste 4:4 “Ho anche visto che ogni fatica e ogni buona riuscita nel lavoro provocano invidia dell’uno contro l’altro. Anche questo è vanità, un correre dietro al vento”).

La Bibbia ci esorta dal salvaguardare il nostro cuore dal sentimento rovinoso dell’invidia (Romani 13:13 “Camminiamo onestamente, come di giorno, non in gozzoviglie ed ebbrezze, non in immoralità e dissolutezza, non in contese ed “invidie”) e di non preoccuparci se siamo vittime di persone che nutrono tale sentimento nei nostri confronti poiché la giustizia spetta a Dio e non a noi (Romani 1:28, 32 “E siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati a una mente perversa, da fare cose sconvenienti, essendo ripieni di ogni ingiustizia, fornicazione, malvagità, cupidigia, malizia: pieni d’invidia, omicidio, contesa, frode, malignità, calunniatori, maldicenti, odiatori di Dio, ingiuriosi, superbi, vanagloriosi, ideatori di cose malvagie, disubbidienti ai genitori, senza intendimento, senza affidamento, senza affezione naturale, implacabili, spietati. Ora essi, pur avendo riconosciuto il decreto di Dio secondo cui quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non solo le fanno, ma si compiacciono pure con quelli che le commettono”); attraverso questi versetti biblici è chiaro che gli invidiosi sono persone alle quali non interessa conoscere Dio poiché il loro cuore ne è lontano per questo motivo essi sono stati abbandonati da Dio e vivendo nelle tenebre di questo mondo rispecchiano il carattere e le attitudini del “principe di questo mondo” e vivono barcollando nelle tenebre e la loro fine sarà inevitabilmente con il principe di questo mondo, lo seguiranno nel giorno del giudizio.

Che tristezza essere abbandonati dal proprio Padre e ricevere un giudizio di condanna eterna.

Noi sicuramente scegliamo volontariamente e con tutto il nostro cuore di non voler assomigliare a queste persone ma scegliamo ogni giorno e ci impegniamo di assomigliare a Dio e di rispecchiare il suo carattere, essendo stati creati a sua immagine e somiglianza ed essendo suoi figli e coeredi di Cristo nei cieli, vogliamo essere figli degni alla presenza di Dio nostro Padre  (1Corinzi 13:13 “Ora dunque queste tre cose rimangono: fede, speranza e amore; ma la più grande di esse è l’amore”; 1Corinzi 13:4 “L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia, l’amore non si mette in mostra, non si gonfia”).

Conclusioni:

Manteniamo il nostro cuore sano e vinciamo l’invidia con l’amore, solo così possiamo essere degni figli di Dio e coeredi di Cristo nei cieli.

Luisa Lanzarotta | notiziecristiane.com

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