“Ti ho cercato con tutto il mio cuore; non lasciarmi deviare dai tuoi Comandamenti”. (Salmo 119:10)Fin da piccolo, appena raggiunta la soglia della consapevolezza, ho avuto la sensazione che la mia vita avesse un significato profondo anche se, ovviamente non riuscivo a comprendere pienamente quale esso fosse. La mia infanzia, comunque, trascorse felicemente, turbata solo dai frequenti litigi tra i miei genitori che causavano in me una certa inquietudine. Le domeniche andavo a messa, un po’ per accontentare mia nonna, cattolica fervente, un po’ perché attratto dalle attività della parrocchia. Scandalizzato, a dodici anni circa, da un grave fatto commesso da un prete, mi allontanai da quella chiesa. Quasi contemporaneamente fui contagiato dall’entusiasmo di un mio ex-compagno di scuola elementare ed entrai a far parte del movimento “scout”. Furono anni spensierati quelli a cavallo tra l’infanzia e l’adolescenza, nonostante non vivessi in un ambiente familiare sereno. A 13 anni ebbi le mie prime crisi sentimentali. Durante l’estate del 1980 conobbi una ragazza per la quale provai dei sentimenti molto profondi, purtroppo non corrisposti. La delusione fu molto forte e mi condusse in un profondo stato di depressione. L’unica attività che m’impegnava socialmente e che mi distraeva era lo scoutismo, ma anche qui qualcosa cominciò a non funzionare. Un giorno ebbi un diverbio con uno dei capi per un motivo che io ritenevo giusto. Ne rimasi offeso e colsi l’occasione per porre fine agli impegni presi. Si spezzò, così, quell’esile filo che mi teneva legato alla chiesa cattolica e cominciai, già in tenera età, a professarmi ateo. In quegli anni sviluppai una forte passione per la pittura ad olio, al punto che il mio più profondo desiderio era quello di intraprendere la carriera artistica. Diverso fu il parere dei miei genitori i quali vollero che frequentassi il liceo scientifico.
Dovetti così adeguarmi a degli studi per i quali non provavo attrazione, ma che si sono rivelati utili nelle attività che attualmente svolgo. A causa degli avvenimenti appena descritti, cresceva il mio stato d’insoddisfazione, aggravato da una spiacevole sensazione di vuoto interiore che, invano, cercavo di colmare attraverso piaceri che facilmente però svanivano; come sosteneva il filosofo Schopenauer, lo stato di coscienza dell’essere umano è in continua oscillazione tra due estremi: il piacere, o soddisfazione, ed il dolore o insoddisfazione. E proprio quando credevo di avere raggiunto uno stato d’estremo piacere, ripiombavo immediatamente nel dolore e nella sofferenza interiore, sopraffatto da una profonda angoscia. Ricordo che, molte volte, mi davo alla disperata ricerca di una risposta nei libri di psicologia, psicoanalisi e filosofia ma, insieme alla conoscenza che accumulavo, cresceva in me un rassegnato pessimismo senza risposte che s’intrecciava con le difficili situazioni familiari dalle quali ero circondato. Giunsi così al diploma di maturità e così mi affacciai a delle esperienze che sarebbero state decisive per tutto il resto della mia vita. M’innamorai di una ragazza più grande e più esperiente di me, ma con molti problemi irrisolti. E, mentre io ero concentrato sui miei dilemmi esistenziali, non mi accorgevo che lei aveva bisogno d’aiuto più di quanto io potessi dargliene. Dopo una relazione problematica durata circa un anno, ci lasciammo amichevolmente.
Conobbi, quasi contemporaneamente, una persona che mi aiutò ad uscire fuori dal materialismo scientifico nel quale ero rimasto impelagato in seguito alle numerose letture adolescenziali e agli studi svolti. Le lunghe conversazioni su argomenti di filosofia, psicanalisi e simili aprirono nella mia mente intrisa d’estremismo materialistico un varco verso la possibile esistenza di una dimensione trascendentale che fino allora aprioristicamente escludevo potesse esistere. Fu allora che cominciai ad occuparmi d’argomenti di natura esoterica, delle varie forme di magia, dell’antropologia culturale che studia lo sciamanesimo e la stregoneria. Lessi molti libri sulle religioni orientali ed ebbi modo di apprezzare la saggistica dei maestri spirituali indiani. Ma ciò che sconvolse brutalmente la mia esistenza, fu la lettura delle opere di Carlos Castaneda, che, con le sue radicali proposte sulla soluzione dei problemi della vita e della morte, le formidabili teorie sullo scopo dell’esistenza, la consapevolezza dell’essere come unica opportunità per sfuggire all’inevitabilità della morte, mi affascinò a tal punto, che decisi di abbandonare tutto e tutti, pur di andare alla ricerca di quella conoscenza che finalmente avrebbe saziato la mia sete d’assoluto. Avvertivo nel profondo del mio essere un forte desiderio di verità. Pensai che questo desiderio potesse finalmente essere appagato.
Un giorno, mentre mi trovavo da solo nello studio di casa mia, alle prese con uno degli esercizi descritti nelle opere di Castaneda (fermare il pensiero), accadde qualcosa di miracoloso che cambiò il corso della mia esistenza. Cominciai a vedere come una luce spirituale e, contemporaneamente, avvertii una presenza soprannaturale avvolgente e benefica. Stava accadendo qualcosa di straordinario. Cominciai a sentire come una voce dolce e rassicurante che mi sussurrava: “Io sono la verità che tu stai cercando”.
Mi resi conto che stavo sperimentando una forte Presenza di Gesù Cristo. Era come se una luce spirituale molto penetrante invadesse il mio essere. Cominciai a vedere come in un susseguirsi di sequenze cinematografiche alcuni degli episodi più rilevanti della mia vita. Quelle che fino a quel momento io avevo ritenuto azioni normali, mi apparvero come macchie spirituali che avevano lentamente sporcato la mia anima fino a renderla arida e irriconoscibile. Mi prostrai di fronte a quella magnifica e straordinaria Presenza, la quale emanava una luminosa perfezione, cominciai a piangere per gli innumerevoli errori commessi fino a quel momento. Mentre piangevo, mi sentivo sempre più alleggerito dai pesi e dalle zavorre che mi trascinavo dietro da anni. Al termine di quel pianto liberatorio, mi alzai e cominciai a rendermi conto di quello che mi stava accadendo. Mi sentivo leggero. Uscii dalla stanza nella quale mi ero chiuso saltellando dalla gioia e ringraziando Gesù per essersi rivelato a me. Cominciai a percepirmi come una nuova creatura, come se fossi nato di nuovo. Non ero stato mai così esuberante prima di allora. Pensai che avrei dovuto contenere la mia gioia ma non riuscii a lungo in quest’impresa. Qualcosa era cambiato in me. Non ero più la persona di prima. Era come se si fossero aperti nuovi occhi spirituali. Cominciai a provare amore verso le persone, un amore che non avevo mai provato in precedenza. L’angoscia e il vuoto interiore che mi avevano accompagnato per tanti anni, sparirono per dare luogo a meravigliose e persistenti sensazioni di pace e di benessere. Le tanto sospirate risposte alle domande che per lunghi anni avevano tormentato la mia anima mi furono rivelate in maniera sorprendente e soddisfacente. Da quel momento iniziò in me una ricerca: il luogo dove pregare il Signore. Io volevo trovare la chiesa giusta dove poterlo lodare! Cercai visitando la chiesa cattolica, quella dei testimoni di Geova ma in nessuna di queste riuscivo a trovare quello che avevo sperimentato da solo.
Un giorno un amico mi accompagnò in un locale dove il pastore Stallone stava predicando. Lì rividi la manifestazione dello Spirito Santo ed ebbi la stessa percezione di gioia e benessere che avevo avvertito a casa. Era l’anno 1989 quando finalmente trovai una chiesa dove pregare il Signore e che da quel giorno frequento assiduamente. Ricevetti quasi subito il battesimo nello Spirito Santo e dopo un anno quello in acqua. Oggi sono un collaboratore del pastore. Dio ha fatto cose grandi per me anche a livello fisico donandomi guarigione da una cisti sebacea all’interno della bocca e tante altre cose. Ringrazio Dio per avermi fatto conoscere Cristo, la Verità, in modo così inequivocabile. A distanza di anni, nessun dubbio sull’esistenza di Dio ha mai sfiorato la mia mente. Come non posso negare l’esistenza dell’aria che pur non vedendo respiro, così non posso negare l’esistenza di Cristo, del Quale avverto costantemente l’invisibile Presenza.
da: Pdgvittoria.it/
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