La vita nello Spirito “Condurre la propria vita guidati dallo Spirito Santo”

image (21)“Non è facile lasciarsi condurre dallo spirito Santo… perché per lasciarci condurre dallo spirito Santo, dobbiamo conoscere la voce dello spirito Santo”.

Per conoscere lo spirito Santo dobbiamo essere uomini spirituali, per essere uomini spirituali dobbiamo diventarlo, per diventarlo dobbiamo lasciarci condurre dallo spirito Santo.

Giovanni 14:26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.

Quando arriviamo al Signore è sempre una rivelazione, la grande verità c’illumina e una potente consapevolezza che Dio c’è ci pervade. Comprendiamo che Dio è luce nello splendore della Sua Grazia e nel senso di conoscenza. Dio è amore universale.

Questa ricchezza ci accompagna per molto tempo, lo zelo di sapere e di far sapere ci anima e sostiene.

La chiesa, la comunità, assorbe i nostri inconsapevoli o consapevoli sbandamenti, siamo infanti nella fede giovani, creature ancora fragili in balia di un trasporto emotivamente molto coinvolgente e altrettanto insicuro.

I fratelli sorridono, proprio come fratelli maggiori, e correggono i nostri strafalcioni bibblici, dottrinali, spirituali.

Fino a quando non arriva l’ora di incominciare a camminare.

L’equilibrio è ancora instabile e le caviglie fragili, ma passo dopo passo culto su culto, studio su studio e una lettura biblica costante, fortificano il nostro temperamento cristiano.

Tutto bene fino a quando non incontriamo il primo scalino… noi stessi!

Il cammino è per alcuni più difficile che per altri… l’ostinatezza, la durezza del cuore giocano a nostro sfavore. La lunga permanenza in un mondo fatto di male, di corruzione e di malizia alla quale ci siamo prestati, spesso riemerge e quando lo zelo scema, se non avremo consolidato il nostro cuore attraverso una conoscenza stabile, i primi guai affioreranno.

Come ricevere, ascoltare o guadare

Divulgare la Parola… l’insegnamento della legge, da sempre è stato tramandato da chi ne ha conoscenza come un segreto da custodire. Chiese o Caste, Santoni o Dalai-Lama, tutto pare avvolto in gran segreto. Ciascuno sceglie i propri “discepoli”.

Il Vangelo quello no! Deve essere ascoltato da tutti. Ma è importante diffonderlo con cura e attenzione, perfino con un po’ di timore, è saggezza e profondità Divina.

Chi riceve un insegnamento in tal senso, oltre che applicarlo e metterlo in pratica (regola senza la quale sapere non serve a nulla) ne sarà probabilmente un futuro divulgatore. Lo Spirito Santo stesso si userà di coloro che apprendono e hanno discernimento della verità.

Diventa naturale per essi rispondere alla chiamata che li sospinge a portare sia testimonianza che Insegnamento.

È indispensabile quindi che tale insegnamento rivesta un’autenticità indiscutibile e che non permetta interpretazioni, autonome o visionarie.

Apocalisse 22:18 Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; 19 se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro.

L’argomento e di massima importanza e non permette squilibri, la Parola di Dio è UNA! La conoscenza è una, una è la saggezza, uno il fondamento, uno il regno, una la misericordia e una la compassione, uno il Regno.

La Parola viene sussurrata, attraverso la lettura o per mezzo di un’ autorevole oratore, direttamente allo spirito, che ne riconosce l’autenticità ed è sospinto ad estromettere il superfluo dal nostro interiore.

Inizia facendoci sentire a disagio in rapporto a quel menzionerò aspetto che guarda alla carne e non allo spirito. Egli, lo Spirito, ci compunge di peccato che per sua natura è sofferenza spirituale.

La legge Divina per risultare potente deve combaciare perfettamente con ciò che abbiamo nel nostro cuore. Chi “assimila” modificherà spontaneamente il proprio comportamento. Il primo “aggiornamento” quindi sta nel “togliere” tutto ciò che non è conforme. Là nel nostro intimo, nel tempio dello spirito Santo, risiedono stabili i fondamenti della verità.

Giovanni 14:21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».

La fede che viene dall’udire

La tradizione orale anticamente e la lettura oggi, sono vie verso la conoscenza che vanno dritte al cuore. La narrazione (in se) non è mai repentina e viene sorbita e meditata lentamente. Essa ti lascia il tempo di elaborare un concetto, una particolare sfaccettatura, di eliminare il superfluo e (in sostanza) di tenerne il succo. Esso sedimenterà lentamente, verità su verità si instaurerà nel cuore e ne farà parte per sempre, se non glielo impediremo. La parola va meditata, assimilata, digerita persino.

Nel tempo perde le sue mille sfumature di significato e diventa una verità profonda. Essa viene scremata mille volte è come acqua distillata e ciò che resta di buono assume proprietà dissetanti per lo spirito.

Ciò che si vede invece…

Le immagini e ciò che si apprende da esse, hanno una diversa caratteristica, l’immediatezza!

Le emozioni che suscitano vengono direttamente archiviate nel cervello, a secondo dell’emozione primaria suscitata.

Se troviamo un’immagine fastidiosa, repellente, violenta o bucolica, verrà archiviata così e ogni volta che vedremo quella immagine tornerà alla nostra mente la stessa sensazione.

Anche a livello inconsapevole, o addirittura subliminale, i colori contenuti in quella immagine ci riporteranno al fastidio o al piacere che quella immagine ha creato in noi. Essa difficilmente verrà rielaborata, rimessa in discussione.

Dall’immagine non possiamo sapere ne’ un prima ne’ un dopo, solo deduzioni.

Per fare un esempio: ricordiamo molto più facilmente il volto di una persona che non il suo nome. Pur senza conoscerla a fondo abbiamo emesso un giudizio, del tipo “ma che brava persona” o “che faccia da delinquente” Salvo scoprire che la brava persona era un truffatore e il brutto “ceffo” un tranquillo padre di famiglia!

Ecco di fatto le cose non sono mai (o quasi) ciò che sembrano, è difficile dedurre da esse una verità, questo vale soprattutto e ancor di più nella dottrina della fede.

Le immagini producono un’emozione che è frutto di un processo mentale che mette in gioco tra le altre cose l’album dei ricordi. Appartengono ai sensi e facilmente evocano odori, suoni, sensazioni epidermiche e altro ancora. L’immagine è diretta e immediatamente suscita giudizio, opinione, condanna o assoluzione.

Essa viene acquisita istantaneamente e istintivamente catalogata, poiché in essa ha tutto il suo contenuto.

Vissuta emotivamente appartiene ad un processo chimico indotto da alcune sostanze che ci provocano una sensazione di benessere o malessere che non è propriamente la gioia della conoscenza, o la comunione con Dio, o compungimento di peccato. Esse vanno ad arricchire la nostra banca dati del sapere, ma non quella del “conoscere”

Sapremo “forse” tante cose ma non avremo fatto un solo scalino verso la comunione con Dio.

L’ascolto, piuttosto che la lettura appartengono ad una frequentazione intima delle cose, in generale vanno meditate, maturate e comprese. Nel Signore in particolare Il suono stesso delle parole fa vibrare le corde dello spirito, aggiungendo un significato specifico, un impegno all’analisi e al confronto con se stessi.

La parola, il parlato, come una preghiera penetra nell’intimità, scende in noi stessi andando a toccare, a smuovere la coscienza.

Se diciamo…

Giovanni 3: 16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 17 Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

O ancora…

Romani 10: 8 Che cosa dice invece? «La parola è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore». Questa è la parola della fede che noi annunciamo; 9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; 10 infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. 11 Difatti la Scrittura dice:

«Chiunque crede in lui, non sarà deluso».

Sulla questa parola si crea un discorso o un ragionamento, una riflessione meditata che esclude o accetta qualcosa nel ragionamento, quindi plasma un pensiero che diventa fondamento sul quale costruire. Non a caso si dice che la parola e creativa.

Giovanni 1: 1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. 2 Essa era nel principio con Dio. 3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.

Ciò innesca un processo inarrestabile (se non per nostra ferma volontà – rifiuto di ascoltare o di leggere) che viene alimentato dal confronto (ciò che leggo – ciò che apprendo – ciò che faccio) ovvero mettere in pratica il cambiamento.

Modificare ciò che interiormente non ritengo più consono o adatto alla vita nel mio cammino con il Signore.

Per fare questo è indispensabile lasciarsi guidare dallo spirito Santo. Le prime parole che ci rivolge lo spirito sono dette da un fratello, da un Ministro, dal nostro Pastore, poi le troviamo scritte in una Bibbia, e per chi conserva la fede, infine, nel proprio cuore.

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Francesco Blaganò | notiziecristiane.com

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