Il vecchio ed il nuovo

incudine-e-martello…Mi trovavo in carcere a scontare una condanna di due anni e mezzo per spaccio di droga (l’ultima delle mie condanne), e fu proprio lì che mia madre un giorno venendomi a trovare mi parlò del Signore…

Entrando nel tunnel della droga, all’età di venti anni, sono diventato anche spacciatore per procurarmi così la dose giornaliera a me necessaria. Cercavo un rifugio che mi aiutasse ad evadere dai miei tanti problemi, invece mi sono trovato sempre più coinvolto in numerosi fattori negativi. Per prima era giunta la cocaina, poi l’eroina, e come conseguenza di quest’ultima, anche il carcere. Questo mio mondo mi aveva offerto veramente poco, e nessuno poteva aiutarmi e liberarmi: infatti, la mia condotta aveva allontanato da me amici, parenti e genitori.
Un giorno mia madre mi fece visita in carcere e ne rimasi meravigliato perché non era mai venuta a trovarmi. Mi raccontò che frequentava una comunità evangelica dove si pregava, si parlava di Gesù ed i credenti pregavano anche per la mia salvezza e liberazione. “Quando uscirai devi venire anche tu” – mi disse.
Questo mi lasciò alquanto indifferente, ma in seguito tutte le volte che veniva a trovarmi, mamma mi parlava di questo Gesù vivente, Salvatore e Liberatore. Sarà stato così, ma da quando i credenti pregavano per me, me ne succedevano di tutti i colori!
Ero in una cella di tre posti, quando un mio compagno fu sostituito con un giovane di circa venti anni. Il mio vecchio compagno ed io lavoravamo ed i soldi guadagnati ci venivano messi su un libretto. Io facevo il fabbro e lavoravo con una certa soddisfazione. Invece, questo nuovo compagno di cella, cominciò a farci dispetti di tutti i tipi, tanto che un giorno “facemmo a cazzotti”. Risultato: cella di isolamento, spostamento in un altro braccio e conseguente perdita del lavoro.
Lì giunsero altre umiliazioni, e come se non bastasse, mi venne un foruncolo che diventò una ciste e mi provocava forti dolori. La notte si riempiva di pus e dava cattivo odore, al punto che i compagni di cella mi fecero andare in inferme ria. In seguito dopo forti febbri fui operato da sveglio; fu una vera tortura.
“Stiamo pregando per te!”… Così continuava a dire mia madre quando veniva a colloquio. E, meno male che pregavano per me!… Scoraggiato e stanco da tutte queste contrarietà dolorose, non desideravo più le intercessioni della chiesa.
Scontata la pena, mia madre mi riaccettò in casa dicendomi di seguire la “Via del Signore”, ed io incominciai a frequentare con lei la chiesa. Ormai conoscevo l’ambiente comunitario da una ventina di giorni, ma non ero soddisfatto, tanto è vero che avevo riallacciato i rapporti con i vecchi amici per spacciare la vecchia “roba”. Ero combattuto tra gli ultimi amici (la chiesa), ed i primi, finché una mattina accettai un appuntamento con una vecchia conoscenza, deciso ormai a riprendere quella vita. Ma inspiegabilmente invece di trovarmi al luogo convenuto, eccomi davanti alla chiesa (che era da tutt’altra parte); capii che non io, ma il Signore mi fece deviare la strada in questo modo indicandomi il cammino che dovevo seguire nella mia vita.
Entrai in chiesa. Era l’ora della preghiera. Mi misi anch’io insieme agli altri a ringraziare il Signore. Questo è stato il primo segno che Dio mi diede per poter nascere a nuova vita. Pensate, fino a quel momento non avevo più la gioia di vivere, non avevo né pace, né serenità, avevo perso anche il sonno, tanto che per poter dormire qualche ora mi imbottivo di sonniferi.
Da quando invece ho accettato Gesù Cristo come Salvatore, la mia vita è cambiata, ho ritrovato me stesso, ma non basta; il Signore mi ha provveduto anche un lavoro onesto ed una moglie cristiana con la quale cammino nella Sua via.
Ora sono felice di vivere e posso testimoniare a quanti si trovano OGGI nelle mie vecchie condizioni, che solo Gesù Cristo è potente a liberare, guarire, cambiare le situazioni e farci nuove creature in Colui che ci ha tanto, tanto amati.
“…Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura, le cose vecchie sono passate, ecco son diventate nuove”… (2 Corinzi 5: 17). F. G.
da: Fede Viva 1-2/88 / chiesaadiconegliano.blogspot.it/

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