Donna per Cristo… Ecco come fare

IMG-20151030-WA0010Un’interpretazione di Charles Darwin le vuole intellettualmente inferiori agli uomini. Un contemporaneo di questi, Gustave Le Bon, le definì: “La forma più bassa dell’evoluzione umana”.

In tempi recenti proprio una donna ha osservato “se c’è solo la differenza di un cromosomo (48) tra maschio e femmina, perché le donne devono essere trattate come oggetti sessuali e gli uomini come persone?”. In molte nazioni è ancora così. Tra certi beduini, quando le mogli partoriscono, c’è l’uso che qualcuno deve andare a portare la notizia. Il neo papà ricambierà con un dono e sacrificherà una pecora o offrirà un banchetto. Se nascerà una femmina, non si dirà né si offrirà niente. I giornali indiani continuano a riferire di bambini abbandonati, soprattutto femmine; sono considerate svantaggiose economicamente. Naturalmente non è in ogni luogo così. In occidente e altrove ha raggiunto la parità dei diritti. Quasi tutte le professioni le sono aperte. Ormai “liberata”, può vivere la sua femminilità e quindi matrimonio e maternità senza privarsi del diritto al lavoro.
La sua posizione sociale è stata diversa secondo i paesi. In genere la donna ebrea è stata più emancipata che in altre nazioni.

Poteva offrire sacrifici personali e pregare: “Vi rallegrerete davanti al SIGNORE vostro Dio, voi, i vostri figli, le vostre figlie, i vostri servi, le vostre serve e il Levita che abiterà nelle vostre città; poiché egli non ha né parte né proprietà tra di voi” (Deuteronomio 12:12); “e distribuí a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d’Israele, uomini e donne, un pane per uno, una porzione di carne e un grappolo di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua” (II° Samuele 6:19).

Partecipare ai culti e al pasto sacro: “Nel giorno in cui Elcana offrí il sacrificio diede a Peninna, sua moglie, e a tutti i figli e a tutte le figlie di lei le loro parti” (1Samuele 1:4).

Svolgeva anche delle funzioni negli affari pubblici “Poi fece la conca di rame e la sua base di rame, servendosi degli specchi delle donne che venivano a gruppi a fare il servizio all’ingresso della tenda di convegno” (Esodo 38:8).

Fu grazie ad una generale atmosfera di rispetto sociale del gentil sesso che negli anni si manifestarono personalità come le profetesse Miriam, Culda che fu consultata dal re Giosia, Debora che fu pure giudice d’Israele.

“Allora Maria, la profetessa, sorella d’ Aaronne, prese in mano il timpano e tutte le donne uscirono dietro a lei, con timpani e danze” (Esodo 15:20).

“Chilchia e quelli che il re aveva designati andarono dalla profetessa Culda, moglie di Sallum, figlio di Tocat, figlio di Casra, il custode del vestiario. Lei abitava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e quelli le parlarono nel senso indicato dal re” (II Cronache 34:22).

“Lei sedeva sotto la palma di Debora, fra Rama e Betel, nella regione montuosa di Efraim, e i figli d’Israele salivano da lei per le controversie giudiziarie” (Giudici 4:5).
Il Signore che serviamo mi pare proprio intenzionato ad usare tutti, anche le donne… ed anche me e tutte voi, per portare avanti la sua opera  e realizzare i suoi meravigliosi piani.

Debora Provenzano | notiziecristiane.com

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