Corea del Nord: non dimentichiamoli

reunionPersiste il folle regime dei Kim. Sono migliaia i cristiani incarcerati. Porte Aperte aiuta sia nel paese che fuori. Vi chiediamo continue preghiere per questa difficile e pericolosa opera tra i nordcoreani.

Kim Jong-Un possiede un enorme esercito di schiavi. Centinaia di migliaia di persone sono imprigionate nei suoi campi di lavoro forzato, al completo servizio degli interessi del regime, con zero diritti umani. Tra loro ci sono migliaia di cristiani, incarcerati per la loro fede in Gesù. Alcuni permangono in questi campi di concentramento (per dimensioni alcuni sono più grandi dei famosi campi nazisti di Auschwitz-Birkenau) per meno di un anno, altri per decadi, altri ancora fino alla morte.

Nell’opera sul campo, Porte Aperte incontra di continuo ex prigionieri di questi campi, come il fratello Chin-Hwa, sostenuto finanziariamente dopo la sua fuga, o la sorella Jun, giunta alla fede in una delle nostre case sicure in Cina dopo la sua fuga dalla Corea del Nord. Abbiamo aiutato Jun con cura pastorale, seminari biblici e supporto finanziario, e quando poi è tornata nella sua terra per diffondere la Buona Novella, è stata arrestata: una volta rilasciata è fuggita nuovamente in Cina e l’abbiamo rivista con gioia. Abbiamo fatto lo stesso con Eun-Jeong, poi arrestata all’inizio di quest’anno: oggi preghiamo per lei affinché possa uscire da quell’incubo presto.

C’è chi sostiene che si sia di fronte a un intero popolo reso schiavo, vista la cronica mancanza di libertà fondamentali. Quel che tuttavia è certo è che i cristiani devono tenere la loro fede segreta se vogliono poterla vivere. Porte Aperte si occupa di loro distribuendo cibo, medicine, vestiti e beni di prima necessità, aiutando i leader con la distribuzione di libri e materiale di studio, creando programmi radio e provvedendo educazione biblica per i rifugiati in Cina. Tutto ciò è svolto nel segreto e sotto enorme pressione, e dobbiamo ringraziare Dio per i frutti. Vi è infatti una chiara consapevolezza in molti cristiani nordcoreani riguardo il loro futuro: quando finalmente le frontiere del loro paese si apriranno saranno chiamati a portare il Vangelo nei luoghi ove ancora non è possibile parlare di Cristo. “Ci sono molti ostacoli nel nostro quotidiano; ma noi abbiamo Gesù, che è la via, la verità e la vita. Per questo non dobbiamo preoccuparci o essere scoraggiati. Stiamo percorrendo la via verso il Padre celeste. Questa via è un glorioso e sacro viaggio con Gesù. Combattiamo dunque il buon combattimento della nostra fede e afferriamo la vita eterna a cui siamo chiamati. Stiamo pregando con fede per tutti i credenti fuori dal nostro paese”, ci riporta uno dei nostri contatti interni al paese.

Vi chiediamo continue preghiere per questa difficile e pericolosa opera tra i nordcoreani.

Tratto da: https://www.porteaperteitalia.org/


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