Evangelici amici o nemici? Erano considerati “Eretici” e oggi sono “Fratelli”?

stesso_battesimoNon possiamo credere a queste parole: “Padre, posso pregare con un evangelico, con un ortodosso, con un luterano? Devi, devi! Avete ricevuto lo stesso battesimo. Tutti noi abbiamo ricevuto lo stesso…”

Posted by Storie Di Fede Vissute on Lunedì 13 luglio 2015

 

Ma il papa non era infallibile? Non rappresenta Dio sulla terra? Com’è che agisce come i Testimoni di Geova, che ogni tanto ritraggono, cambiano e si evolvono? Come mai prima gli “Evangelici” erano considerati “ERETICI” e oggi sono “FRATELLI”? Quello che state per leggere è Una Storia Vera. Forse papa Francesco non sa che noi sappiamo come i “papi” hanno trattato quelli che non la pensano come i cattolici, fino al dì di oggi.

Nessuno ha mai perseguitato i Credenti come la chiesa cattolica romana. Nel 1179, per deliberazione del terzo concilio Laterano, il Papato decise di sterminare gli eretici. Così dal XIII al XV secolo compì un grande sforzo per eliminarli tutti. Gli Albigesi, i Valdesi, gli Hussisti, ecc., sono stati massacrati e bruciati nel nome di Gesù Cristo. Per esempio, durante la guerra santa dichiarata contro gli Albigesi da Innocenzo III, in una sola chiesa di Béziers, nella quale i popolo si era rifugiato, si contarono 7.000 cadaveri. In questo modo al principio del XVI secolo, la chiesa di Roma poteva vantarsi di aver distrutto, nella cristianità, ogni opposizione… quando scoppiò la Riforma. Da allora il sangue corse a fiumi: in Spagna (dove l’Inquisizione agì per 600 anni, in Italia, in Francia, nei Paesi Bassi, ecc. La Bibbia era interdetta e bastava possederne una in casa per essere mandato alla galera o alla prigione a vita. Le torture che venivano inflitte, erano di un sadismo raffinato.

La Roma papale di quest’epoca sorpassò molto in crudeltà la Roma pagana; ed anche in responsabilità, perché aveva più conoscenza e più pretenzione cristiana. E’ vero che questi fatti sono antichi, ma la chiesa romana non ha mai espresso ufficialmente il suo dispiacere o il suo pentimento. Al contrario. essa ha coniato una medaglia in memoria del massacro della notte di San Bartolomeo, raffigurante un angelo del cielo in procinto di compiere quest’opera inaudita. In quel giorno, il papa rese grazie a Dio pubblicamente in chiesa per quella grande vittoria sui nemici di Cristo. Si è canonizzato un papa, Pio V, lodato dal breviario per essere stato un inquisitore inflessibile. Nello stesso breviario si trova, alla data del 30 Maggio, una lezione per la quale san Ferdinando (Ferdinando III, re di Castiglia e di Léon) riceve lode per lo zelo con cui perseguitava gli eretici, “portando con le proprie mani della legna su rogo per bruciare i condannati”. In sostanza, in tutto questo si trova un fatto innegabile: le persecuzioni sono non solo nelle pagine di storia della chiesa romana, ma ancora nei suoi dogmi. Il dovere di far morire gli eretici figura nei decreti infallibili ed irrevocabili dei concili ( il 3° ed il 4° Lateranense). Bellarminio , uno dei più quotati dottori della chiesa, dimostra la necessità di bruciare gli eretici: “L’esperienza dimostra che non vi sono altri rimedi. Perché la chiesa ha proceduto gradatamente ed ha provato tutti i mezzi. Dapprima, essa ha soltanto scomunicato. Poi ha aggiunto un’ammenda, ed infine l’esilio. Infine è stata costretta ad adottare la pena di morte. Perché gli eretici disprezzano la scomunica e dicono che questi fulmini sono senza effetto. Se li si minaccia di ammenda, essi non temono né Dio né gli uomini, sapendo che vi saranno sempre degli sciocchi pronti a sostenerli. Se li mettete in prigione o li mandate in esilio, con le loro parole essi corrompono quelli che sono loro vicini, e coi loro libri quelli che sono lontani. Perciò, il solo rimedio è quello di mandarli prestamente nel loro luogo” (Vedi Guinness, op. cit., pag 36-37). Lo stesso autore aggiunge: “Tutte le disposizioni di Roma contro l’eresia, tutti i suoi precetti di persecuzione, continuano ad essere immutati nei suoi canoni: nulla ne è stato abrogato. Roma ha martirizzato milioni di santi. I suoi decreti di persecuzione coprono il periodo intero della sua esistenza”.

Il Cardinale Lépicer, professore di teologia sacra del Collegio della Propaganda a Roma, scriveva nel 1908: “Chiunque fa pubblicamente professione di eresia o cerchi di pervertire gli altri, sia con parole, sia col suo esempio, non solo può, assolutamente parlando, essere scomunicato, ma può essere giustamente ucciso, affinché il suo contagio e malsano esempio non sia cagione di perdita per molti altri. Infatti, dice Aristotile, un uomo malvagio è peggiore di una bestia e porta maggior danno: da cui segue che, siccome non è male uccidere una bestia, soprattutto se essa è dannosa, così può essere una buona azione privare dell’uso di una vita nociva un uomo eretico, detrattore della verità divina e nemico della salvezza degli altri uomini… Se questo mezzo (la scomunica) non è stato di alcun effetto, la chiesa deferisce l’uomo eretico al giudizio secolare affinché sia sterminato dal mondo mediante la morte… Di più, non si può negare che la chiesa, parlando in senso assoluto, non abbia il diritto di colpire di morte gli eretici, anche se essi sono venuti a resipiscenza” (De stabilite et progressu dogmatis). Questo libro ha ricevuto l’approvazione veemente – vehementer – del papa Pio x nel 1910.

Il Syllabus pubblicato nel 1864 dal Pio IX contiene una lista di 80 errori che il papa condanna solennemente. L’articolo 15 si esprime così: “Anatema a chiunque dirà: Ogni uomo libero di abbracciare e di professare la religione che avrà reputata vera” (dunque: chiara condanna della libertà di coscienza). Articolo 24: “Anatema a chi dice: La chiesa non ha il diritto di usare la forza”. Wilfred Monod, che cita questi testi, aggiunge: “La chiesa non disapprova nulla. Essa non attende altro che l’occasione propizia per applicare le tesi del Syllabus contro la libertà di coscienza”. (Del Protestantesimo pag. 171-173) Molti recentissimi fatti ci hanno d’altronde dimostrato che, dov’è possibile, il vecchio spirito persecutore è sempre pronto a manifestarsi.
Nel 1948 si è stabilita in Columbia la dittatura del partito cattolico conservatore, di cui uno degli scopi dichiarati è l’eliminazione brutale dei protestanti. Fino alla fine del 1957 sono stati martirizzati 80 evangelici a causa della loro fede, distrussi 47 templi e danneggiati 31; sono state chiuse 200 scuole protestanti, e avvenuto senza una parola di protesta da parte del Vaticano. E’ fuor di dubbio che, oggi in altri tempi, i persecutori fanno ciò convinti di essere essi soli gli appartenenti alla Chiesa di Gesù Cristo. Come non pensare a queste di Gesù Cristo il Salvatore:

Concludiamo dicendo che, sì è vero, questo papa ha cercato di avvicinarsi agli evangelici e ha chiesto scusa, il nemico quando non può distruggerti si associa a chi è più forte, e cerca di tenerti incatenato mani e piedi, con le sue belle parole d’amore. Diffidate, se domani potrebbero ci eliminerebbero i due minuti. Come mai la chiesa cattolica non fa niente per i martiri Cristiani nel mondo? Sapevate che nel 1943 la chiesa romana rifornì con fiumi di denaro Adolf Hitler, per finanziare la Germania e far guerra e poter spazzare via gli Ebrei? La città Santa è Gerusalemme e non sarà mai Roma. Inoltre, ricordiamoci delle guerre, delle crociate che hanno fatto contro gli “eretici” cioè i “Cristiani Martiri”. Già il fatto di usare violenza per qualsiasi ragione non è lecito e non è da cristiani. Se oggi vi fa paura l’ISIS, loro, i cattolici con i papi a capo, hanno fatto di peggio. (Renè Pache dal libro il ritorno di Gesù Cristo pag. 184-185 prima edizione 1958)

Il diavolo è sempre paragonato al serpente, per scaltrezza, per la sua furbizia, nell’attaccare e nello stringere a sé le sue vittime, e farle soffocare nelle sue spire. Il serpente usa la tattica dell’incantatore, quando vede una preda la incanta, l’ipnotizza fino a immobilizzarla e poi colpisce. L’unico rimedio per poterlo vincere è interporre un qualcosa tra il suo sguardo e quello della preda, solo così la vittima si sveglia dall’incantesimo e si da alla fuga. Gesù ci dice che quando Satana ci attacca, non dobbiamo discutere con lui, è molto più furbo di ogni essere umano (a meno che non indossiamo la corazza del cristiano) e, invece di farci ammaliare dal suo sguardo di seduttore malefico, dobbiamo alzare gli occhi verso la croce e guardare il Cristo Vivente, solo così scapperà via e noi saremo più che vincitori. Questo papa ha lo sguardo e le parole come il serpente antico, non fatevi ipnotizzare dal suo sguardo, il suo fine è diabolico.

“Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l’ira di Dio viene sugli uomini ribelli. Non siate dunque loro compagni; perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce – poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità – esaminando che cosa sia gradito al Signore. Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; perché è vergognoso perfino il parlare delle cose che costoro fanno di nascosto. Ma tutte le cose, quando sono denunciate dalla luce, diventano manifeste; poiché tutto ciò che è manifesto, è luce (Efesini 5:6-14).

Francesco La Manna – notiziecristiane.com

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