Le pressioni familiari su Rafi, un ex-musulmano che si è convertito al cristianesimo, lo hanno quasi portato a suicidarsi, ma il contatto telefonico con Labib, collaboratore di una televisione satellitare, e quello con altri cristiani lo hanno aiutato a rimanere saldo nella fede.
Non capita spesso che i cristiani, che producono i programmi televisivi cristiani via satellite per alcune nazioni del medio oriente, possano incontrare le persone a cui hanno parlato della Parola di Dio e a cui hanno salvato la vita. L’algerino Labib (tutti i nomi sono modificati per ragioni di sicurezza), tuttavia, ha avuto un ruolo fondamentale nella vita di Rafi, una persona di cui aveva ascoltato soltanto la voce tramite telefono.
Come collaboratore della stazione televisiva cristiana CNA, Labib risponde a tutti i tipi di chiamate telefoniche (alcune curiose, altre scettiche, altre ancora minacciose). Una telefonata però, una notte, è stata particolare.
“Sono l’uomo più stressato del mondo. Non ce la faccio più. Sono sotto pressione terribile da parte di mia moglie e della sua famiglia. Ho intenzione di impiccarmi perché la mia situazione è insopportabile“.
Labib mentre ascoltava, pregava silenziosamente per il suo interlocutore. Rafi era un padre di famiglia del nord della regione algerina della Cabilia. Dopo aver visto i programmi televisivi cristiani, Rafi si era interessato sempre più al Vangelo di Gesù Cristo e aveva cominciato a seguirLo. Questa scelta però non era stata accettata dalla moglie e dai suoceri che gli avevano chiesto con insistenza di rinunciare alla sua nuova fede.
Quella sera i suoceri lo avevano minacciato di portargli via la moglie e Rafi, piegato dal peso di quelle minacce, era fuggito di casa e, in preda alla disperazione, era entrato una rimessa abbandonata di un parente con l’intenzione di togliersi la vita. Ma, quando aveva già la corda intorno al collo, si era ricordato della linea telefonica di aiuto messa a disposizione da CNA.
Una lunga telefonata con Labib e con il suo pastore ha fatto desistere Rafi dal suo intento suicida. Il pastore inoltre ha incoraggiato Rafi a visitare una chiesa nella sua regione la domenica successiva e lì i tre uomini si sono incontrati di persona. Rafi è stato molto incoraggiato dall’incontrare altri fratelli e sorelle.
“Attualmente, va meglio. Grazie a Dio, Rafi è stato salvato all’ultimo minuto“, dice Labib. “Anche se i suoceri e la moglie di Rafi non accettano ancora la sua scelta, ora lui è in grado di rimanere saldo nella sua fede“.
Porte Aperte Italia
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