RALLEGRATI pure, o giovane, nella tua fanciullezza; e tengati lieto il cuor tuo al dì della tua giovanezza, e cammina nelle vie del cuor tuo, e secondo lo sguardo degli occhi tuoi; ma sappi che per tutte queste cose Iddio ti farà venire in giudicio. E togli dal cuor tuo la tristizia, e rimuovi il cordoglio dalla tua carne; perciocchè la fanciullezza e la giovanezza sono una cosa vana.
Ma ricordati del tuo Creatore ai dì della tua giovanezza, avanti che sieno venuti i cattivi giorni, e giunti gli anni, de’ quali tu dirai: Io non vi ho alcun diletto. Avanti che il sole, e la luce, e la luna, e le stelle sieno oscurate; e che le nuvole ritornino dopo la pioggia; allora che le guardie della casa tremeranno, ed i possenti si piegheranno, e le macinatrici cesseranno, perchè saranno diminuite; e quelli che riguardono per le finestre saranno oscurati (Eccl. 12:1-5).
In Questo capitolo, Salomone ammonisce, specialmente, i giovani di godere del fiore della loro età, in maniera che, per la continua e viva ricordanza del giudizio, a venire, di Dio, si guardino d’ogni eccesso e si preparino alla vecchiaia, i cui travagli, egli descrive, ed alla morte stessa e conseguentemente, dopo aver dichiarato il suo studio di ammaestrare la Chiesa, che si deve tener racchiusa entro i termini della Parola di Dio, egli conclude che tutto il vero bene dell’uomo consiste nel timore e nell’ubbidienza di Dio.
Salomone incoraggia il lettore a fare tutto ciò che il loro cuore desidera, come afferma altrove, a godersi la vita mangiando e bevendo (2:24;3:13;8:15;9:7) nel vestire elegantemente e usare profumi costosi (9:8) nel trovare soddisfazione per il proprio lavoro (2:24;3:22;5:18). Salomone dice, dunque, cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore (12:1). Sì! Vivi godendo il pieno vigore delle tue forze pensa alle cose che più ti attraggono: sesso, potere, danaro ed ogni tipo di ricchezze, ma nella consapevolezza che, per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio.
Certo il vigore della gioventù e la vanità della carne ci lascia supporre che siamo lontani dal giorno in cui saremo chiamati in giudizio, ma Gesù Stesso disse ai Suoi discepoli:” Ma sappiate ciò, che se il padre di famiglia sapesse a qual vigilia della notte il ladro deve venire, egli veglierebbe, e non lascerebbe sconficcar la sua casa. Perciò, voi ancora siate presti; perciocchè, nell’ora che non pensate, il Figliuol dell’uomo verrà.” (Mt.”24:43-44).
Non sono solo i vecchi a lasciare questa vita, ma anche le persone mature ed anche i giovani. Qualcuno ha obbiettato, a quest’invito, che in fondo egli non fa nulla di male, ma in Proverbi 21:2 è scritto “Agli occhi dell’uomo tutte le sue vie sono rette, ma chi pesa i cuori è il Signore”. Bisogna, dunque, fare attenzione perché tante persone si lasciano influenza dall’ambiente che frequentano e dal loro modo di pensare o di agire, spesso mutando il proprio atteggiamento. A volte le insidie peggiori ci vengono proprio dai fratelli e dalle sorelle. A volte anche le cose giuste possono essere fatte per ragioni sbagliate: per sentirci migliori, per obbligare gli altri a restituirci il favore, per ottenere l’approvazione degli altri e per tanti altri motivi.
Nella nostra mente deve sempre primeggiare quello che Iddio disse al Suo popolo dopo averlo liberato dalla schiavitù del peccato, proprio come è successo a noi che eravamo schiavi del peccato, impariamo e ripetiamoci sempre questi due versetti scritti nell’Esodo 20:2-3 “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me”. Potresti obbiettarmi che credi in un solo Dio, ma se poni qualche altra cosa prima di Dio (ricchezze, sesso, potere etc.) allora hai un altro dio.
Non vi è nessuno più potente del nostro meraviglioso Signore Iddio, la Sua Potenza e la Sua Gloria possiamo vederla solo se sappiamo guardarci intorno. Ricordiamoci di quello che Daniele ci dice in 2:21-22 “Egli alterna tempi e stagioni, depone i re e li innalza, concede la sapienza ai saggi, agli intelligenti il sapere. Svela cose profonde e occulte e sa quel che è celato nelle tenebre e presso di lui è la luce.”
La nostra gloria e la nostra potenza non sono che cose passeggere, Iddio potrebbe toglierci tutto, se non abbiamo nulla Egli ci potrà concedere ogni cosa, ma ricordiamoci che, comunque, è scritto:” Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno”. (Rom. 8:28). Ma se noi prestiamo tutta la nostra attenzione alle cose di questo mondo (ricchezze, potere, sesso etc.) è lì che abbiamo il nostro cuore come è scritto in Matteo 6:21 “Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.” Noi crediamo di esser ricchi, di possedere, alla fine, chi ha meno di noi, in questo mondo, ma possiede Cristo e Lo ringrazia per quel poco che ha ricevuto, ha molto più di noi.
Accettiamo il suggerimento dell’apostolo Paolo:” Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria, cose tutte che attirano l’ira di Dio su coloro che disobbediscono.” (Col. 3:5-6) Dobbiamo fare attenzione a quelle che sono le nostre passioni, perché, molto spesso, le nostre passioni si trasformano in idoli, e,quindi, ne paghiamo le amare conseguenze. Può darsi che anche tu abbia concesso a qualche passione della tua vita di superare quella sottile linea che la separa dall’idolatria. Forse può essere la soddisfazione di vedere il successo nel tuo lavoro, che mette a rischio la tua vita spirituale, forse la tua salute, la tua famiglia, il desiderio di sedurre persone di altro sesso o forse, addirittura, il tuo benessere spirituale a trasformare questa tua passione in idolatria. Dobbiamo ricordarci continuamente che alla fine “Perciocchè tu sei un popol santo al Signore Iddio tuo; il Signore Iddio tuo ti ha scelto, acciocchè tu gli sii un popolo peculiare d’infra tutti i popoli che son sopra la faccia della terra.”(Deut. 7:6).
Molte persone vogliono crearsi dei beni su questa terra, seguendo il loro modo di pensare o quello dell’ambiente che frequentano, o di agire in un determinato modo, quando l’hanno ricevuto, per il timore di perderlo. Perché sentono che il loro tesoro è più importante di ogni altra cosa. Ma quando si viene a conoscenza del vero ed unico tesoro, che è Gesù Cristo, allora si ha la certezza di non perderlo mai, anche nelle crisi peggiori, perché Egli sarà dentro di noi e ci prepara per il Cielo, ove ci aspetta. Iddio ci chiama Suo tesoro, la nostra anima è il tesoro che Lui ha scelto. Se, dunque, noi viviamo per il Regno di Dio, quando la crisi arriverà, avremo la giusta mentalità per non soffrirne. Perché la benedizione di Dio è quello che ci fa vivere felici, in prosperità, senza amarezza.
Perché tutto passa, anche i doni spirituali, ma, come dice Paolo in I Corinzi 13:13 “Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!” Molto spesso si parla dell’amore, l’amore tra due persone unite in matrimonio, amore di un genitore per un figlio, amore di un figlio per il genitore, l’amore per un amico e così via, ma questi tipi di amore, molte volte, nascono solo per interessi egoistici e non sono sinceri, sono amori effimeri che lasciano solo un profondo vuoto e amarezza in chi vi ha creduto. Solo l’amore di Dio è incondizionato, generoso ed eterno, senza nessuno scopo personale. Quando, dunque, decidiamo di far entrare Dio nei nostri cuori, Egli si manifesta in noi proprio attraverso l’amore, perché solo DIO È AMORE!
Quando abbiamo realizzato questo nella nostra vita allora anche noi possiamo unirci al canto che Mosè e gli Israeliti innalzarono a Dio:” Mia forza e mio canto è il Signore, egli mi ha salvato. È il mio Dio e lo voglio lodare, è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare! (Es. 15:2) Egli ha riempito il nostro cuore di giubilo per le conquiste concesseci. Egli ci dona pace e sicurezza se ci troviamo in valli di angoscia e afflizione. Con amore ci fa comprendere come gli ostacoli che troviamo,siano solo delle tappe passeggere del nostro cammino verso il Cielo. Troppo spesso, come cristiani, dimentichiamo di confidare nel potere di Dio che può trasformare i nostri piccoli talenti in canali di benedizioni. E non importa quello che abbiamo o quello che sappiamo fare. Se Lui ci chiama è perché desidera fare grandi cose attraverso di noi. La forza e la capacità non devono essere nostre prerogative, ma unicamente del Signore Iddio nostro.
Quando, dunque, arriverà il giorno che Egli verrà, anche se sarà come un ladro di notte, potremo esclamare con Paolo:” Io ho combattuto il buon combattimento, io ho finito il corso, io ho serbata la fede.” (II Tim. 4:7). Mentre molti cristiani sono consapevoli di non dare molto tempo all’opera di Dio, Paolo con questa lettera ci fa comprendere che, essendo vicino il tempo che il suo corso stava per terminare, sapeva di avere adempiuto il compito che Dio gli aveva affidato e, quindi, non si preoccupava di non essere stato utile e che , per tanto, gli spettava una corona di giustizia nel Cielo! E tu hai esaminato te stesso?
di Rosario D’Amore
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