Pietro era un uomo di circa quaranta anni; era sposato e aveva due figli. Era conosciuto da tutti per il suo modo di vivere semplice e per la sua generosità.
Lui piaceva a tutti e a lui piacevano tutti: era un cristiano fedele e sempre disponibile per il servizio a Dio. Riccardo, al contrario di Pietro, era un uomo di cattivo umore, creava problemi dovunque andava, non credeva in Dio, non frequentava nessuna chiesa e tutti lo evitavano. Un giorno Pietro andò a casa di Riccardo; vedendolo, quest’ultimo lo apostrofo dicendo: “Sei venuto qui a parlare di Dio? Lascia stare, non voglio sapere niente, né della chiesa, né di Dio, né di te! Vattene prima che mi arrabbi veramente”. Pietro lo guardò e disse: “Sono venuto solo per dirti che Dio ti ama e anche io”, e poi se ne andò. Riccardo, già pronto a discutere, rimase sorpreso da quelle parole e per la prima volta si sedette per terra e iniziò a piangere. Un’ora dopo, andò a cercare Pietro e gli disse che era pentito e che voleva conoscere di più Gesù. Dopo poco tempo, Riccardo iniziò ad evangelizzare insieme a Pietro.
Quale frutto ha prodotto la nostra testimonianza? Abbiamo dimostrato abbastanza amore da sorprendere gli altri? Abbiamo fatto conoscere Gesù in ogni parola che abbiamo detto? Abbiamo vinto il male con il bene? É vero, molte volte siamo vittime della cattiveria e dell’ingiustizia delle persone, ma nei momenti in cui la nostra carne vuole prevalere, perché non lasciamo emergere la nostra nuova natura in Cristo? Se riceviamo il male c’è solo un modo per vincerlo: usando il bene.
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