E’ interessante notare come “La Sacra Bibbia” che è la Parola di Dio, scritta da uomini sotto ispirazione divina, è l’unico libro contenente il messaggio di Dio per l’umanità e come malgrado sia un libro di oltre duemila anni fa’.
Codesto Libro è sempre attuale e ogni parola in essa contenuta sia sempre riferita al popolo di Dio fin dal principio, così come nel corso della storia e così come anche oggi per noi.
In questo contesto voglio fare riferimento a un messaggio, in particolare, da parte di Dio per noi ed è quello che ci fa notare che anche oggi viviamo in un tempo di crisi cruciale dell’uomo e della sua fede in Dio, paragonabile ai tempi del profeta Geremia.
In quei tempi, nell’VIII secolo a.C. il popolo di Israele fu spazzato via e disperso dalle truppe assire-babilonesi che distrussero la città di Gerusalemme bruciando il Tempio e deportando il popolo giudeo a Babilonia, i giudei divennero così loro schiavi. Questa fu la conseguenza per il popolo giudaico perché continuavano a mettere in discussione la loro “fede” nei confronti di Dio. Eppure Dio fece grandi interventi a favore del suo popolo, li sosteneva nelle battaglie e li conduceva alla vittoria. Anche durante il periodo del loro esilio a Babilonia Dio non li abbandonò e li continuò a proteggere. Tramite il profeta Geremia fece arrivare loro una lettera contenente parole di pace, di consolazioni e di incoraggiamenti (Geremia 29:11,14 “Poiché io conosco i pensieri che ho in mente per voi, dice l’Eterno, pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza. Mi invocherete e verrete a pregarmi e io vi esaudirò. Mi cercherete e mi troverete, quando mi cercherete con tutto il vostro cuore. Ed io mi lascerò trovare da voi, dice l’Eterno, e vi farò tornare dalla vostra cattività; vi raccoglierò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho cacciati, dice l’Eterno; e vi ricondurrò nel luogo da cui vi ho fatto condurre in cattività”), queste stesse parole oggi sono rivolte a ognuno di noi da parte di Dio che ci sta dicendo che come gli israeliti furono stranieri a Babilonia, anche noi credenti oggi siamo stranieri in questa società sulla terra. Non dobbiamo pero’ avvilirci o scoraggiarci perché anche noi, come gli antichi israeliti, non saremo mai abbandonati e avremo sempre la protezione del nostro Dio.
Abbiamo le sue promesse nella nostra vita non dimentichiamolo mai, soprattutto nei momenti più difficili della nostra vita. A differenza degli israeliti che persero la loro “fede” in Dio noi “scegliamo” di mantenere viva la nostra “fede” e di avere “fiducia” nel nostro Dio che ci garantisce la sua fedeltà’….questa è la nostra speranza e la nostra certezza, che la sua “fedeltà’” nei nostri confronti non viene mai meno.
Conclusioni:
Il Signore ci vuole incoraggiare ad aspettarlo con” fede” e “fiducia” e ci esorta a essere:
1) Portatori di pace fino al suo ritorno (Matteo 5:9 “Beati coloro che si adoperano per la pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio”);
2) Predicare il Vangelo, affinché ogni anima possa ricevere il dono della “salvezza eterna” (Marco 16:15,16 “E disse loro: Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura; chi avrà creduto e sarà stato battezzato, sarà salvato; ma chi non avrà creduto, sarà condannato”);
3) Pregare gli uni per gli altri, pregare per “tutti”, amare, benedire e pregare i propri nemici (Matteo 5:44 “Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano”).
Luisa Lanzarotta | notiziecristiane.com
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