È vero, ho dovuto soffrire, ma nulla mi ha separato dall’amore di Cristo!

2806586(05-02-07(05-02-08-03-50)-729891Mi chiamo Antonella, ho 32 anni e sono nata in una famiglia molto difficoltosa: ho avuto una brutta infanzia, mio padre è un uomo particolare e crescere con lui è stato molto difficile.

Io e le mie sorelle siamo cresciute nel terrore e nella sofferenza, non mancavano le difficoltà economiche legate soprattutto alla cattiva gestione dei soldi da parte di mio padre. Quasi ogni giornata terminava con lui che urlava rompendo tutto ciò che aveva tra le mani, e la mia mamma che piangeva chiusa in bagno.

Un giorno, però, è arrivato il messaggio del Vangelo in casa nostra ed è iniziato a splendere il sole anche per noi! Si sono convertiti entrambi i miei genitori al Signore. Vedere mio padre piegarsi davanti al Signore mi sconvolgeva: ho cominciato pian piano anch’io ad avvicinarmi al Signore fino a che, all’età di 16 anni, L’ho accettato nel mio cuore come il mio personale Salvatore!

E’ stata l’esperienza più bella della mia vita, o meglio, l’esperienza che ha dato senso alla mia vita! Tutto era bellissimo: il Signore mi parlava con la Sua Parola, mi benediceva, provvedendomi tutto ciò che desideravo! Ho conosciuto la pace profonda del cuore e il vero Amore. Soprattutto, apprezzavo la serenità che pian piano si stava trasferendo a casa nostra! Purtroppo questa serenità fu solo un ospite temporaneo in quanto, dopo qualche anno, mio padre cominciò ad allontanarsi dal Signore diventando peggio di prima (una sera ricominciò a picchiare mia madre).

Cominciai a chiedere al Signore: “Perché, perché di nuovo?” Sorse nel mio cuore una profonda ribellione, mi arrabbiai con Lui che aveva permesso tutto questo. Giunsi alla conclusione che mi ero solo illusa che Dio potesse veramente amarmi e aiutarmi, per cui decisi, molto drasticamente, che non sarei più andata nella chiesa evangelica e non mi sarei più rivolta a Dio perché convinta che Lui non mi ascoltasse, visto che non aveva protetto mia madre come Gli chiedevo sempre.

Allora desiderai di conoscere il mondo, volevo vedere come si divertivano i miei coetanei… pensavo che stessero meglio di me vivendo con il loro stile di vita ma mi accorsi molto presto che era difficile trovare la gioia: più mi affannavo a cercarla più non mi piaceva quello che trovavo, anzi, in compenso ho trovato l’angoscia, la tristezza, la solitudine, l’incomprensione…

Mi ero trasferita in un paese vicino all’università per frequentare le lezioni e vivevo da sola ma non capivo perché, pur essendo libera di fare tutto quello che volevo, mi sentivo prigioniera, c’era un peso sul mio cuore che mi schiacciava e non mi permetteva di godere quella tanto desiderata e combattuta libertà. Che mesi tristi e dolorosi ho vissuto lontana dal Signore!

Tutto questo durò circa un anno, poi un giorno in cui stavo particolarmente male, mi arrivò una provvidenziale telefonata: il mio ex pastore e sua moglie che si trovavano vicino casa mia per una “strana coincidenza” e volevano venirmi a fare visita.

Naturalmente lui non sapeva nulla della mia scelta di abbandonare il Signore, ma il Signore sapeva che era l’unica persona di cui ancora riconoscevo l’affidabilità. Vennero, così, a casa mia, parlammo un po’ e poi pregammo. Quella preghiera scaldò il mio cuore, mi ricordai delle benedizioni passate, delle grandi cose che Dio aveva fatte nella mia vita e soprattutto di come stavo bene ai Suoi piedi!

Guardai con occhi diversi la situazione in cui mi trovavo ed ebbi pietà di me stessa, realizzai quanto ero povera e misera e quanto, invece, era grande l’amore di Dio, mi commosse vedere che Dio mi aveva cercata, mi sentii tanto amata.

Chiesi perdono e mi umiliai davanti al Signore e all’improvviso era tutto meraviglioso, tutto sopportabile! Decisi che Lo avrei servito con tutto il cuore e avrei sempre accettato la Sua volontà nella mia vita, perché avevo visto che il Suo amore nei miei confronti era smisurato, non ci riuscivo a credere: mentre io ero arrabbiata con Lui e offendevo il Suo Nome, Lui si prendeva cura di me venendomi a cercare nella fossa in cui ero caduta e tirandomi fuori!

Potevo, dunque, fidarmi di Gesù: tutto quello che aveva in serbo per me, era certamente buono! Finalmente avevo trovato la gioia, quella vera! Mi sono resa conto che Gesù era tutto ciò di cui io avevo bisogno, non mi serviva altro! Ah! Se lo avessi capito prima quanta sofferenza mi sarei risparmiata! Tornò la pace nel mio cuore e anche se la situazione familiare era sempre la stessa, ora avevo invitato Gesù sulla barca con me! Questo faceva la differenza: con Lui “al timone” non avevo nulla da temere! “Benedetto il giorno e l’ora che il Signore mi salvò”!

Oggi mi trovo nella sofferenza ma la Presenza del Signore soddisfa totalmente tutti i bisogni del mio cuore dandomi la gioia e la forza di affrontare il dolore. Qualche mese fa ero in sala operatoria con un’equipe di medici impegnata a risolvere un problema apparentemente senza soluzione, nessun accertamento rivelava cosa non funzionasse nella mia pancia. L’unica cosa evidente era che, da circa due anni, io non riuscivo a bere l’acqua. L’ultima frase del chirurgo era stata: “Apriamo e vediamo che sta succedendo”. Circa dieci anni fa mi sono ammalata di una malattia ancora oggi senza nome, la cui sintomatologia è molto strana e potrebbe essere tipica di almeno dieci patologie. Dopo varie ricerche e tentativi, nel febbraio 2006 feci il primo intervento chirurgico. “Intervento importante”, dicevano i medici, io piuttosto direi “intervento devastante”.

Tante ore di sala operatoria e una lunga ferita sulla pancia… tanto, tanto dolore! Non appena mi ero ripresa un po’, dopo un anno esatto, stetti di nuovo male. Avevo dei dolori allucinanti a causa di una colica delle vie biliari: di lì a poco ci fu bisogno di un secondo intervento chirurgico. Fu necessario riaprire e soffrire di nuovo tutto da capo.

Ancora non mi ero ripresa quando comparvero altri disturbi, dopo circa due mesi, stavolta mangiavo e non trattenevo nulla. Tornai in ospedale e mi dissero che si era fatta una “torsione” nell’intestino e che avrebbero dovuto “riaprirmi”. Avevo già accettato l’idea e fatto gli accertamenti necessari per l’intervento ma il Signore mi aiutò e il chirurgo pensò e mi comunicò che voleva provare per via endoscopica e andò bene, l’intestino si sistemò e non dovetti essere operata! Questa volta veramente ero certa di aver risolto tutti i miei problemi e di poter ritornare alla vita normale ma mi sbagliavo!

Una sera durante il culto domenicale mi vennero dei dolori terribili al lato destro, era una colica renale: I reni erano pieni di calcoli e sabbia, mi dissero che avrei dovuto bere di più e subito mi misi “all’opera” solo che scoprii che non riuscivo assolutamente a bere più di un bicchiere d’acqua al giorno, perché la rigettavo o mi veniva la nausea per delle ore. Provammo a fare tutti gli accertamenti ma non si capiva per quale motivo il cibo passasse e i liquidi no. E siamo arrivati all’ultimo intervento per cercare di capire “dal vivo” che cosa era capitato ed hanno scoperto che un tubicino, per un motivo a noi sconosciuto, passava sotto lo stomaco per cui l’hanno ricostruito e fatto passare da sopra. E attualmente riesco a bere! Non so se è solo un’altra fase di questo meraviglioso piano di Dio per la mia vita, ma una cosa so: Gesù è sulla barca con me, ed io non ho nulla da temere!

In tutti questi anni il Signore non mi ha lasciata nemmeno per un attimo, si è preso teneramente cura di me, ed io, di fronte a tanto amore, mi sono arresa nelle Sue Mani ed ho accettato totalmente la Sua Volontà: ho trovato il rifugio più confortevole e comodo che potessi mai desiderare. Il Signore ha messo nel mio cuore il canto!

Nonostante tutto, la gioia non mi ha mai lasciata, non ho mai avuto la possibilità di scoraggiarmi, tanto è stato premuroso verso di me. È vero, ho dovuto soffrire, sopportare, pazientare …ma nulla mi ha separato dall’amore di Cristo! Ho sempre avuto tutto ciò di cui avevo bisogno e al momento migliore possibile. La Presenza di Dio ha trasformato questa lunga e dura prova in una grande e meravigliosa benedizione per la mia vita: ho imparato tante cose, ho visto come il Signore opera in favore dei Suoi figli e come se ne usa, malgrado loro stessi! Infatti, le occasioni di testimonianza si sono moltiplicate in tutte le situazioni.

Mi sento così tanto al sicuro all’ombra delle Sue ali che posso dire con l’apostolo “io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica” e ora anche per me “vivere è Cristo ed il morire un guadagno!”

Antonella MIRARCHI

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