Il termine “giustificazione” ha origini dalla parola ebraica: sàdèq e dalla greca: dikaioò, significa letteralmente: giusto. E’ un termine che si può definire forense perché denota un atto dal profilo giuridico e legale trattandosi dell’esito di un verdetto di grazia che toglie la condanna. La giustificazione stabilisce lo status legale della persona giustificata ed è l’atto del Creatore che giustifica, essendo Lui il giudice del mondo. Dio giustifica mediante un verdetto e assicura alla persona giustificata i diritti che sono diventati suoi.
Ancora al tempo dell’Antico Testamento, Giobbe si interrogava sul come poteva il mortale essere giusto davanti a Dio (Giobbe 9:1 “Giobbe rispose dicendo: In verità io so che è così e come può un uomo aver ragione innanzi a Dio?”). Questa è la domanda essenziale alla quale tutta la Rivelazione biblica risponde annunciando la storia della salvezza.
1Giovanni 2:2 “Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo”.
Il punto focale del messaggio biblico cristiano è “la giustificazione per fede”, essa consiste nell’atto con il quale Dio dona la sua grazia all’umanità peccatrice, Dio perdona e accetta i peccatori (Luca 7:47 “Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco”) e si concretizza nell’atto di grazia di Dio nel donare il suo unigenito figlio Gesù Cristo (Giovanni 3:16 “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”) che attraverso la sua morte in croce e la sua resurrezione lo ha reso possibile (Atti 10:42,43 “E ci ha comandato di annunciare al popolo e di testimoniare che Egli è Colui che è stato da Dio costituito giudice dei vivi e dei morti. Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome”; 1Giovanni 1:7 “Ma se camminiamo nella luce, come Egli è nella luce, abbiamo comunione l’uno con l’altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato”).
Nella giustificazione troviamo:
- Conforto e sprone;
- Incoraggiamento e sobrietà;
- Certezza e vigore.
La dottrina della “giustificazione per fede” determina il carattere del cristianesimo come religione di “grazia” e di “fede”, definendo il significato salvifico della vita e della morte di Cristo entrambe collegate alla legge di Dio (Romani 3:24 “Ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù”; Romani 5:16 “Riguardo al dono non avviene quello che è avvenuto nel caso dell’uno che ha peccato; perché dopo una sola trasgressione il giudizio è diventato condanna, mentre il dono diventa giustificazione dopo molte trasgressioni”).
In conclusione:
I “giustificati per fede” sono coloro che riconoscono il proprio peccato e si affidano a Dio per il perdono.
Luisa Lanzarotta – notiziecristiane.com
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