Se è vero che milioni di persone frequentano regolarmente una chiesa cristiana; che le chiese cristiane pongono un forte accento sul tema del donare; e che esse si impegnano a vivere un’esistenza all’insegna della generosità e dell’amore per il prossimo, cosa accade se le chiese considerano la donazione di sangue e di organi parte del loro donare? È questo il quesito alla base della campagna di successo fleshandblood, lanciata in Gran Bretagna nel 2012 per iniziativa dell’agenzia di comunicazione creativa Kore e il Servizio sanitario nazionale. Obiettivo della campagna è di mobilitare le chiese cristiane del Regno Unito affinché cresca al loro interno il numero di donatori di organi e di sangue, a partire dal riconoscimento di un bisogno al quale rispondere con un atto di generosità.
Hanno aderito finora alla campagna diverse denominazioni cristiane, tra cui: la Chiesa d’Inghilterra, l’Esercito della salvezza, la Chiesa riformata unita, la Chiesa metodista, l’Unione battista inglese, l’Alleanza evangelica, la Chiesa di Scozia, la Chiesa del Galles, la Chiesa avventista del settimo giorno, la Chiesa di Irlanda, la Chiesa metodista in Irlanda, la Chiesa cattolica di Inghilterra e Galles.
Dal 2012 il numero dei donatori provenienti dalle comunità cristiane locali è cresciuto considerevolmente.
Una recente ricerca ha rilevato che quasi il 10% di cristiani ha dato il sangue nel 2014, rispetto al 4% circa della popolazione generale che ha donato sangue negli ultimi due anni. La ricerca è stata pubblicata in coincidenza con la Giornata mondiale del donatore di sangue celebrata domenica 14 giugno scorso. Nell’ambito delle celebrazioni domenicali, le chiese hanno colto l’occasione per promuovere la donazione di sangue e di organi rivolgendosi ai circa sei milioni di fedeli che abitualmente frequentano le chiese del Regno Unito.
Nelle scorse settimane, per aumentare la consapevolezza della necessità di nuovi donatori, diverse denominazioni cristiane – tra cui la chiesa battista, la chiesa metodista, la chiesa riformata unita e la chiesa anglicana – hanno preso parte alla campagna #missingtype, rimuovendo dai loro loghi le lettere A, B e O (le lettere che compongono i gruppi sanguigni).
Gli amministratori della campagna fleshandblood sono Matt e Juls Hollidge dell’agenzia di comunicazione creativa Kore, membri della Shoeburyness & Thorpe Bay Baptist Church.
Nata come una partnership tra Kore e il settore “Sangue e trapianti” del Servizio sanitario nazionale (Nhsbt, che gestisce il sistema nazionale di donazione volontaria del sangue, dei tessuti, degli organi e delle cellule staminali), la campagna mira a promuovere all’interno delle chiese la donazione di sangue ed organi come dono personale, e a sollecitare i fedeli a farsi “promotori” con i propri familiari, amici e all’interno delle comunità.
da: Riforma.it/
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