Lettera per gli ammalati

malato_giornata_2015Pace a voi, sono l’Apostolo Paolo. Sono stato invitato ascrivere una delle lettere di questo Libro per incoraggiare quelli tra voi che sono ammalati.

Voglio ringraziare l’Autore per questa opportunità. Voi certamente sapete come sia stato usato dal Signore per fare tanti e strabilianti miracoli. Ho sempre avuto una fede totale nel mio Gesù. Non ho mai esitato un attimo davanti a richieste di preghiere di guarigione. Ho predicato che la fede in Dio può fare meraviglie. Beh, questo lo sapete già, perché tutto è scritto nelle mie lettere contenute nel Nuovo Testamento e sono sicuro che le conoscete alla perfezione. Il mio desiderio nello scrivere a voi che siete ammalati è quello di incoraggiarvi a perseverare nella fede. Lo so che vivete in un epoca dove ci sono facili predicatori “smuovi-montagne”.
Vedo pure come molti di voi siete stati feriti da quella piccola frase gettatavi in faccia ogni volta che chiedete guarigione: “Non hai fede sufficiente”.

Lo so che vi sentite scoraggiati e alcuni di voi pensano che Dio non li ami. Niente di più falso. So che avete partecipato a innumerevoli incontri di adorazione, avete ascoltato grandi predicatori, eppure nella confusione siete rimasti lì ammaliati. Sapete, un giorno ho dovuto affrontare una simile situazione. E benché pregassi, mi sono sentito rispondere: “La mia grazia ti basta perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza” (2 Corinzi 12:9).
Strana la vita, vero? Io che ho pregato per tanti e ho visto miracoli e miracoli di guarigione non ho potuto riceverla per me stesso. Così mi sono portato dietro un grave problema agli occhi che mi ha impedito a volte di scrivere. E qui devo ammettere che chiedere al Signore “perché” non sia servito a molto. Misteri della Sua sapienza. D’altronde si può servire il Signore anche se fisicamente debilitati, come ho fatto io o come ha fatto pure il mio figliuolo spirituale Timoteo. Questi aveva sempre problemi di stomaco.

Ricordatevi anche di quello che accadde ad un altro nostro amico, il grande profeta Eliseo. Tutta l’unzione che era su di lui, non impedì che morisse di malattia
(2 Re 13:14).
Non avrei spazio a sufficienza per narrarvi di centinaia di credenti che hanno onorato il Signore con i loro handicaps. Ma almeno un esempio di ciò che dico lo voglio fare.
Due figure centrali nel Risveglio avvenuto nelle isole Ebridi furono le due sorelle Smig, una cieca e l’altra piegata in due dall’artrite. Due donne sofferenti ma, ragazzi, che potenza nella loro vita. Non perdete la gioia del Signore posando i vostri occhi, i vostri pensieri sulle vostre incapacità fisiche.
A volte penso che se mi fossi rinchiuso nel mio dolore, nella mia solitudine o avessi preso una posizione negativa, il mio ministero si sarebbe interrotto. Invece sono andato avanti proseguendo nella visione che Dio mi aveva dato. Questa è stata la vera vittoria. Gettate da voi l’idea di essere dei credenti di seconda categoria. Questo è un pensiero del diavolo. Ognuno di voi può servire, onorare ed onorare Dio indipendentemente dalle proprie inabilità. Siate sempre allegri. E poi, fratelli, alla resurrezione sarà perfetto, anche il nostro corpo di gloria.
E’ solo una “momentanea leggera afflizione”. Alleluia!

Domenico Barba

Ferrentino Francesco La Manna | notiziecristiane.com
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