Dal Rapporto Agire, intitolato “Il Valore dell’Aiuto. Risorse per la risposta alle emergenze umanitarie”, si evince che nel 2014 l’Italia si attesta al quattordicesimo posto per volume di aiuti a livello globale, con un investimento complessivo di 377,9 milioni di dollari. Diversi i paragoni fatti, alcuni anche di grande impatto. Si legge infatti: “Impressionante il divario tra i fondi stanziati nel nostro paese per l’aiuto umanitario e quelli per le spese militari, che si attestano intorno agli 80 milioni giornalieri nel 2014. Ciò significa che in un anno il governo italiano spende in aiuti umanitari meno di quanto investe in 5 giorni in spese militari e meno della metà di quanto speso per stipendiare i soli calciatori della Serie A nel campionato 2014-2015 (849 milioni di euro)”.
Italia, più fondi all’assistenza umanitaria. Tra il 2009 e il 2014 il nostro Paese ha investito il 10,5% dell’Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) in assistenza umanitaria, ovvero il 2,5 % dell’assistenza erogata in totale dai paesi Dac (Forum dei paesi donatori dell’Ocse composta da 28 Stati e dall’Ue). Rispetto agli anni 2011 e 2012, che avevano visto un calo assoluto dei fondi pubblici per la risposta alle emergenze umanitarie, si segnala nel 2013 e 2014 una chiara inversione di tendenza, con un incremento di circa il 20% dei fondi devoluti in assistenza umanitaria. Ciò nonostante l’Italia resta ancora il 12% al di sotto della media spesa dai paesi Dac.
Per quanto riguarda i fondi gestiti direttamente dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, si segnala il dato positivo dell’incremento della spesa umanitaria, che nel 2014 ha avuto un aumento di più del 50% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 64,5 milioni di euro. Il MAECI ha così superato di 3,14 milioni di euro il contributo ai programmi umanitari fornito nello stesso anno dalle organizzazioni non governative, pari a 61,3 milioni di euro.
L’importante apporto dei privati. In accordo con il panorama globale, anche in Italia si riconosce l’apporto più che significativo dei donatori privati, da cui le ONG hanno ricavato in media il 55% dei fondi complessivi a loro disposizione. Considerando il periodo tra il 2009 e il 2014, le Ong hanno sostenuto una spesa umanitaria di 403 milioni di euro, cifra che supera del 36% i 259,13 milioni impiegati dalla Cooperazione Italiana nello stesso periodo.
Verso il World Humanitarian Summit. “Il nostro settore sta attraversando una fase di trasformazione che si riflette non soltanto sulla dimensione quantitativa ma anche su quella qualitativa degli interventi umanitari”, afferma Agire. Per questo la terza parte della ricerca illustra le riflessioni in cui la comunità internazionale è impegnata in preparazione del World Humanitarian Summit, la prima conferenza internazionale sugli aiuti umanitari che si terrà a Istanbul nel maggio 2016. “Riflessioni nate dalla constatazione che i rapidi cambiamenti nel mondo e l’evolversi degli scenari di crisi richiedono una corrispondente capacità di trasformazione, innovazione ed adattamento per garantire e migliorare l’efficacia dell’azione umanitaria”.
Foto: Redattoresociale.it
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