La qualità dei nostri rapporti con gli altri dipende in gran parte dal modo come ci comportiamo con loro.
Se trattiamo le persone con poco rispetto e con scortesia, non possiamo aspettarci nessun beneficio dalla loro amicizia.
L’eccessiva familiarità spesso rovina i buoni rapporti: ci si conosce intimamente, ci si tratta molto amichevolmente, ma questo, a lungo andare, può provocare l’alterazione del reciproco rispetto e l’interruzione delle relazioni; si prendono eccessive libertà nella conversazione e nel comportamento; più la situazione degenera e più i rapporti si alterano, con ostilità e spesso finanche con odio.
Naturalmente questo principio vale anche per quanto concerne il nostro rapporto con Dio.
Il concetto che abbiamo di Dio e l’attitudine che manteniamo nei Suoi confronti paleserà se godiamo con Lui una comunione profonda, oppure un rapporto superficiale e casuale.
Rispetto è una parola che spesso ci viene alla mente quando pensiamo a Dio.
Spesse volte è tradotta con “timore” (di Dio) e significa: riverenza, rendere onore, avere profonda ammirazione, alta considerazione, etc..
“Il timore del Signore è il principio della sapienza” (Proverbi 9:10 ).
Cornelio è descritto come “un uomo giusto che temeva Dio” (Atti 10:22 ); nellaSinagoga di Antiochia di Pisidia, Paolo indirizza la sua predicazione a “…chiunque fra di voi che teme Iddio…” (Atti 13:26 ).
Non è intenzione di Dio che noi abbiamo paura di Lui.
Aver timore di Dio non vuol dire aver paura di Dio, ma aver rispetto di Lui.
Egli ci ha creati per aver comunione con Lui, ma questo ci viene difficile quando viviamo avendo paura di Lui.
Dio sa che non possiamo veramente amarlo, adorarlo, servirlo e godere un salutare rapporto con Lui se non possediamo un profondo rispetto per Lui.
Dio stesso ha insegnato questa verità, nell’Antico Testamento, in molti modi, alcuni dei quali potrebbero sembrare troppo severi a noi che viviamo nel XXI secolo.
Il rispetto per il Signore ci aiuterà a rispettare la Sua Parola, laChiesa, i conduttori, i fratelli, il partner, i genitori, i figli, le autorità, etc.; accompagnerà la benedizione di Dio nel rapporto con il prossimo, nella Chiesa e nel servizio per Dio.
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